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Siena. Hugo Pratt e la libertà di viaggiare
A Siena Palazzo delle Papesse omaggia Hugo Pratt (1927-1995) a trent’anni dalla morte con la più grande mostra monografica a lui dedicata: Hugo Pratt. Geografie immaginarie. L’esposizione, che sarà visibile dal 11 aprile al 19 ottobre, è prodotta da Opera Laboratori e curata da Patrizia Zanotti e Patrick Amsellem della società Cong, che gestisce e promuove tutto il patrimonio artistico di Pratt, con l’allestimento dell’architetto Giovanni Mezzedimi.
La mostra “Hugo Pratt. Geografie immaginarie” racconta il percorso evolutivo del mondo poetico e avventuroso di questo grande artista attraverso 300 opere originali tra tavole, disegni a china e acquerelli, video e scenografie digitali e immersive. Sono presenti anche materiali inediti, come schizzi, bozzetti e documenti personali, sculture di legno, con grandi riproduzioni che creano un allestimento coinvolgente, le installazioni e le scenografie digitali permettono di entrare nell’universo di Pratt con proiezioni alle pareti e anche con due sale immersive. Tra i filmati soprattutto il documentario, che chiude la mostra al secondo piano, è di grande interesse in quanto approfondisce aspetti meno noti della vita di Pratt.
All’ingresso di Palazzo delle Papesse si è accolti dall’imponente statua che raffigura Corto Maltese, realizzata dalle grandi officine di Opera Laboratori, è la replica fedele di quella in bronzo alta due metri e mezzo e di oltre 250 chili. Fu realizzata da Livio Benedetti, scultore franco-italiano amico di Pratt, ed è posta nella piazza Hugo Pratt di Grandvaux, dove il grande artista abitò nell’ultima parte della vita, senza però rinunciare alla casa veneziana a Malamocco.
Alla conferenza stampa i curatori –Zanotti e Amsellem - hanno dichiarato: “L’arte del disegno di Pratt è al servizio di questa libertà di espressione. Le sue linee semplici e chiare sono ridotte all'essenziale per raggiungere direttamente il lettore, il suo bianco e nero è radicale. L’uso dell’acquerello amplia l’immaginazione, rendendola poetica e tendente al sogno”. Patrizia Zanotti iniziò a lavorare con Hugo Pratt a 17 anni, nel 1979, colorando con gli acquerelli le storie”. Le hanno chiesto: “Pratt non ha mai colorato le sue storie?” la risposta è stata “No, per lui era una perdita di tempo, aveva da pensare alle sceneggiature, ai disegni…”.
Successivamente si occupò dei rapporti con gli editori, la grafica e la stampa dei libri e inoltre cura tutte le mostre dedicate a Pratt e a Corto Maltese nel mondo intero, da Buenos Aires a Parigi, da Venezia, a Milano, Roma, Siena. Accompagnò Pratt in diversi viaggi di lavoro come in Irlanda e nel Nord America per un reportage della Rai o nel Pacifico per la trasmissione Thalassa di France television, in Argentina e un po’ ovunque in Europa. Nel 1994, insieme allo stesso Pratt, fondò la Lizard Edizioni e grazie a una conoscenza profonda di tutta l’opera di Hugo Pratt gestisce e guida la Cong dal 1995.
Abbiamo inserito queste notizie su Patrizia Zanotti, perché è illuminante per capire con quanta competenza è stato curato il contenuto della mostra e tra tutti il documentario finale che narra la vita di Ugo Prat, che poi per firmare le sue opere cambiò il suo nome in Hugo Pratt, quella narrazione è rivelatrice della sua evoluzione artistica sorretta dallo spirito di avventura e da una vorace curiosità che lo spinsero a viaggiare con uno sguardo attento a quello che vedeva. Un altro aspetto sono le innumerevoli letture, la sua biblioteca contiene 17.000 libri, Pratt fu un geniale autodidatta, cosa che lo preservò dai pregiudizi accademici e dai luoghi comuni.
Il primo libro fu L’Isola del tesoro di Robert Louis Stevenson che gli fu regalato dal padre prima di essere imprigionato dagli Inglesi in Somalia e gli disse:” Vedrai anche tu un giorno troverai la tua isola del tesoro.” Anche lui fu internato con la madre, ma poi fuggì affrontando avventure dure e pericolose come i suoi futuri personaggi. Dai romanzi di Stevenson creò splendide graphic novel: L’isola del tesoro, in una prima edizione per il Corriere dei Piccoli, poi successivamente una seconda versione e poi ll ragazzo rapito.
