Santa Cecilia. La percussiva eleganza di Yuja Wang

Articolo di: 
Daniela Puggioni
Yuja Wang

Sabato 18 gennaio 2014 il maestro Antonio Pappano ha diretto l'Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia in un programma che presentava, per la prima volta nei concerti dell'Accademia, la Sinfonia n. 59 di Haydn, la Sinfonia n. 2 di Brahms e il concerto n.2 per pianoforte e orchestra di Prokof’ev, in cui la parte solistica è stata affidata alla giovane pianista cinese Yuja Wang. Il concerto che ha riscosso un grande successo è stato replicato negli altri due turni di abbonamento, lunedì e martedì.

La sinfonia n.59 in la maggiore di Joseph Haydn (1732- 1809), nonostante il numero di catalogo, è antecedente alla 57 e fu scritta tra il 1766 e il 1768, inoltre in essa ricompare il basso continuo, tipico della musica barocca, affidato al fagotto e al clavicembalo, che già la sinfonia n.41 non aveva più. Questa stranezza potrebbe essere spiegabile se fosse conosciuta l'occasione  della composizione, anche per il fatto che fosse detta del fuoco, nome non dovuto al compositore, ma alla tradizione settecentesca.

L'ipotesi più probabile è che sia legata alla rappresentazione della commedia Der Feuer sbrunst, eseguita ad Eisenstadt nel sontuoso palazzo dei principi Eszterházy, al cui servizio Haydn restò fino al 1790.  La struttura della sinfonia accredita anche questa ipotesi in quanto  il vivace incipit - Presto- è assimilabile ad una ouverture operistica, alle arie la splendida cantabilità della musica nei successivi movimenti – Andante o più tosto Allegretto e Minuetto – mentre l'ultimo- Allegro assai -  potrebbe essere adatto per la conclusione della rappresentazione.

Brillante anche la seconda composizione in programma il Concerto n. 2 in sol minore per pianoforte e orchestra op.16 opera di un giovane Sergej Prokof’ev (1891- 1953) che la compose nel 1913; fu eseguita nello stesso anno a Pavlosk sotto la direzione di Piotr Aslanov. L'esito fu disastroso in quanto la composizione accoglieva le novità della musica a lui contemporanea, significativa la dizione“spietata combinazione cacofonica degli ottoni”. Nel 1915 ebbe successo a Roma, all'Accademia Nazionale di Santa Cecilia, sotto la direzione di Bernardino Molinari e con lo stesso autore al pianoforte.

Prokof’ev riscrisse il concerto nel 1923 e lo eseguì sotto la direzione di Kusevitzkij a Parigi, avendo un esito molto positivo. Non è però possibile comparare le due partiture perché quella della prima versione è andata perduta e nella seconda la “spietata combinazione cacofonica degli ottoni”, che concludeva il concerto, non c'è più. È un concerto molto virtuosistico, l'idea del suo autore probabilmente fu di mettere in luce le sue qualità di compositore ma anche quelle di virtuoso del pianoforte, come già faceva con successo Sergej Rachmaninoff (1873- 1943).

In questa composizione la cantabilità, il ritmo e il colore dell'orchestra sono le caratteristiche dominanti, così come l'uso percussivo degli strumenti, soprattutto il pianoforte. Yuja Wang ha superato con grande eleganza tutte le insidie virtuosistiche della partitura comprese le micidiali cadenze poste in conclusione del primo e dell'ultimo movimento. L'intesa con Pappano è stata perfetta, solista e orchestra hanno dato una splendida interpretazione della partitura.

La seconda parte con l'esecuzione della Sinfonia n. 2  in re maggiore op.73 di Johannes Brahms (1833-1897) è stata quella più intensa e coinvolgente per l'interpretazione  data dal maestro Pappano. La sinfonia fu composta per la maggior parte nell'estate del 1877 durante il soggiorno in Carinzia e poi nelle dolomiti della conca d'Ampezzo. Molti accostarono questa sinfonia alla Pastorale di Beethoven per come la musica evoca la natura.

Il primo movimento – Allegro non troppo -si apre con i violoncelli e i contrabbassi, poi il primo tema,di una  straordinaria cantabilità, è esposto da da corni e fagotti. La struttura è quella della forma sonata, anche il secondo tema è caratterizzato dalla cantabilità e dall'ampio respiro della frase musicale e lo sviluppo dei temi è pervaso da una coinvolgente e fascinosa tensione lirica. Il secondo movimento - Adagio non troppo – è meditativo, sempre pervaso da una seducente cantabilità che esalta la melodia, nel successivo Allegretto grazioso si intrecciano due temi, il primo con l'oboe e il pizzicato dei violoncelli è di estatica dolcezza, mentre il secondo è più vivace e  ritmico. Il conclusivo Allegro con spirito, è un gioioso e brillante congedo, sempre in forma sonata, come ad evocare l'appagamento spirituale nella visione della grandiosità e della serenità della natura. La grande interpretazione del maestro Pappano e dell'orchestra è stata salutata dai calorosi applausi del pubblico alla fine di questa splendida e intensa sinfonia.

Pubblicato in: 
GN12 Anno V 28 gennaio 2014
Scheda
Titolo completo: 

Accademia Nazionale di Santa Cecilia

Stagione di Musica Sinfonica
Auditorium Parco della Musica - Sala Santa Cecilia
Sabato 18 gennaio ore 18,00 - Lunedì 20 ore 20,30 - Martedì 21 ore 19,30

Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia
Antonio Pappano direttore
Yuja Wang pianoforte

Haydn Sinfonia n. 59 in la maggiore"Feuer"
Prokof’ev Concerto n. 2 in sol minore per pianoforte e orchestra op.16
Brahms Sinfonia n. 2 in re maggiore op.73