Istituzione Universitaria dei Concerti. Angela Hewitt

Martedì 26 marzo 2013 alle 20.30 nell'Aula Magna della Sapienza Angela Hewitt conclude il progetto sull'Arte della fuga di Johann Sebastian Bach, realizzato per la IUC - Istituzione Universitaria dei Concerti.

In questo terzo appuntamento - i primi due, una conferenza-concerto e un concerto, si sono svolti a novembre - la pianista canadese esegue la seconda parte dell'Arte della Fuga, facendola precedere dalla Passacaglia e Fuga in do minore BWV. 582 sempre di Bach e dalla Sonata per pianoforte n. 31 in la bemolle op. 110 di Ludwig van Beethoven.

Angela Hewiit è considerata "la più grande interprete di Bach della nostra epoca" (The Guardian), “la pianista che rappresenterà Bach nei prossimi anni” (Stereophile: una previsione di qualche anno fa, oggi ampiamente realizzatasi), "la risposta più elettrizzante e coerente a Gould e ai suoi moderni epigoni" (La Repubblica).  Di lei è stato scritto che "a ogni nota, a ogni dinamica, a ogni colore o spostamento di peso o di fraseggio esprime, anzi proclama, la gioia di ricreare sullo strumento di oggi quella musica (Bach) senza peso né epoca".

Nessuno meglio di lei può dunque guidare l'ascoltatore alla comprensione di quello che può essere considerato il testamento artistico di Johann Sebastian Bach, l'Arte della fuga, la sua ultima sublime opera, sulle cui pagine si fermò la sua mano nel 1750. Il Contrapunctus XIV si interrompe infatti bruscamente a metà e in quel punto si possono leggere nel manoscritto autografo queste parole vergate da Carl Philipp Emanuel, secondogenito di Bach: "Mentre componeva questa fuga, nel punto in cui viene introdotto il nome BACH nel controsoggetto, il compositore morì".

Bach non fornì indicazioni sugli strumenti che dovevano eseguire questa musica sublime, che sembra quasi incarnare l'ideale platonico della musica, probabilmente perché riteneva che la veste strumentale fosse un fatto secondario rispetto all'essenza delle note. La Hewitt naturalmente suona l'Arte della fuga col suo strumento, un moderno pianoforte. E col pianoforte suona anche un altro brano di Bach, la Passacaglia e Fuga in Do minore BWV.582, un capolavoro originariamente destinato all'organo e trascritto da Eugen d'Albert, illustre pianista e compositore vissuto tra Ottocento e Novecento. Robert Schumann disse che le variazioni di quest'opera sono "intrecciate così ingegnosamente da non finire mai di stupire".

Tra le due composizioni di Bach, la Hewitt esegue la Sonata per pianoforte n. 31 in la bemolle op. 110 di Beethoven. È, come l'Arte della Fuga, una delle opere estreme del suo autore, essendo la penultima Sonata di Beethoven e una delle sue ultime composizioni in assoluto. La fuga che la conclude è il risultato di una personalissima meditazione sull'Arte della Fuga e suona come un chiaro omaggio a Bach da parte di un sommo musicista di un altro secolo.

Il concerto rientra nella rassegna “Suoni, voci, danze”
realizzata con il sostegno della Regione Lazio -
Assessorato Cultura, Sport, Politiche Giovanili e Turismo

IUC - Istituzione Universitaria dei Concerti

Aula Magna – Sapienza Università di Roma 
Piazzale Aldo Moro 5
Martedì 26 marzo 2013 ore 20.30
Angela Hewitt pianoforte
L'Arte della Fuga (ultimo concerto)

Bach: Passacaglia e Fuga in Do minore BWV.582 (trascrizione per pianoforte di Eugen d'Albert)

Beethoven: Sonata per pianoforte in La bemolle op.110
Bach: L’Arte della Fuga BWV 1080, seconda parte

BIGLIETTI: Interi: da 15 euro a 25 euro (ridotti da 12 euro a 20 euro), Giovani (under 30): 8 euro,Bambini (under 14): 4 euro
INFO per il pubblico: tel.063610051 www.concertiiuc.it
botteghino@istituzioneuniversitariadeiconcerti.it