Trashed. Non più sostenibile: dove stiamo andando?

Articolo di: 
Eleonora Sforzi
Trashed

Si sente spesso parlare di "problemi ambientali" e di inquinamento, ma in generale scarseggia una informazione e una consapevolezza approfondita sulle cause concrete dell'attuale condizione di pericolo dell'ecosistema terrestre.
Il film documentario "Trashed", diretto da Candida Brady, dopo anni di ricerche sulla questione dell'impatto dei rifiuti sull'ambiente, è stato proiettato per la prima volta al Festival di Cannes del 2012, è uscito nelle sale cinematografiche lo scorso 12 giugno ed è stato riproposto recentemente in streaming su "MyMovies Live!".

Il lungometraggio è strutturato nella forma di un viaggio, condotto in prima persona dal celebre attore Jeremy Irons, attraverso alcune città di tutto il mondo, con l'obiettivo di fare il punto sull'incidenza dell'odierna negligenza nella gestione dei rifiuti sull'intero ecosistema terrestre.

Quali sono le conseguenze del trasporto dei riufiuti per mare? Qual è l'impatto ambientale delle discariche non a norma? Quali sono gli effetti sulla salute degli individui e dell'ambiente stesso degli impianti per l'incenerimento?
Queste sono solo alcune delle domande che muovono quest'indagine, svolta su scala mondiale, supportata dalle considerazioni di scienziati, chimici e ricercatori di vario tipo, ma anche da quelle delle persone comuni che, in modi diversi e in base alla personale esperienza, hanno dato la propria impressione su tale situazione.

La prima tappa è in Libano, dove l'attore visita l'altissima discarica incontrollata fuori dalla città: una montagna di rifiuti di 40 metri, le cui sostanze chimiche e i liquidi filtrano nel terreno e nel mare poco distante, influenzando pesantemente l'ecosistema marino e le coste da esso toccate. Si tratta di una delle situazioni più estreme, ma, purtroppo, non è isolata. In generale, infatti, in tutto il mondo esistono moltissime zone di pianura e di collina ricoperte interamente di spazzatura: immense distese costituite soprattutto di prodotti in plastica, in particolare bottiglie e sacchetti, trasportati chissà da quanto tempo in questi luoghi.
Talvolta, però, non si è cercato neppure di distanziare le discariche dai centri abitati, come nel caso di alcune città della Gran Bretagna, dove se ne trovano molte nei pressi di abitazioni, scuole e ospedali. In seguito ad accurate ricerche sul campo, sono stati registrati altissimi livelli di tossine, nell'arco di 3 chilometri dalle discariche e non solo, ma i rapporti non danno ragione della pericolosità dei gas tossici per la salute di persone e animali delle zone vicine, rivelando solo la necessità di ulteriori accertamenti.

Le analisi in laboratorio, peraltro, mettono in evidenza che i prodotti in plastica, anche quelli biodegradabili, non risultano completamente tali, poichè possono al massimo arrivare ad una decomposizione in microparticelle che, tuttavia, rimangono nell'ambiente, nei terreni e nelle acque, determinando uno squilibrio degli ecosistemi marini.
Anche gli inceneritori, sulla base delle ricerche condotte, non appaiono una valida alternativa alle discariche, poichè la combustione dei rifiuti ad altissime temperature determina la fuoriuscita di sostanze tossiche, diossine, che incidono pesantemente sull'aria e sulla terra, quindi sulle coltivazioni e gli allevamenti.
È accaduto in alcune zone dell'Islanda, dove un inceneritore è stato chiuso, solo dopo diversi anni, a causa dei livelli di diossina troppo elevati, che hanno determinato una significativa alterazione dei prodotti derivati dall'agricoltura e dall'allevamento, quindi gravi perdite economiche per i contadini, a cui tuttavia non è stato dato alcun risarcimento. Secondo le stime, in moltissimi altri paesi (tra cui Stati Uniti, Scozia, Argentina e Francia) sono presenti inceneritori che violano i livelli limite di emissione di sostanze chimiche tossiche, le stesse che hanno provocato numerosissimi casi di malattie e deformità alla nascita nelle popolazioni vietnamite a seguito della guerra.
Persino a bassi livelli le emissioni provocano effetti tossici rilevanti: è il caso del particolato ultrafine – non individuabile al monitoraggio – che può provocare danni più o meno gravi per la salute, non solo umana ma anche faunistica.

