Siena. Lo scrigno di Lady Florence

Articolo di: 
Daniela Puggioni
Antonio Mancini Lady Florence Phillips 1909

Santa Maria della Scala ospiterà fino al 10 gennaio 2021 l’esposizione Il sogno di Lady Florence Phillips - La Collezione della Johannesburg Art Gallery, la mostra di Opera – Civita, promossa dal Comune di Siena, è a cura di Simona Bartolena.

La curatrice ha scelto circa sessanta opere, capolavori della collezione conservata permanentemente alla Johannesburg Art Gallery, che testimoniano il percorso di oltre un secolo di storia dell’arte internazionale dalla metà del XIX secolo fino al secondo Novecento. Simona Bartolena ci ha detto che ha lavorato al progetto dal 2014, infatti l’esposizione con il nome Dagli Impressionsti  a Picasso - Capolavori della Johannesburg Art Gallery era già stata ospitata nella Reggia di Monza nel 2017 e come Da Monet a Bacon - Capolavori della Johannesburg Art Gallery,  al Palazzo Ducale di Genova tra il 2018 e il 2019 e ora è approdata a Siena. La mostra è particolarmente significativa perché narra la nascita e la evoluzione della Johannesburg Art Gallery, il più importante museo d’arte africano, ma soprattutto il titolo mette in luce la figura e gli intenti che animarono la sua fondatrice, Lady Florence Phillips, al di là dell’indubbio valore delle opere esposte.

Lady Florence Phillips era nata il 14 giugno 1863 a Cape Town, nel 1885 aveva sposato Lionel Phillips, figlio di mercanti della lower middle-class londinese, e con lui si era trasferita a Johannesburg. Il fallimentare tentativo britannico di sovvertire il governo sudafricano, allora ancora in mano ai Boeri, in cui rimase coinvolto il marito ne causò l’esilio in Inghilterra, Florence, che fino ad allora si era dedicata a lunghi viaggi, lo seguì a Londra. In questo periodo che Florence cominciò ad appassionarsi all’arte e, aderendo all’intento pedagogico che il Victoria & Albert Museum portava avanti, maturò la convinzione che l’arte possa essere utile ed essere uno strumento di aiuto sociale, in particolare per le fasce di popolazione più bisognose. Tornata a Johannesburg nel 1906, Lady Phillips immaginò una galleria pubblica di livello internazionale, con sede a Johannesburg, allora solo un importante centro minerario. Collezionista inoltre di manufatti africani, Lady Phillips si impegnò nella divulgazione e protezione delle tradizioni dei nativi e, sottolineando lo scopo del suo progetto, affermava: “Noi possiamo sperare che in futuro cresca una Scuola d’Arte Sudafricana e che lo studio dei capolavori che siamo riusciti ad assicurare a questa galleria aiuti anche a incentivare gli artisti locali.” Un intento che, per i noti problemi di apartheid, solo alla fine del secolo scorso si concretizzò con la valorizzazione degli artisti neri. Florence morì il 23 agosto del 1940.

Lo splendido ritratto di Antonio Mancini, che ritrae Florence a 46 anni e che segna l’inizio di questa mostra, è un doveroso omaggio al talento e alla generosità di questa donna che pur di acquistare opere d’arte arrivò a vendere gioielli di notevole valore. Le altre sezioni sono articolate in modo da evidenziare l’evoluzione nelle scelte artistiche, si inizia con la pittura inglese dell’epoca vittoriana come è ovvio aspettarsi dalla formazione di Florence. Ci sono dunque due opere, un acquerello, Hammerstein sotto Handernach e un’acquaforte, Il castello sopra i prati di William Turner, i Preraffaelliti sono presenti con l’olio Regina cordium di Dante Gabriel Rossetti, che così definiva la sua musa ispiratrice e moglie Elisabeth Siddal, che morì un anno dopo questo ritratto. Ci sono anche Cuci! Cuci! di John Everett Millais e di Sir Lawrence Alma-Tadema un soggetto biblico legato al suo gusto archeologico: La morte del primogenito.