L’amore per il fumetto nacque da bambino leggendo Terry ei pirati di Milton Caniff e si rese conto, come ha scritto Thierry Thomas, che:” disegnare e raccontare, disegnare e scrivere, sono lo stesso atto, perché è lo stesso gesto”. Nel corso della sua vita di viaggi e incontri, Pratt tradusse nelle sue storie le atmosfere assimilate nelle geografie del mondo.
Nell’esposizione è illustrato il suo percorso artistico in continua evoluzione non solo nelle storie ma anche nella grafica che sempre più si discosta da Caniff per diventare più raffinata, essenziale ma potentemente evocativa.
Si inizia dalla collaborazione con l’Asso di Picche 1945 dove disegna la storia di un giornalista di San Francisco che diventa giustizier su sceneggiatura di Alberto Ongaro. Poi negli anni ‘50 in Argentina quella con Misterix dove su sceneggiatura di Héctor Oesterfeld disegna il Sgt Kirk, ufficiale dell’esercito americano che diserta dopo uno sterminio di pellerossa e il corrispondente di guerra Ernie Pike. Anna nella jungla, figlia di Livingstone, è la prima eroina femminile della prima storia scritta e disegnata da Pratt.
Seguirono negli anni ’60 Wheeling saga dedicata agli Indiani del Nord America nel Grande Nord poi nel 1969 Gli scorpioni del deserto, protagonisti il britannico Long Range Desert Group guidato dal tenente polacco Koïnsky. In Una ballata del mare salato nel 1975 comparirà per la prima volta, non come protagonista, Corto Maltese. E se il mitico marinaio lo occuperà fino alla fine ci saranno altri personaggi in altre storie: L’uomo dei Caraibi, La macumba del Gringo, L’uomo della Somalia, Jesuit Joe e Cato Zulu.
L’universo poetico di Pratt si ispira a poeti i cui versi inserisce fra i dialoghi dei suoi fumetti e scrittori ma anche presenti in tante sue storie come Rimbaud, Kipling, Rilke, Shelley, Coleridge, London che Corto Maltese incontrerà in Manciuria. L’Odissea non poteva mancare, per Pratt è il romanzo d’avventura per eccellenza: “Tutti gli avventurieri sono in qualche modo figli di Omero”, Ulisse, come sottolineano i curatori“ condivide con Corto Maltese la curiosità e l’incessante inquietudine e propensione al viaggio”.
La definizione dell’essenza del grande Maestro veneziano di Umberto Eco è acuta e icastica: «Pratt rende materia di narrazione avventurosa la propria nostalgia della letteratura, e la nostra»”.
La mostra dedica una sezione a un’altra delle fonti di ispirazione di Pratt: il cinema, i western, le diverse versioni de Gli ammutinati del Bounty, Il risveglio della strega rossa di cui riprenderà una scena nella prima storia, Una ballata del mare salato, in cui compare Corto Maltese, in balìa delle onde legato su una croce di legno. In Corte sconta, detta arcana, un affascinante personaggio, Shangai Lil evoca Marlene Dietrich, Shangai Lily, in Shanghai Express. Shangai Lil è parte di straordinario universo femminile creato da Pratt e che lo ha ispirato lungo tutto il suo percorso artistico, sono donne diverse ma con una spiccata e affascinante personalità, sempre forti e determinate: avventuriere, rivoluzionarie, romantiche, figure reali o immaginarie o immaginate condividono con Corto Maltese l’amore per la libertà.
La Pop Art si è ispirata al mondo dei fumetti ingrandendo immagini partendo da una vignetta come fecero Andy Warhol e Roy Lichtenstein. Pratt diceva:” Warhol e Lichtenstein hanno piratato i fumetti per creare i loro dipinti. Da parte mia, ho preso i quadri di Lichtenstein e li ho ridotti a vignette, quasi delle dimensioni di un francobollo. È un divertente gesto iconoclasta.” All’inizio degli anni ’60 rispose anche attraverso copertine e opere serigrafiche di grande formato, iniziò e proseguì per tutta la vita ingrandendo a dismisura determinati dettagli presenti nei suoi disegni, tanto da renderli astratti. Alcuni di questi esempi sono in esposizione.
La mostra è imperdibile in quanto riesce a immergere il visitatore nelle avventure, nei luoghi immaginati da Pratt ma che mostrano una intrinseca poetica realtà. Imperdibile è anche il catalogo a cura di Patrizia Zanotti e Patrick Amsellem, ricco di immagini, in coedizione delle case editrici Sillabe e Cong Edizioni.