Santa Cecilia. Da Beethoven a San Pietroburgo

Si conclude l’esecuzione integrale delle Nove Sinfonie beethoveniane dirette da Antonio Pappano per il ciclo "Beethoven e i contemporanei". Per questo ultimo concerto di domenica 1 novembre 2015 (Sala Santa Cecilia ore 18; repliche lunedì 2 ore 20,30 e martedì 3 ore 19,30), accanto alle Sinfonie n. 1 e n. 3, l’Orchestra dell’Accademia eseguirà in prima assoluta il brano di Fabio Nieder, Danza lenta di C. S. tra gli specchi, (nuova commissione dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia-Candido Speroni). Ritornano anche Yuri Temirkanov e la “sua” Filarmonica di San Pietroburgo in un concerto fuori abbonamento il 31 ottobre,  a cui si aggiunge il giorno precedente, in questo infuocato fine settimana il debutto del pianista Alexandros Kapelis.

Con il concerto del 2 novembre la Fondazione Carla Fendi ricorda Candido Speroni, la sua grande passione per la musica e il suo affetto per l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. "Sono felice e emozionata  - dichiara Carla Fendi - che l'Accademia di Santa Cecilia abbia voluto dedicare questa nuova commissione di Fabio Nieder alla memoria di mio marito Candido Speroni, lui che amava tanto la musica ".
 L’opera si riallaccia idealmente ad una tradizione mitteleuropea, in particolare alla tradizione liederistica, di cui il compositore triestino illustra il senso profondo: “Il pezzo vuole reinventare l´istituzione orchestra e creare gruppi cameristici eterogenei, questa è una potenzialità che solo una struttura istituzionale come Santa Cecilia può offrirmi, essendo io nemico delle convenzioni, delle abitudini, delle accademie, del manierismo. Un´orchestra fatta a pezzi, se si vuole, altre relazioni, altri spettri sonori: non accettare di ripetere il già esistente, ma rivelare il nascosto, obbligarlo a uscire alla luce del suono”.

“Una cosa che mi ha sempre impressionato di Beethoven  - continua Nieder - è l'uso dei recitativi nella sua musica strumentale, nella tarda opera. Beethoven per primo ha usato diversamente il recitativo, che è un momento formale tipico dell'opera o dell'oratorio dove qualcosa viene recitato, dove la parola ha la massima importanza, dove la musica in fondo si ritrae e rimane in una dimensione di formula; è ad esempio importante sentire in un recitativo che precede un'aria che cosa il personaggio o l'evangelista ha da dire. Che Beethoven prenda questi elementi e li inserisca nella sua musica strumentale è un colpo di genio senza precedenti, secondo me. E che l'abbia usato e riusato costantemente nella sua musica negli ultimi anni della sua vita, nei quartetti d'archi, nella musica per pianoforte, nella nona sinfonia per esempio, è una cosa che mi ha sempre molto impressionato: significa che lui evidentemente pronuncia parole, ma il violino oppure la viola, ad esempio in un quartetto d'archi, non può pronunciarle, per cui la parola rimane nascosta in maniera enigmatica dentro al suono. È anche evidente che in quel momento Beethoven vuole raccontare qualcosa, vuole dire parole che non sapremo mai. Potremmo immaginare che Beethoven avrebbe voluto rivelare il significato di queste parole per aiutarci a capire la sua musica, ma non è così, anzi esattamente il contrario: per capire meglio la sua musica queste parole devono rimanere non rivelate”.
 
Fabio Nieder (Trieste, 1957) - Compositore, pianista, direttore d'orchestra dalla doppia nazionalità italiana e tedesca. Talento precocissimo, ha compiuto la propria formazione musicale presso il Conservatorio di Trieste, dove ha studiato composizione, pianoforte e musica da camera rispettivamente con Giulio Viozzi, Roberto Repini, Dario De Rosa e Libero Lana (Trio di Trieste), perfezionandosi poi in composizione con Witold Lutoslawski. Musicista cresciuto nel clima culturale mitteleuropeo, ha sviluppato un rapporto privilegiato con il Lied tedesco; in qualità di pianista collaboratore è stato più volte assistente di Elisabeth Schwarzkopf e Petre Munteanu, collaborando stabilmente con numerosi cantanti dediti al repertorio liederistico, quali Alfredo Kraus, Petre Munteanu, Barbara Hannigan e molti altri.
Fondatore dell'ensemble per la nuova musica Florestan - Eusebius, del quale è stato direttore e pianista, ha debuttato nel 1983 al festival Musikprotokoll di Graz. La sua attività come direttore d'orchestra lo ha portato a dirigere importanti formazioni dedite al repertorio contemporaneo, tra cui spicca la collaborazione con il Nieuw Ensemble di Amsterdam, destinatario anche di molti suoi lavori. Dall'incontro con Luciano Berio, avvenuto nel 1997 a Salisburgo, sarebbe nato un intenso dialogo umano ed artistico, consolidatosi in un profondo e sincero legame di amicizia.

