Combattimenti e il Duo Canino-Ballista concludono Vis á Vis

Articolo di: 
Daniela Puggioni
Amelia. Bruno Canino e Antonio Ballista

I Concerti di Autunno del Festival Vis á Vis, organizzati da OperaInCanto, hanno presentato due appuntamenti: il primo, Combattimenti, anche per Operascuola, a Terni  lo scorso 3 ottobre; poi ad Amelia il concerto del mitico Duo Canino-Ballista, che ha proposto un programma raro e raffinato il 6 ottobre.

Nell'anno in cui ricorre l'anniversario dei 400 anni dalla prima rappresentazione del Combattimento di Tancredi e Clorinda di Claudio Monteverdi, giovedì 3 ottobre 2024 al Teatro Secci a Terni è stato rappresentato col titolo di Combattimenti seguito da Tancredi appresso il Combattimento di Claudio Ambrosini, in una versione rivista dalla precedente del 2017, sempre su commissione di OperaInCanto. La rappresentazione è stata aperta dalla citazione dell'incipit dell'Orfeo di Claudio Monteverdi (1567- 1643).

Claudio Monteverdi, visse in un'epoca di grande sperimentazione musicale di cui fu l'indiscusso protagonista, è condivisibile la felice definizione di Leo Schrade di Monteverdi come “Creator of mondern music” così come l'analisi di Luciano Berio: “ il Combattimento di Tancredi e Clorinda può essere considerato uno dei lavori più sperimentali di Claudio Monteverdi”. Questo Madrigale è emblematico di una costante ricerca espressiva del compositore che mirava a rappresentare al meglio la descrizione degli “affetti” e l'azione del testo poetico, tratto dal XII canto, (52-62, 64-68) della Gerusalemme liberata di Torquato Tasso (1544-1595).

L'Ottavo libro dei madrigali, “Madrigali guerrieri e amorosi” (1638) contiene un avvertimento in cui Monteverdi presenta il nuovo “concitato genere” di cui è una formidabile testimonianza il mirabile Combattimento di Tancredi e Clorinda, definito dal compositore di “genere rappresentativo”. La prima rappresentazione, avvenne nel 1624, a Palazzo Mocenigo, dodici anni prima della pubblicazione nell'Ottavo libro dei madrigali. Le parole con cui Monteverdi introduce la composizione sono fondamentali per dimostrare come sia stato un precursore nella sua visione non solo di compositore, ma anche di drammaturgo, nella rappresentazione degli “affetti” e di regista dell'azione teatrale.

Le parti sono divise quella ampia del Testo e quelle brevi di Tancredi e Clorinda, ci sono, inoltre, le indicazioni sceniche su come si devono muovere i protagonisti e dove deve porsi il Testo. Quando Tancredi appare su un cavallo di legno, la musica evoca il “passo del cavallo” un esempio della fusione tra musica e azione. Le indicazioni del compositore illustrano palesemente la sua visione di dramma in musica, al Testo raccomanda di non fare abbellimenti, salvo in un punto ben specificato, ma di essere chiaro ed espressivo, la musica segue lo svolgimento dell'azione, sia per quello che riguarda i sentimenti dei personaggi, sia nelle fasi dello scontro. Per il cozzare delle armi, nel culmine dello scontro, Monteverdi indica il pizzicato:” Qui si lascia l'arco e si strappano le corde con duoi diti“, primo esempio, scritto, conosciuto in Italia. Appare anche lo “stile concitato” note velocemente ribattute da voce e strumenti, altrettanto rapida la sillabazione e con fitte ripetizioni interne per un testo in cui dominano "ira et sdegno”.

Al termine senza intervallo è iniziato Tancredi appresso il Combattimento, opera composta da Claudio Ambrosini, Leone d’oro alla carriera alla Biennale Musica di Venezia del 2007. La musica è basata sulla drammaturgia di Vincenzo De Vivo, che l'ha tratta dallo stesso canto (70, 75-77, 80-83, 90-93, 96-97) del poema del Tasso, perché come egli stesso afferma: “Se cerchi il testo per un madrigale drammatico destinato a essere eseguito dopo Il combattimento di Tancredi e Clorinda non hai scampo: finisci per aprire la Gerusalemme liberata all’altezza di quel canto XII, gettando l’occhio intorno a quei versi che Monteverdi (con un occhio al libro decimoquinto della Conquistata) ha infallibilmente scelto per il suo madrigale “fatto in genere rappresentativo.”

