Santa Cecilia. L'ipnotica cavalcata spettrale di Dvořák

Articolo di: 
Livia Bidoli
La sposa dello spettro

A Santa Cecilia, per il primo dei suoi tre concerti di stagione, Jakub Hrůša, Direttore Ospite Principale dell’Orchestra e del Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, ha diretto due "spose", entrambe di compositori boemi: La sposa venduta di Bedřich Smetana e La sposa dello spettro di Antonin Dvořák, per la prima volta in cartellone a Santa Cecilia. I concerti sono stati eseguiti nelle tre serate di giovedì 19 ottobre alle ore 19.30, il 20 ottobre alle ore 20.30 e sabato 21 ottobre alle ore 18, presso l'Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone, Sala Santa Cecilia.

Ben conosciamo l'arguta e trascinante Ouverture de La sposa venduta (in ceco Prodaná nevěsta) di Bedřich Smetana, su libretto di Karel Sabina, la cui ultima esecuzione è stata diretta da Juraj Valčuha nel 2014, che è stata seguita dalle tre danze: Polka, Furiant e la Danza dei commedianti, tutte tra vivacissimi e allegri: l'unico moderato è stabilito dalla Polka. Naturalmente è una commedia ricca di intrighi e fraintendimenti che termina col ricongiungimento tra amanti, Mařenka e Jeník, che possono finalmente sposarsi col benestare di tutte le famiglie coinvolte. Venne rappresentata, senza successo, al Teatro Provvisorio di Praga il 30 maggio 1866 in una versione in due atti con dialoghi parlati. Il 25 settembre 1870 va in scena l'ultima versione, in tre atti, nel Teatro Provvisorio di Praga diretta dal compositore e fu un successo mondiale.

Di ben diverso tenore La sposa dello spettro di Antonin Dvořák, cantata drammatica composta nel 1885, su commissione delle società corali di Birmingham e Leeds, per soli, coro e orchestra su una ballata di Karel Jaromír Erben (1811-1870). Sia la storia, sia l'andamento narrativo-lirico ci fanno immediatamente venire in mente Una notte sul Monte Calvo di Musorgskij e The Corpse Bride (2005) di Tim Burton, per la trama (entrambi) e per la ringhiosa cavalcata dei morti del compositore russo: anche Una notte sul Monte Calvo ha una simil chiosa con l'alba al posto del canto del gallo in lontananza con il coro in sottofondo. Veniamo alla trama: una giovane fanciulla che ha perduto i genitori, nonchè il fidanzato in guerra, si rivolge alla Madonna chiedendole di prendere la sua vita se lui non tornerà, e da lì a poco, in seguito allo spergiuro, si ritrova il perfido spettro del fidanzato che le sta alle calcagna per farsi inseguire nella terra dei morti, in un cimitero vicino ad una chiesa.

Piuttosto lungo, circa un'ora e mezza, è ipnotico fin dall'introduzione, seguita dal Coro e dall'ottimo baritono Roman Hoza, che narra il quadro goticheggiante nel quale ci immergono le note del boemo. Il narratore ha la funzione di guidarci verso la salvezza e la verità, un narratore in terza persona serio e che rimbrotta lo spirito dello spettro quanto l'ingenuità della fanciulla che si libera degli oggetti sacri che la proteggevano dal diabolico tenore interpretato dal suadente Richard Samek. È il soprano statunitense Corinne Winters che interpreta la fanciulla con grande emotività distillata dall'inizio in modo accorato fino alla supplica finale a Maria Vergine che la salverà. 

La cavalcata spettrale, che procede tra ostinati e rimandi continui per ricordare dove si sta recando seguendo il fidanzato ormai sottoterra, è trascinante e guidata da Jakub Hrůša con perfetta sincronia con l'Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Il Coro, guidato da Andrea Secchi, fa appoggiare soavemente la voce di Corinne Winters, che si adagia con sopraffina morbidezza, in specie nel trascendente finale.

Jakub Hrůša, baton del concerto è Direttore principale dei Bamberger Symphoniker; nell’autunno del 2025 inizierà il suo nuovo incarico di Direttore musicale del Covent Garden di Londra. Recentemente è stato premiato con l’Opus Klassik 2023 nella categoria “Miglior direttore dell’anno”. 

Il Maestro Jakub Hrůša, ceco anche lui come i due compositori, sottolineo ancora, ha diretto con grandissima verve, coadiuvato dall'Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, sia la prima sia la seconda parte di questo concerto, ricevendo, insieme ai tre solisti ed al Coro diretto da Andrea Secchi, scrosci di applausi.

Pubblicato in: 
GN1 Anno XVI 3 novembre 2023
Scheda
Titolo completo: 

Accademia Nazionale di Santa Cecilia
Stagione Sinfonica

Giovedì 19 ottobre ore 19.30, venerdì 20 ottobre ore 20.30, sabato 21 ottobre ore 18
Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone – Sala Santa Cecilia

Orchestra e Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia
direttore Jakub Hrůša

soprano Corinne Winters
tenore Richard Samek
baritono Roman Hoza

maestro del Coro Andrea Secchi

Bedřich Smetana: La sposa venduta: Ouverture e Danze               

Antonin Dvořák: La sposa dello spettro (prima esecuzione a Santa Cecilia),
cantata drammatica per soli, coro e orchestra

www.santacecilia.it

biglietti da € 19 a € 52