Fabio Nieder è docente di composizione presso i Conservatori di Amsterdam e Trieste e presso numerose altre Accademie europee (Stuttgart, Tallin, Graz, Ljubljana). Compone per importanti ensembles e orchestre tra cui Klangforum Wien, Ensemble Recherche, Nieuw Ensemble, Atlas Ensemble, Ives Ensemble, ÖENM, Orchestra Nazionale della RAI (Italia), WDR, SWR, SR (Germania).
Tra gli interpreti della sua musica vi sono importanti musicisti quali Heinrich Schiff, i Neue Vocalsolisten Stuttgart, Barbara Hannigan, Teodoro Anzellotti, Eduard Brunner, Ed Spanjaard, Emilio Pomarico, Myung-Whun Chung.
Le sue opere sono presenti nei principali festivals e istituzioni musicali, tra cui i Berliner Festwochen,i Wittener Tage für neue Kammermusik, Musik der Jahrhunderte (Stuttgart), Musik im 21.Jahrhundert (Saarbrücken), Wien Modern, Musikprotokoll (Graz), Holland Festival, Output Festival (Amsterdam), Huddersfield Festival (UK), La Biennale di Venezia, Milano Musica, Nuova Consonanza (Roma), Festival Présences (Paris), Berliner Philharmonie, Theaterhaus Stuttgart, Tonhalle Zürich, Wiener Konzerthaus, Concertgebouw Amsterdam, Muziekgebouw aan´t Ij Amsterdam, Teatro alla Scala (Milano), Teatro La Fenice (Venezia).
Fabio Nieder vive in Germania.

Dopo essere stato lo scorso marzo, ospite dei concerti di Santa Cecilia alla testa della Filarmonica della Scala, a meno di otto mesi di distanza ritorna un beniamino del pubblico romano: Yuri Temirkanov e la “sua” Filarmonica di San Pietroburgo che hanno, da sempre, privilegiato Roma come tappa delle loro tournée mondiali e la loro presenza è diventata nel tempo un appuntamento immancabile.
In un concerto fuori abbonamento, sabato 31 ottobre ore 20,30 (Sala Santa Cecilia), gli artisti russi offriranno ancora una volta, se ce ne fosse bisogno, un esempio della loro storia così prestigiosa che incarna il suono, lo stile, il repertorio, il senso di una tradizione che affonda le sue radici nei tempi antichi e fiorenti del sinfonismo romantico russo con un programma che impagina due classici: l'incandescente Sinfonia n.2 di Rachmaninoff, composta a Dresda tre il 1906 e il 1907, e Shéhérazade di Rimskij-Korsakov, caleidoscopica partitura fatta di colori, profumi, melodie esotiche e tutti gli ingredienti musicali per meglio rendere le atmosfere dei racconti delle Mille e una Notte.

Riconosciuto dalla stampa internazionale per le sue “esecuzioni scintillanti” e per “le sue capacità virtuosistiche senza alcuna concessione al pubblico né a sentimentalismi decadenti”, il pianista Alexandros Kapelis presenta, venerdì 30 ottobre (Sala Sinopoli ore 20.30) per il suo debutto all’Auditorium Parco della Musica di Roma nei concerti dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia un originale programma dal titolo “I Miti Greci: La Grecia e la Mitologia Greca nel Repertorio Pianistico”, che impagina musiche di M. Clementi, Y. Kostantinidis, Debussy, Rameau, M. Hadjidakis, Liszt, Rachmaninoff, già presentato con grande successo per la prima volta a New York.
 
La vasta ricchezza del mito greco, con le sue superbe esplorazioni filosofiche, ha esercitato un'influenza inevitabile sui grandi artisti di ogni epoca. Le arti visive e la letteratura sono state le più vulnerabili al fascino, alla trascendenza e al carattere universale del mito greco. Allo stesso modo la Lirica, fin dai suoi inizi, è stata marcata dalle sue archetipiche figure eroiche e tragiche.  In modo meno evidente, ma ugualmente notevole, la musica "pura" o "assoluta" non è stata immune allo spirito dell'Antichità Classica, la quale ha pervaso il repertorio pianistico. La grande tradizione del repertorio, quindi, accostata ai “meno frequentati” compositori greci, questa l’impaginazione che Alexandros Kapelis dà ai suoi recital.

