Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Musica al femminile

Questa settimana il programma dei concerti dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia proporrà un programma che vedrà protagoniste le donne: Natalia Gutman e Elisso Virsaladze interpreteranno un programma dedicato a Beethoven, ci saranno anche un omaggio a Sofia Gubaidulina e il Sacrificium di Cecilia Bartoli. Attenzione: Annullato per problemi di salute il concerto di Natalia Gutman e Elisso Virsaladze.

Precisione tecnica, geniale esuberanza interpretativa e profondità espressiva sono qualità che brillano in questo duo straordinario: Natalia Gutman e Elisso Virsaladze, entrambe figlie della grande scuola musicale russa, due interpreti che sono già di diritto entrate nella storia della musica del secolo appena concluso, per l’immenso valore artistico apportato da ognuna nell’ambito del proprio strumento.

Nel concerto di venerdì 5 aprile 2013 (Stagione da Camera dell’Accademia di Santa Cecilia – Sala Sinopoli ore 20,30) saranno protagoniste di un concerto monografico che prevede l’esecuzione quasi integrale (manca solo l’op. 69) delle Sonate per violoncello e pianoforte di Beethoven, un genere specifico che - alla fine del Settecento - non esisteva ancora e che permise a Beethoven di muoversi con maggior libertà di quella che egli non si permettesse con altri generi.
La composizione delle Sonate op. 5 n 1 e n. 2 fu dovuta a circostanze casuali.

Nel giugno del 1796 Beethoven, che stava ancora pensando alla carriera concertistica, e che nei primi mesi dell’anno si era fatto sentire a Praga e forse a Lipsia e Dresda, si recò a Berlino. Il re di Prussia, Federico Guglielmo II, suonava il violoncello (per lui Mozart aveva scritto i Quartetti “Prussiani” e Boccherini molti Quartetti), ed aveva al suo servizio uno dei più abili violoncellisti dell’epoca, Jean-Pierre Duport, al quale si deve lo sviluppo della tecnica del capotasto. Beethoven, che suonò a corte, offrì al re violoncellista le due Sonate, e le eseguì insieme con Duport.

Con le Sonate op. 102 n. 1 e n. 2, composte verso il 1815 - l’anno del Congresso di Vienna che seppellisce le idealità rivoluzionarie - Beethoven si pone il problema di introdurre nello stile classico il principio barocco della polifonia, della compresenza di parti indipendenti. Ma in verità si tratta dello sviluppo di un interesse per la polifonia barocca che Beethoven aveva manifestato già da tempo, e di una utilizzazione, di una riconversione in senso creativo della tecnica contrappuntistica che faceva parte della preparazione accademica di ogni compositore.

«Io sono una persona religiosa ... e per ‘religione’ voglio dire re-ligio, la ri-unione di un legame di vita [...]. La vita divide un uomo in tanti pezzi. Non c’è nessuna occupazione più onerosa di quella della ri-composizione di una integrità spirituale attraverso la composizione di una musica».Sofia Gubaidulina

Riconosciuta come una delle compositrici essenziali della cultura musicale moderna, Sofia Gubaidulina è stata la prima donna a far parte del firmamento musicali dei suoi omologhi maschi. A dimostrare la dimensione della sua importanza basterebbe citare alcuni dei suoi numerosi interpreti da Rostropovich a Kremer, da Gergiev a Rattle.

A renderle omaggio nel concerto di sabato 6 aprile (Sala Petrassi ore 21) il Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia diretto da Ciro Visco, il PMCE - Parco della Musica Contemporanea Ensemble, il violoncello di Mario Brunello e Francesco Gesualdi al bayan, un evento straordinario arricchito da un programma che prevede l’esecuzione di alcuni suoi capolavori del passato (In the garden of joy, De Profundis) e la prima italiana di Sonnengesang (Cantico del Sole).

Scritta nel 1997 e dedicata al violoncellista Mstislav Rostropovich in occasione del suo settantesimo compleanno (« nella mia immaginazione [Rostropovich] è perpetuamente illuminato dal Sole, dalla sua luce»), l’opera è concepita per un organico comprendente violoncello, coro da camera, percussioni e celesta; è suddivisa in quattro grandi sezioni, che seguono pedissequamente il testo in volgare del Cantico delle creature di san Francesco: la prima è dedicata alla lode del Creatore del sole e della luna, la seconda al Signore dei quattro elementi naturali, la terza al dono della vita e l’ultima a «sora nostra morte corporale».

Le sovrapposizioni fra strumenti e voci non hanno, come precisa la Gubaidulina, lo scopo di amplificare l’espressione del canto: «In alcuna circostanza il testo dovrebbe essere cantato. Per nessun motivo l’espressione del cantico dovrebbe essere intensificata dalla musica», spiega. «Ho cercato di mantenere la parte corale sobria, persino reticente, e di mettere tutta l’espressione nelle mani del violoncellista e dei percussionisti». Ciò rende pertanto l’ascolto non immediatamente intellegibile, eppure particolarmente evocativo. I silenzi, i soli, le dinamiche, gli splendidi incastri fra i radi strumenti e le fantasmagoriche voci testimoniano un pensiero musicale immaginifico eppure rigorosissimo».
Il concerto è realizzato in coproduzione con la Fondazione Musica per Roma.