Se a Giacarta, in Indonesia, ancora oggi non esiste alcuna raccolta organizzata di rifiuti –  che vengono così scaricati nel fiume Ciliwung, pesantemente inquinato – altrove esistono alcune città virtuose sotto questo aspetto, come San Francisco, all'avanguardia nella differenziazione e nel compostaggio grazie all'iniziativa "Rifiuti zero" e alla scelta di alcuni negozi di vendere prodotti alimentari senza l'uso di imballaggi e di sacchetti di plastica.

Il documentario, quindi, riflette in modo lucido e concreto la grave situazione in cui si trova attualmente il nostro pianeta, conseguenza di uno stile di vita ottuso e non più sostenibile. Per quanto la Terra, nei diversi periodi geologici, sia sempre stata in grado di ristabilire gli equilibri ambientali attraverso cicli, l'attuale modello societario ed economico imposto dall'uomo ha messo gravemente a rischio la vita stessa.

Ha affermato un chimico, in un intervento: <<Tutto ciò che si trova nella natura risponde ad una legge: creare e distruggere; il problema odierno è che la maggior parte dei rifiuti che produciamo non si decompone>>, proprio a partire da questo problema, quindi, dovremmo seguire l'esempio delle città virtuose nell'ambito della raccolta e dello smaltimento differenziato dei rifiuti. Come aveva affermato Carlo Petrini, la prerogativa attuale della società e delle industrie in genere dovrebbe essere quella di <<governare il limite>>, quindi dare una svolta all'odierno stile di vita e invertire rotta al livello globale.

Uno dei rappresentanti più significativi del panorama letterario novecentesco, Italo Calvino, ha dedicato un saggio, intitolato "La poubelle agréée", all'atto di gettare la spazzatura, attribuendo a quest'attività un valore morale profondo, tanto da diventare anche metafora del mestiere dello scrittore e dello stesso percorso di vita di qualsiasi individuo, in quanto qualsiasi cosa si elimini o si allontani implica una scelta di rinnovamento interiore.
La letteratura è maestra di vita e spesso ha dimostrato una sensibilità non comune anche nei confronti delle questioni più attuali, come dimostra Calvino nel saggio citato sopra, affermando:
<<La riforma che si annuncia come più necessaria e urgente sarà quella del
separare i rifiuti secondo le loro qualità e i diversi destini, incenerimento o riciclaggio, perché almeno una parte di quanto abbiamo strappato dai tesori del mondo non sia perduto per sempre ma ritrovi le vie del recupero e riutilizzo, l’eterno ritorno dell’effimero
>>

Pubblicato in: 
GN36 Anno V 16 luglio 2013
Scheda
Titolo completo: 

Trashed

REGIA: Candida Brady
SCENEGGIATURA: Candida Brady
CON: Jeremy Irons

Uscita al cinema 12 giugno 2013
Proiettato sulla piattaforma streaming "MyMovies Live!" da lunedì 8 luglio

MUSICHE: Vangelis
PRODUZIONE:  Blenheim Films
DISTRIBUZIONE: Satya Doc - Cinehall Distribuzione
PAESE: Gran Bretagna 2012
GENERE: Documentario
DURATA: 97 Min.
FORMATO: Colore

NOTE: Vincitore del premio Special documentary award - 30° Edizione International Environmental Film Festival, Special Mention International Documentary Award - Cinemambiente Festival e del Premio di eccellenza - The LA Movie Awards 2013.