Composte nel 1954 e influenzate dall’idioma dell’impressionismo francese, le Otto Danze delle Isole Greche di Yannis Constantinidis adoperano gli antichi modi musicali greci. Il compositore utilizza delle melodie popolari ancora vive nella musica tradizionale greca, impregnandole della finezza della scuola francese. Il risultato è una delle più riuscite composizioni greche per pianoforte.
La Suite Per una Piccola Conchiglia Bianca è la prima opera di Manos Hatzidakis (Op. 1, 1947) che è stata pubblicata. Questa composizione sconvolse l’ambiente musicale dell’epoca, portando elementi di “rebètica” nell’ambito classico. Queste canzoni popolari urbane, fiorenti nelle città greche (soprattutto al Pireo per via del flusso dei rifugiati nel 1922), erano di solito disprezzate per le loro presunte connotazioni di appartenenza a un mondo di sottobosco malavitoso. Hatzidakis valorizza la misura dei mezzi di espressione, le radici profonde della tradizione, e l’emozione genuina di “rebètica”, esaltando la voce popolare della Grecia.
 
Di padre greco e madre Peruviana, Kapelis ha vissuto a New York la maggior parte della sua vita, dove all’inizio della sua carriera è stato riconosciuto dall’International Press Service-IPS come “uno dei più promettenti giovani musicisti classici di ogni nazionalità in attività a New York al momento.” Ospite durante varie edizioni del Progetto Martha Argerich a Lugano, Kapelis ha collaborato con artisti quali Mischa Maisky, Juri Bashmet, Renaud Capuçon, e la grande Martha Argerich.  Nelle parole della stessa Argerich, Kapelis “non ha eguali per Rachmaninov, ma suona anche i classici con un gusto stupefacente”.
 
Accademia  Nazionale di Santa Cecilia
Auditorium Parco della Musica – Sala Santa Cecilia
Domenica 1 novembre ore 18 - Lunedì 2 ore 20,30 - Martedì 3 ore 19,30
Orchestra dell’Accademia  Nazionale di Santa Cecilia
Antonio Pappano Direttore
 
Nieder           Danza lenta di C. S. tra gli specchi
Nuova commissione dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia – Candido Speroni
Beethoven     Sinfonia n. 1 e n. 3 “Eroica”

Biglietti da 22 a 60 euro  -  Infoline 068082058 -  info: www.santacecilia.it
 
 Gli appuntamenti di PappanoinWeb
3° PappanoinWeb – concerto sinfonico
Lunedì 2 novembre 2015 ore 20:30
Sala Santa Cecilia, Auditorium Parco della Musica, Roma
Direttore Antonio Pappano
Nieder Danza lenta di C.S. tra gli specchi
Beethoven, Sinfonia n. 1
Beethoven, Sinfonia n. 3

Concerto Fuori Abbonamento
Auditorium Parco della Musica - Sala Santa Cecilia
Sabato 31 ottobre ore 20,30
Filarmonica di San Pietroburgo
Yuri Temirkanov direttore
 
Rimsky-Korsakoff      Shéhérazade
Rachmaninoff            Sinfonia n. 2
 
Biglietti da 19 a 52 euro - Infoline 068082058 - info: www.santacecilia.it

Auditorium Parco della Musica
Sala Sinopoli – Venerdì 30 ottobre ore 20,30
I Miti Greci Alexandros Kapelis  in recital
 
M. Clementi (1752 - 1832)
Sonata sol minore, Op. 50, No. 3
"Didone Abbandonata,” Scena Tragica
Kostantinidis (1903 - 1984)
Huit Danses des Îles Grècques
Debussy(1862 - 1918)
Danseuses de Delphes (Préludes: v. I, no. 1)
L’Isle Joyeuse, L. 106
Rameau (1683 - 1764)
L’Entretien des Muses, Les Tourbillons, Les Cyclopes
Hadjdakis(1925 - 1994)
Per una Piccola Conchiglia Bianca, Op. 1
Liszt (1811 - 1886)
Orpheus
Rachmaninoff (1873 - 1943)
Da Études-Tableaux, Op. 33
n.2, n.3, n.6, n.7, n.8

Biglietti da 36 a 19 euro - Infoline 068082058 - info: www.santacecilia.it