Tannhäuser alla Scala di Milano. Mehta nella "mano" della Fura dels Baus

Articolo di: 
Emanuele Amoroso
Tannhäuser alla Scala

Nella versione che Richard Wagner scrisse per l’Opéra di Parigi nel 1861, Tannhäuser e la tenzone dei cantori sulla Wartburg è stato in programma al Teatro alla Scala di Milano dal 17 marzo al 2 aprile 2010. La regia e l’ideazione sono di La Fura dels Baus ed il podio di Zubin Mehta: il famoso metodo Mehta-Baus di nuovo insieme dopo la tetralogia del Ring.

Attesissima al suo esordio scaligero, La Fura dels Baus offre uno spettacolo in linea con le precedenti regie proposte nei principali teatri italiani. Si rimane perplessi, affascinati, colpiti, si approvano con entusiasmo o si criticano senza mezzi termini, ma non si può restarne indifferenti. È accaduto anche alla Scala, nella recita di sabato 20 marzo 2010.

Innanzi tutto le perplessità: sulla scena si impone una mano enorme (simbolo di infiniti simboli verrebbe da dire), purtroppo spesso cigolante; l’India (in cui è trasportata la vicenda), è quasi parodia di se stessa oltre che riferimento alle filosofie orientali di cui tanto è intrisa la filosofia wagneriana; i balletti del secondo atto, demistificanti l’aura pomposità della corte, scivolano nel kitsch, i costumi stessi alternano colori e fogge disparate, talvolta convincenti, talvolta tangenziali alla scena. In riassunto: affascina e riempie la vista, ma forse anche troppo. Ed è questo il limite della regia scaligera ad opera de La Fura: l’aver caricato la scena di un numero di simboli superiore alla capacità di sintesi dell’ascolto e della vista, perdendo in parte quel dissidio tra amor sacro e amor profano, principale tema dell’opera. Se nel futuro decideranno di togliere, levare man mano sino a raggiungere un’essenzialità tecnologica, probabilmente potranno offrire uno spettacolo che per Wagner (così necessaria per lui ogni architettura scenica valida a percorrere i complessi sentieri tracciati nelle sue opere totali) sarà probabilmente ideale.

Abbandonata la regia, ci si rivolge alla direzione d’orchestra, lirica, narrativa, discorsiva ed intelligente di Zubin Mehta. Ritornato nella buca scaligera per concertare un’opera con i complessi milanesi, il maestro ha saputo imprimere la propria visione lontana dalla magniloquenza, e più concentrata nel sottolineare i singoli stati d’animo e il continuo scorrere dell’invenzione melodica, con particolare attenzione alle voci sul palcoscenico, alle masse corali e alle singole sezioni dell’orchestra. Se quest’ultima è apparsa non particolarmente in forma, soprattutto negli ottoni, ottima prova è stata offerta dal coro, per le esperte cure di Bruno Casoni: di volta in volta si confermano i valori che già lo fecero apprezzare con vivo entusiasmo nel Requiem verdiano dello scorso anno.

Tannhäuser era interpretato da Robert Dean Smith: corretto nell’eseguire tutto quanto scritto, è apparso però affaticato sin dalle prime battute, riuscendo al contempo a condurre a termine la recita. È probabile che la parte del tormentato cantore non rientri nei suoi ruoli, sia per scrittura che per richieste interpretative. Trionfa, giustamente, l’Elisabeth di Anja Harteros: voce ampia, dal timbro caldo e affascinante, d’ottimo fraseggio e cura nel porgere la frase. Si attende pertanto con curiosità la sua Amelia nel prossimo Simon Boccanegra. Chi invece appare distante dall’idea di Mehta e dalle richieste di Wagner è Julia Gertseva (Venus), in difficoltà nella tessitura soprattutto del terz’atto. Onesti nel complesso Martin Homrich, Ernesto Panariello, Enrico Cossutta e Petri Lindroos, mentre insoddisfacente per assenza di fraseggio e difficoltà d’emissione il Wolfram di Roman Trekel. Severo e appropriato l’Hermann di Georg Zeppenfeld e gradevolissima Barbara Massaro come giovane pastore. Al termine applausi più o meno convinti per tutti, salvo alcune contestazioni nei confronti di Julia Gertseva e il sincero tripudio per Anja Harteros.

Pubblicato in: 
GN11 Anno II 3 aprile 2010
Scheda
Titolo completo: 

Richard Wagner

Tannhäuser e la tenzone dei cantori sulla Wartburg

Teatro alla Scala - MIlano

Dal 17 marzo al 2 aprile 2010  - spettacolo del 20 marzo

Personaggi e Interpreti

Hermann Georg Zeppenfeld
Tannhäuser Robert Dean Smith
Wolfram Roman Trekel
Walther Martin Homrich
Biterolf Ernesto Panariello
Heinrich der Schreiber Enrico Cossutta
Reinmar von Zweter Petri Lindroos
Elisabeth Anja Harteros
Venus Julia Gertseva
Ein junger Hirt Elena Caccamo (17, 24, 30 marzo) Barbara Massaro (20, 27 marzo; 2 aprile)
Vier Edelknaben Barbara Massaro, Maria Eleonora Caminada, Nicolò De Maestri, Elena Caccamo

Orchestra e Coro del Teatro alla Scala di Milano
Direttore Zubin Mehta
Maestro del Coro Bruno Casoni

Regia, scene, costumi, luci La Fura dels Baus/Carlus Padrissa
Immagini video Franc Aleu
Scene Roland Olbeter
Costumi Chu Uroz

Nuova produzione Teatro alla Scala