The Story of Film. An Odyssey. Un ampio omaggio alla Settima Arte

Articolo di: 
Eleonora Sforzi
The Story of Film: An Odyssey. Locandina

Si tratta del documentario più completo realizzato finora sulla Storia del Cinema dalle origini a oggi, diretto dall'irlandese Mark Cousins, adattamento "con immagini" dell'omonimo libro, pubblicato nel 2004 e scritto dallo stesso regista.
Costituito da 15 episodi di 60 minuti ciascuno, quindi con la durata totale di 15 ore, per la completezza e l'estensione che lo caratterizzano, è un grande atto di amore fedele e puntuale alla Settima Arte, presentata sotto tutte le sfaccettature che la riguardano, dalla "preistoria" a oggi, con un occhio di riguardo anche verso la situazione storica e sociale in cui si è sviluppata.

Il primo episodio – proiettato recentemente, solo per alcuni giorni, su "MyMovies Live!" - si occupa delle origini del cinema, in particolare degli anni 1895 – 1918 circa, dalla <<scoperta della nuova forma d'arte>> al momento, dal primo decennio del Novecento, in cui <<il cinema si fa racconto>>.
A partire dall'invenzione, da parte di Edison, del primo macchinario che riproducesse  immagini in movimento grazie alla luce, nel 1894-1895, a cui fece seguito negli stessi anni quella, più conosciuta e poi affermata, del cinematografo da parte dei fratelli Lumière, che funzionava sia da camera che da proiettore, permettendo inoltre la visione pubblica dei brevi filmati girati dai due personalmente in esterni.

Inizialmente, però, il cinema era considerato solamente una nuova attrazione presentata durante fiere e spettacoli cittadini e, solo qualche anno più tardi, l'illusionista Georges Méliès iniziò a realizzare i primi filmati di finzione, quindi usando il mezzo cinematografico come immenso macchinario creativo ed espressivo di sogni e mondi fantastici mai visti prima. Egli fu anche l'artefice delle primissime tecniche di montaggio delle inquadrature, che resero più movimentata e appassionante la visione dei film (che, agli inizi, duravano pochi minuti soltanto). Le sue produzioni furono davvero originali soprattutto perchè Méliès riuscì a creare "trucchi" visivi spettacolari per l'epoca, unendo la sua esperienza nell'ambito illusionistico con le nuove tecniche, sperimentate in prima persona, dando vita ai primi effetti speciali della Storia del cinema. Il suo apporto allo sviluppo del mezzo cinematografico fu molto importante – un bellissimo recente omaggio alla figura di Méliès è il film del 2011 "Hugo Cabret" diretto da Scorsese - e il suo film più famoso e conosciuto, "Le voyage dans la lune" ("Il viaggio nella Luna") del 1902 è tuttora considerato uno dei maggiori cardini della cinematografia internazionale.

Mark Cousins, poi, fa i nomi di altri importanti innovatori del cinema, come Albert Smith e J. Rector, fino ai fondamentali sviluppi del montaggio grazie a Edwin S. Porter ("La grande rapina al treno" del 1902 e "Vita di un pompiere" del 1903) con cui i film abbandonano l'impostazione tipicamente teatrale a favore di una maggiore azione.
Sullo sfondo della Hollywood di oggi, la voce narrante dello stesso regista racconta i passi con cui il distretto della città di Los Angeles divenne, dal primo decennio del Novecento, il luogo in cui i sogni in celluloide presero vita grazie alla nascita delle prime sale cinematografiche stabili, alla costruzione degli studio e alle primitive forme di divismo.

Cousins traccia un percorso preciso circa gli iniziali sviluppi cinematografici con riferimenti alle figure più significative in America, in primis DeMille, ma anche oltre i suoi confini, con particolare attenzione alle innovazioni del cinema scandinavo, i cui principali rappresentanti furono poi attratti dal fascino del mondo hollywoodiano, in cui veniva dato ampio spazio alla creatività.
Infine, prima di arrivare al cinema narrativo vero e proprio in America con Griffith ("Nascita di una nazione", 1915) e in Italia con Pastrone ("Cabiria", 1914), il documentario  si sofferma anche su alcune figure femminili molto significative che, nel ruolo di registe, già qualche anno prima ebbero intuizioni originali e innovative per la costruzione di vicende emotivamente coinvolgenti e appassionanti.

Con la visione del primo episodio di "The Story of Film", appare chiaro che il documentario è condotto con una prospettiva contemporanea e proprio per questo in grado di ripercorrere le tappe più importanti della Storia del cinema in modo lucido e attento, di facile comprensione per gli appassionati di ogni livello. I fatti e gli eventi di cui si parla vengono presentati anche da angolazioni più dettagliate, storiche e critiche, grazie alle numerose sequenze dei film più celebri presi in esame e agli interventi e ai commenti di illustri registi e di altre figure significative dell'ambito cinematografico.
A mio avviso, il documentario di Cousins è un progetto interessante e completo, da cui si riesce a percepire una grande passione per la Settima Arte.

Come afferma la stessa voce del regista nella prima parte, infatti, <<nè i Lumière nè Edison avrebbero immaginato che essa avrebbe costituito il più grande specchio del mondo, mezzo per ricordare e sognare..>> e che il critico Francesco Casetti considera "L'occhio del Novecento" nell'omonimo saggio del 2005.

Pubblicato in: 
GN7 Anno V 17 dicembre 2012
Scheda
Titolo completo: 

The Story of Film (The Story of Film: An Odyssey)

REGIA: Mark Cousins
SCENEGGIATURA: Mark Cousins
CON: Mark Cousins, Aleksandr Sokurov, Norman Lloyd, Paul Schrader, Lars von Trier, Haskell Wexler, Sharmila Tagore, Robert Towne, Woo-ping Yuen, Stanley Donen, Samira Makhmalbaf, Jean-Michel Frodon, Mani Kaul

Proiettato sulla piattaforma streaming “MyMovies Live!” da venerdì 7 dicembre a domenica 9 dicembre 2012.

FOTOGRAFIA: Mark Cousins
PRODUZIONE: Hopscotch Films
DISTRIBUZIONE: BIM
PAESE: Gran Bretagna 2011
GENERE:  Documentario
DURATA: 900 Min. (15 episodi, 60' circa ciascuno)
FORMATO: Colore, B/N
SOGGETTO: Ispirato all'omonimo libro, "The Story of Film: An Odyssey" di Mark Cousins (2004).