La successiva sezione, la più ampia illustra l’allargamento degli orizzonti di Florence alla pittura francese grazie all’incontro con Sir Hugh Lane, superando i pregiudizi britannici verso la Francia. Tra le numerose opere ricordiamo il Paesaggio di Corot, Un contadino, intenso carboncino di Millet e di Courbet La scogliera a Étretat. La mostra di dipinti di Constable in Francia che lo aveva fatto conoscere, fu fonte di ispirazione per Corot, per la scuola di Barbizon e per un pittore realista come Courbet, l’allargamento dell’orizzonte quindi non fu così drastico. Non potevano mancare le opere di Boudin, che influenzò gli Impressionisti a cominciare da Monet, e fu amato dalla ricca borghesia francese per le sue opere che ne celebravano i riti mondani nelle località marittime di villeggiatura nel nord della Francia. In mostra sono presenti Le regate a Argenteuil, Il porto di Trouville e Il molo di Trouville mentre di Monet rifulge La Primavera. Le intersezioni tra pittura francese e inglese continuarono, Monet rifugiato a Londra durane la guerra franco-prussiana vide le opere di Turner che non poco lo influenzarono e portarono alla realizzazione di una delle opere fondamentali: Impression, soleil levant (Impressioni, il levarsi del sole) che diede anche il nome alla nuava corrente artistica.

Ricordiamo anche in esposizione Sulla riva del fiume a Veneux di Sisley, La Senna al Pont de Sully di Guillaumin, lo splendido pastello di Degas, Due ballerine, Mattino soleggiato di Lucien, figlio del grande Pisarro, e di Signac La Rochelle opera che aderisce ai canoni del Pointillisme di Seurat.  Ci sono opere di autori che si distaccarono successivamente dagli Impressionisti, tra queste I Bagnanti di Cézanne, Ritratto di uomo anziano di van Gogh, Il bagno e Il tramonto primaverile di Bonnard.

Le opere del novecento furono dovute ad acquisizioni successive in quanto Lady Florence e sir Hugh Lane trascurarono gli artisti che emergevano. In questa sezione dedicata il passaggio al XX secolo si trovano i disegni di due grandi scultori: Auguste Rodin e Aristide Maillol e di Amedeo Modigliani. Di André Derain sono presenti due dipinti, che segnano “il ritorno all’ordine“ dopo il periodo delle avanguardie rappresentate da due straordinari artisti come Henri Matisse, di cui sono esposte tre litografie, e  Pablo Picasso, di cui sono in mostra due litografie, due acqueforti e un disegno. Il secondo Novecento è testimoniato da un tormentato Ritratto maschile di Francis Bacon, un intenso carboncino di Henry Moore, e due opere pop di Roy Lichtenstein e Andy Warhol.

Di grande interesse la parte dedicata all’arte del Sud Africa, per motivi logistici non è presente l’arte dei popoli nativi, ma l’esposizione presenta il successivo emergere degli artisti prima i bianchi, per i noti problemi dovuti all’apartheid e poi i neri. Il Ritratto di Kalie di Maggie Laubser, Venezia rossa e Ritratto dell’artista di Maud Sumner e Crisantemi di Irma Stern sono esempi di artiste che si formarono sulle esperienze europee per portarle poi nel loro paese, come auspicava la fondatrice del museo. Di Gerard Sekoto, il primo artista nero, le cui opere sono entrate nel museo, è in mostra Ragazzo nella miniera, di grande interesse anche Gladys Mugdullandu prima artista nera ad avere una mostra a lei dedicata nel suo paese, di cui è in esposizione Tre uomini in blu. Di Selby Mvusi, artista nero morto in esilio tragicamente per un incidente, c’è l’inquietante Measure of the city (Misura della città). Geoge Pemba, altro artista nero, non lasciò mai il suo paese nonostante la dura situazione razziale, di lui in mostra Kwa Stemele e Mi dispiace signora. Armando Baldinelli è invece un italiano trasferitosi in Sud Africa, di lui si può vedere Piccolo porto, non poteva mancare il più conosciuto, William Kentridge che ha unito due passioni quella per il teatro e quella per l’arte, tre le sue opere in mostra.  Le opere sono molto ben collocate, illuminate e distanziate negli ampi spazi espositivi di Santa Maria della Scala, l’interessante catalogo è curato da Simona Bartolena.

Pubblicato in: 
GN36 Anno XII 30 luglio 2020
Scheda
Titolo completo: 

Il sogno di Lady Florence Phillips - La Collezione della Johannesburg Art Gallery
Siena
, Santa Maria della Scala
24 luglio – 10 gennaio 2021
Tutti i giorni dalle 10:30 alle 18:00 (ultimo ingresso 17:15)
TICKET: € 5,00 Intero – Gratuito fino a 11 anni di età