Cinque Grammy Awards, il più recente ottenuto con Sacrificium, il disco dedicato al repertorio dei grandi castrati. E con Sacrificium torna all’Accademia di Santa Cecilia, attesissima dal pubblico romano, Cecilia Bartoli (lunedì 8 aprile Sala Santa Cecilia ore 20,30 - Stagione di Musica da Camera).

Sacrificium è un omaggio che il mezzosoprano fa ai castrati, cantanti meravigliosi e leggendari, talvolta dalle storie umane assai tristi (moltissimi provenienti dal Sud e da famiglie povere che nel successo dei propri figli intravvedevano il riscatto sociale), che ebbero massima fioritura a cavallo tra il XVI e XVII secolo.

Certamente la Bartoli non è nuova a scelte così inusuali e coraggiose che hanno caratterizzato da sempre la sua fulgida carriera, cominciata circa 25 anni fa sotto l’ala di direttori quali Karajan, Barenboim e Harnoncourt. E nonostante il successo, meritato, le arrida sempre, Cecilia Bartoli è infaticabile nelle sue scelte artistiche, nella ricerca quotidiana di strade nuove e inesplorate, tanto da portarla a dirigere il Festival di Pentecoste di Salisburgo nel 2012.

Il programma che lo straordinario mezzosoprano propone nella serata ceciliana, mette insieme pagine tratte da uno sterminato repertorio di opere, cantate e pezzi sacri, che rifulgono per stupefacente virtuosismo, sfavillante coloratura e ampiezza inaudita di tessitura vocale; in sintesi, Cecilia Bartoli sarà interprete di alcune tra le più ardue e impegnative pagine mai scritte per la voce umana.
Ad accompagnarla, l’orchestra La Scintilla che con lei inanellerà gioielli di Porpora, Broschi, Händel, Veracini, Vinci, Leo, Araia, Graun, Scarlatti, Caldara.

Attenzione: Per problemi di salute che hanno colpito entrambe le artiste, Natalia Gutman e Elisso Virsaladze non potranno mantenere il loro impegno con Santa Cecilia. Pertanto, l’annunciato concerto programmato per venerdì 5 aprile è stato annullato.

Coloro che hanno acquistato i biglietti, potranno recarsi al botteghino dell’Auditorium Parco della Musica per richiederne il rimborso che sarà effettuato entro 7 giorni dalla data del concerto, ovvero entro venerdì 12 aprile p.v.

Per informazioni: 06.80.82.058

Stagione di Musica da camera 2012 - 2013
Auditorium Parco della Musica - Sala Sinopoli
Venerdì 5 aprile 2013 ore 20,30
Natalie Gutman violoncello
Eliso Virsaladze pianoforte

Beethoven    Sonata op. 5 n. 2
Sonata op. 102 n. 1
Sonata op. 5 n. 1
Sonata op. 102 n. 2

Biglietti da 18 a 38 Euro.
Per maggiori informazioni: www.santacecilia.it o telefonare allo 068082058.

sabato 6 aprile 2013 - Sala Petrassi ore 21
Coro dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia
PMCE - Parco della Musica Contemporanea Ensemble
Ciro Visco direttore
Mario Brunello violoncello
Francesco Gesualdi bayan

Gubaidulina     In the garden of joy
De Profundis
Sonnengesang  - prima italiana

Biglietti: Posto unico 15 Euro

Auditorium Parco della Musica - Sala Santa Cecilia
Lunedì 8 aprile ore 20,30
Cecilia Bartoli
Sacrificium

Nicolò Porpora
Sinfonia da "Meride e Selinunte", Allegro
"Come nave", aria di Siface da "Siface"
Riccardo Broschi
"Chi non sente al mio dolore", aria di Epitide "Merope"
Nicolò Porpora
Ouverture da "Germanico in Germania", Allegro - Adagio - Allegro
G. F. Händel
"Lascia la spina", aria di Piacere da "Il Trionfo del Tempo e del Disinganno"
Francesco Maria Veracini
Ouverture No. 6, Allegro
Leonardo Vinci
"Cervo in bosco", aria di Climaco da "Medo"
Leonardo Leo
"Qual farfalla", aria di Decio da "Zenobia in Palmira"
Francesco Araia
"Cadrò, ma qual si mira", aria di Demetrio da "Berenice"
Nicolò Porpora
"Usignolo sventurato", aria di Siface da "Siface"
Carl Heinrich Graun
"Misero pargoletto", aria di Timante da "Demofoonte"
Alessandro Scarlatti
Sinfonia di concerto grosso, No. 5 - Spiritoso e staccato - Adagio - Allegro
Antonio Caldara
"Quel buon pastor", aria di Abel "La morte d'Abel"
Nicolò Porpora
Ouvertures da "Gedeone" e "Perdono, amata Nice", Adagio - Spiritoso andante - Allegro
Leonardo Vinci
"Quanto invidio la sorte... Chi vive amante", Recitativo e aria di Erissena da "Alessandro nelle Indie"
Nicolò Porpora
"Nobil onda", aria di Adelaide da "Adelaide"

Biglietti da 18 a 42 euro.
Per maggiori informazioni:www.santacecilia.it "> www.santacecilia.it o telefonare allo 068082058.