- Articolo di:Livia Bidoli
L'americano John Adams è tornato dopo 7 anni (2018) a dirigere sé stesso e la suite dal balletto Billy the Kid (1938) di uno dei suoi grandi ispiratori, Aaron Copland, nella Sala Santa Cecilia dell'Auditorium Parco della Musica di Roma, il 6, 7, 8 novembre, in collaborazione con Romaeuropa Festival. Tra i maggiori compositori statunitensi viventi (classe 1947), ha diretto l’Orchestra e il Coro di Santa Cecilia in un breve brano esplosivo, ovvero, Short Ride in a fast Machine (1986), e tre scene da una delle sue opere di "Teatro della Realtà", ovvero Nixon in China (1987).
Camera, le donne di Man Ray in mostra
Fino al 19 gennaio CAMERA, il Centro italiano per la fotografia a Torino in via delle Rosine 18 omaggia un grande maestro del XX secolo con la mostra WO | MAN RAY. Le seduzioni della fotografia.
Il percorso espositivo si snoda attraverso duecento fotografie, realizzate dagli anni Venti agli anni Cinquanta, attraverso le quali Man Ray confermò il suo ruolo di esponente della corrente dadaista prima e surrealista poi.
Le foto hanno tutte un preciso soggetto, la figura femminile, fonte di ispirazione primaria di tutta la poetica dell'artista, e in mostra, oltre alle foto di Man Ray ci sono quelle di altre donne, artiste, modelle, compagne, amiche, come Lee Miller, Berenice Abbott, Dora Maar, Meret Oppenheim, Kiki de Montparnasse, Nusch Éluard, Juliet (l’ultima moglie), Gertrude Stein, Nancy Cunard, Sylvia Beach, Youki Foujita Desnos.
Non mancano le opere più famose di Man Ray, come Le Violon d’Ingres (1924), Noire et blanche (1926) e La Prière (1930), e i ritratti di chi, provando le teniche dei rayograhps e delle solarizzazioni, emblemi dell'invenzione fotografiche delle avanguardie di inizio secolo, rivoluzionò l'uso della macchina fotografica come forma d'arte, soprattutto per la raffigurazione di corpi e volti.
La mostra permette anche di valorizzare il ruolo delle donne, non solo come amanti e modelle: Lee Miller lavorò con Man Ray al portfolio Électricité (1931), esposto in mostra e diventò una delle grandi fotografe di moda e attualità degli anni Trenta e Quaranta, Meret Oppenheim fu modella per la serie Érotique-voilée (1933) e autrice di opere di urticante humour surrealfemminista, Dora Maar fu artista e non solo la musa infelice di Picasso.

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