Beckett al Piccolo Eliseo nella rilettura di Glauco Mauri e Roberto Sturno

Glauco Mauri e Roberto Sturno, ritornano a distanza di oltre vent'anni, con un nuovo allestimento a esplorare la profondità del lavoro di Beckett: "Far capire al pubblico che non è Beckett difficile e complicato, ma difficile e complicata è la vita. La vita che Beckett pur nella sua angoscia, ha saputo raccontarci con una sotterranea ma struggente pietà. Questo vogliamo esprimere con il nostro spettacolo, questo è il nostro desiderio". Al Teatro Piccolo Eliseo di Roma lo spettacolo sarà in scena dal 3 al 21 aprile 2013.

Beckett, premio Nobel per la letteratura, è certamente un innovatore nella storia del Teatro. Con le sue opere ci ha mostrato un nuovo modo di interpretare il rapporto tra la vita e l’uomo: una visione grottesca che spesso sfocia in una disperata comicità. Vari momenti poetici ma lo stesso tema: l’uomo e la sua fatica del vivere. Ne Il Prologo è Beckett stesso che ci parla, raccontato attraverso alcune sue dichiarazioni da Glauco Mauri e Roberto Sturno.

Atto senza parole e L’ultimo nastro di Krapp, due testi relativamente brevi al confronto di altri famosi capolavori, sono forse le opere che più chiaramente esprimono alcuni aspetti del mondo di Beckett.
Nello stupito, grottesco silenzio di Atto senza parole l’uomo beffato e ingannato dalla vita che sembra sempre soccorrerlo, ma poi sempre lo delude, trova la sua commovente dignità nel rifiuto e nella voluta solitudine. In questo breve atto si può chiaramente comprendere la visione beckettiana dello scontro tra l’uomo e la vita.

Ne L’ultimo nastro il vecchio Krapp ascolta una bobina che ha registrato tanti anni fa: la sera del suo 39º compleanno. Tanti, tanti anni sono passati! Riaffiorano persone, visi ormai sbiaditi dal tempo, si riscoprono sentimenti… e tra questi – ormai dimenticata - una storia d’amore, “quando la felicità era forse ancora possibile”. Ma il giovane Krapp non l’aveva saputa afferrare la felicità!
La bobina finisce e Krapp rimane disperatamente solo nel buio della sua “vecchia tana” piena di bobine che raccontano la storia della sua vita ma che finiranno sempre col rimanere vuote… esaurite di ricordi.

Glauco Mauri, primo in Italia, con la Compagnia dei Quattro, a mettere in scena Atto senza parole, e primo Krapp italiano, dialoga, oggi, con la sua voce di trentenne registrata nel silenzio notturno di un teatro oltre cinquant'anni fa. Era il 1961.

Respiro. Un cumulo di macerie.
Pochi secondi: è la vita. La vita che passa tra il primo vagito e l’ultimo respiro. Ma in quale mondo!

Improvviso dell’Ohio, il titolo lo si deve perché il testo fu scritto per l’Università Columbus dello stato dell’Ohio e lì rappresentato per la prima volta per festeggiare i settantacinque anni di Beckett. Un uomo (il Lettore) legge un libro ad un altro uomo (l’Ascoltatore) per aiutarlo a sopportare il dolore di un’assenza dolorosa, la moglie morta? La moglie abbandonata?
Ciò che il Lettore legge si riferisce alla vicenda dolorosa di chi ascolta (l’Ascoltatore). Non sono due persone ma è lo stesso uomo che, in un fantastico sdoppiamento, sembra con l’ascoltarsi cercare una speranza di sollievo al dolore.

Teatro Piccolo Eliseo - dal 3 al 21 aprile
Glauco Mauri - Roberto Sturno

da Krapp a Senza parole
Samuel Beckett

Il prologo
Respiro
Improvviso dell’Ohio
Atto senza parole
L’ultimo nastro di Krapp

regia Glauco Mauri

musiche Germano Mazzocchetti
impianto scenico Francesco De Summa

traduzioni Carlo Fruttero e Franco Lucentini
luci Gianni Grasso

Orari recite:
martedì, giovedì, venerdì ore 20.45
mercoledì 3 e 17 aprile ore 17.00
mercoledì 10 aprile ore 20.45
sabato ore 16.30 e 20.45
sabato 20 aprile solo ore 20.45
domenica ore 17.00

Durata spettacolo: 1 ora e 50' compreso intervallo