Concerto di Natale dell’Accademia Filarmonica Romana

L’ultimo concerto dell’anno dell’Accademia Filarmonica Romana, dedicato al Natale, è in programma giovedì 23 dicembre 2010 al Teatro Olimpico con l’Orchestra del Conservatorio di Roma “S. Cecilia”, il Coro della Scuola popolare di musica di Testaccio, il Coro Diapason dei Castelli Romani e il Coro di voci bianche dell’Istituto “Don Milani” di Monteporzio Catone diretti da Francesco Lanzillotta.

Spicca una novità in prima esecuzione assoluta di Matteo Franceschini, MENU [primo, secondo e silenzio], per ensemble vocale, orchestra d’archi, pianoforte e percussioni, testo di Andrea Franceschini, scritta su commissione della Filarmonica Romana, seguita dalla rara Cantata  Saint Nicolas per tenore, coro e orchestra di Benjamin Britten.

Giovane compositore nato a Trento nel ‘79, Franceschini vanta già una carriera che si dipana tra Francia e Italia (quest’anno è stato eseguito anche alla Biennale di Venezia): con questo lavoro inizia il suo periodo di residenza presso la Filarmonica Romana. Franceschini racconta come si è sviluppata l’idea di questa sua nuova composizione natalizia: “Quando la Sandro Cappelletto, direttore artistico della Filarmonica, mi ha proposto di lavorare sul binomio Natale/Popolare per la composizione del brano che inaugurerà il periodo di residenza all’Accademia Filarmonica Romana, ho cercato da subito di fondare le radici della composizione su una ricerca fortemente legata alle tradizioni del Trentino, la mia regione d’origine. Volendo sviluppare il soggetto del brano a partire dalle usanze più radicate e vissute del Natale trentino, ho individuato il centro d’interesse nell’aspetto più festivo dell’evento.

Nutrendo da sempre un forte interesse per l’atto nobile e fantasioso del cucinare, ho deciso di metter in scena la creazione di un menu di Natale. Mi affascinano molto le alchimie, la magia e la creatività proprie di ogni artista della tavola, ed in particolare tutto ciò che di teatrale si crea attorno alla preparazione di una ricetta. Non si tratta della semplice declamazione di un menu; si tratta piuttosto di uno studio sulle suggestioni dei gesti, dei profumi e dei sapori che la preparazione di una cena può sprigionare a livello teatrale. MENU [primo, secondo e silenzio], si presenta quindi come una rappresentazione visionaria fra presente e tradizione, fra realtà e leggenda dove l’utilizzo dell’idioma dialettale trentino riporta alla luce credenze e costumi locali”. Solisti saranno Keiko Morikawa soprano, Daniela My contralto, Leonardo Trinciarelli tenore, Andrea Romeo basso.

Questa curiosa novità musicale, che unisce i profumi della cucina alle note musicali, si affianca all’esecuzione di Saint Nicolas cantata per tenore, coro e orchestra op. 42 di Benjamin Britten (solista Romolo Tisano tenore).La composizione celebra la figura di San Nicola, ben radicata nella cultura popolare anglosassone, che facendo leva su uno dei suoi molteplici attributi, quello di protettore dei bambini, si identificò con il popolarissimo e natalizio Santa Claus, ossia Babbo Natale, conosciuto in tutto il Nord Europa.

Nel 1948 il Lancing College commissionò a Britten un ampio lavoro che celebrasse il centenario della fondazione di questa prestigiosa istituzione scolastica situata nel Sussex, non lontano da Brighton. Insieme a Eric Crozier, che curò il testo, fu scelto l’argomento di Saint Nicolas anche per la ricchezza degli spunti che la romanzata biografia del santo offriva ad una coppia di autori come la loro, sensibilissima alle suggestioni del teatro.

Nel Saint Nicolas, definito dall’autore una Cantata, troviamo in pillole molti dei leit-motiv della produzione britteniana: il mare e il suo mistero (Peter Grimes), il mondo dei fanciulli e gli abissi nascosti talvolta dalla loro innocenza (Giro di vite), la lotta contro il male insito nella natura umana (War Requiem); e troviamo soprattutto il primo, importante frutto di quel suo impegno costante a fare musica per la collettività, per i giovani e per i musicisti dilettanti, nel senso più alto e nobile del termine: in orchestra siedono gli archi, contornati da due gruppi di percussioni, un pianoforte a quattro mani e un organo, che non si limitano certo ad un ruolo di sostegno, ma disegnano figure musicali che evocano timbri di flauti, arpe e celeste solo immaginati, culminando nel finale in cui gli angeli sorridono tra le stelle in cielo.

Il Concerto di Natale dell’Accademia Filarmonica Romana è organizzato all’interno delle manifestazioni di “Roma Città Natale”.
Biglietti: da 20 a 30 euro più diritto di prevendita.

Info: 06-3201752 www.filarmonicaromana.org