Santa Cecilia. Rizzari conduce un pindarico Saint-Saëns

Articolo di: 
Livia Bidoli
Carlo Rizzari

A Santa Cecilia il 25 gennaio 2011 un particolarissimo assemblage di suoni: dal contemporaneo George Benjamin (1960), Sonia Ganassi canta le Nuit d'étés di Hector Berlioz (1803-1869) e sotto la direzione di Carlo Rizzari, allievo di Pappano, la Terza Sinfonia di Saint-Saëns si tinge di colore.

Il brano d’apertura è di non facile ascolto e l’impressiosnismo musicale vi saetta le sue meteore mirabolanti in un susseguirsi di repetini cambiamenti in contrasto: le Dance Figures scritte dal londinese Benjamin nel 2004, in numero di nove, rievocano sia Debussy sia Le Sacre du Printemps di Stravinskij, su un sostrato di episodi reminescenti del Peter Grimes di Britten, gli interludi marini in particolare. Lo Szymanowski (1882-1937) della Song of the Night dalla Sinfonia n.3 emerge nell’incantesimo (Spell) e nel Recit con punte gravi mahleriane e ridondanza degli ottoni più cupi a contrasto sugli archi.

Sonia Ganassi, mezzosoprano noto ai concerti dell’Accademia, canta nelle pregevoli e classiciste Nuits d'été (1856) di Hector Berlioz: le sei poesie di Théophile Gautier, orchestrate prima per pianoforte e poi per orchestra. Sul genere del suo racconto fantastico La morte amoureuse, del 1836, in cui il topos del fascinoso legane tra amore e morte, soprattutto riferito a giovani donne, si fonde al tema dell’amor vampirico della giovane Clarimonde. Nelle notti estive e goticamente intrise di melos musicate dal creatore della Symphonie Fantastique (1830), si agitano gli stessi vessilli di morte trascinati da Le Spectre de la Rose (la più celebre delle Nuits), fino al baudelairiano Au Cimetière (sottotitolato Clair de Lune), dai versi raffinatissimi degnamente sospesi nel nulla di un “voile blanc”. La voce di Sonia Ganassi svetta in armonie melanconiche e toni alti trovando qualche difficoltà nei bassi molto gravi e “fermi”.

La seconda parte del concerto ci mostra con maggior evidenza un Rizzari a suo agio con l’Orchestra di Santa Cecilia che tanto nei modi, tanto nel vestiario, somiglia al suo maestro Antonio Pappano. La Sinfonia n. 3 in do minore per organo e orchestra di Camille Saint-Saëns del 1886 è dedicata al suo caro amico Franz Liszt, che morirà qualche mese dopo nello stesso anno. La parte più evidente e trascinante di questa celebre sinfonia, è il tema lirico che ascoltiamo per la prima volta nell’Adagio, nella prima parte di una composizione che si apre a ispirazioni che vanno da Caikowskij a Schumann e Mendelssohn.

L’Allegro moderato ed il Poco Adagio che seguono stemperano il vigore timbrico fluttuando su sinuose liricità che prendono il volo con l’organo solista di Daniele Rossi. Atipico nella partitura orchestrale, l’organo inserito da uno dei massimi organisti del tempo, il compositore Saint-Saëns lo introduce nella sua ultima sinfonia commissionata dalla London Philarmonic Society forse per rendere più maestosa la scrittura orchestrale che, nel finale ed omonimo Maestoso, arriva a punte di inusitata e brillante coreografia per variazioni e imponenza. Tra contrappunti gloriosi e gravi dei tromboni sulle veleggiate degli archi ci spiace solo per l’assenza di un organo completo in questa sala e per un’Orchestra che lo meriterebbero per esaltarne la vivace e accurata messe di concerti che nondimeno ci offre.

Nella Sinfonia sono previsti anche due pianoforti, e la complessità rifugge in un estremo lirismo conquistatore stimolato anche dai ritorni esortanti del Dies Irae. L’Allegro moderato ed il Presto della seconda parte, quest’ultimo più simile ad uno scherzo, mettono in risalto il piano nella scompaginata tessitura di ottoni e di archi.

Il Maestoso citato prima, conferisce un energico climax alle fughe attraverso la ridondante voce dell’organo, intrecciandosi subito a polifonie, corali, ed un interlude di parnassiana memoria, riconvertendo le melodie tutte in un nuovo slancio pindarico.

Pubblicato in: 
GN37 Anno III 31 gennaio 2011
Scheda
Titolo completo: 

Stagione Sinfonica dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia

Concerto del 25 gennaio 2011

Orchestra dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia
Carlo Rizzari direttore
Sonia Ganassi mezzosoprano

Benjamin Dance Figures

Berlioz Nuits d’été
Villanelle
Le Spectre de la Rose
Sur les Lagunes (Lamento)
L'Absence
Au Cimetière (Clair de lune)
L'Ile inconnue

Liriche di Théophile Gautier

Saint-Saëns Sinfonia n. 3 in do minore per organo e orchestra