Ambrosini ha scelto per la sua composizione di sottolineare la continuità con il madrigale di Monteverdi usando per la composizione anche strumenti antichi insieme alle percussioni, tra cui il vibrafono. Si è anche posto il problema della lontananza storica del testo che per Monteverdi era invece contemporaneo, per renderne il testo, ha scritto: “applicando uno sguardo “prospettico” (…) (ri-) dare spazio al piano letterario facendolo “agire”, diventare protagonista, in alternanza con quello musicale. Entrando e uscendo, muovendosi tra il livello della parola e quello del suono e del canto, a tratti staccati di quel tanto che basta per farne una reciproca cartina di tornasole.” Altro aspetto significativo è che non si tratta più di azione ma di rimpianto e disperazione risolti in una dimensione onirica. La composizione è di grande fascino e impatto e la sensazione di continuità è riuscita.

Alla direzione autorevole, appassionata e puntuale di Fabio Maestri va indubbiamente il merito per l’interpretazione in entrambe le composizioni dei Combattimenti, alla bravura dei musicisti dell'Ensemble In Canto e all’impegno degli interpreti vocali. A Marco Scavazza, testo è stata affidata la parte più lunga e impegnativa che, tra recitazione e canto, ha ben risolto dando espressione al testo. Elisa Cenni è stata Clorinda impegnata nel testo Monteverdiano e nei lacerti sonori che Ambrosini ha affidato alla parte. Roberto Jachini si è disimpegnato come Tancredi ruolo che nella composizione di Ambrosini ne delinea la sofferenza.

Il concerto di Bruno Canino e Antonio Ballista, mitico duo che ha sempre proposte sorprendenti e di raffinata competenza e analisi musicale, ha concluso la sua generosa residenza triennale e il festival. A Vis á Vis, che ha proposto Puccini e Mahler in quanto contemporanei, hanno presentato un acuto programma che ha allargato lo sguardo ad altri contemporanei: ad Alfredo Casella (1883-1947) che conosceva bene Mahler (1860-1911) e le sue sinfonie e ad Arnold Schönberg (1874-1951), di cui ricorrono i 150 dalla nascita, e che nel suo trattato di armonia cita esempi della musica di Mahler che ammirava, ma anche di Puccini per cui nutriva notevole stima.

Il percorso musicale è iniziato con le Pagine di guerra, quattro film musicali pianoforte a quattro mani di Casella, è tra le prime composizioni e denota influenze degli studi e dell’ambiente musicale a Parigi: nei ritmi e suoni aspri e violenti di Stravinskji, della sfilata dell’artiglieria pesante tedesca e della carica di cavalleria cosacca, le atmosfere di Debussy, davanti alle rovine della Cattedrale di Reims e nel brano conclusivo In Alsazia croci di legno in cui c’è anche una citazione della Marsigliese. Si affacciano anche le caratteristiche proprie che svilupperà in seguito. Sono pagine molto sentite in cui si avverte lo sconvolgimento e la partecipazione emotiva del compositore ai tragici avvenimenti bellici

Ci sono state due trascrizioni dalle sinfonie di Gustav Mahler: la prima anonima dell’Adagietto dalla Sinfonia n.5 (1901/02) interpretata da Ballista, che ne ha reso pienamente il senso del distacco, la seconda di Nachtmusik II dalla Sinfonia n.7 (1904/1906) per pianoforte a quattro mani di Alfredo Casella (1910) mette in luce la struttura che fa ben comprendere l’ammirazione di Schönberg. L’interpretazione puntuale dei due musicisti ha evidenziato le intenzioni di Mahler attraverso Casella, troppo spesso sacrificate al narcisismo divistico dei direttori che puntano sull’edonismo sonoro 

Bruno Canino è stato interprete dei Fünf Klavierstücke op.23 per pianoforte di Arnold Schönberg in cui la variazione tematica è alla base dei primi quattro pezzi e anche del quinto, Walzer, che però è il primo brano dedecafonico.
Pupazzetti di Casella ha chiuso il programma, anche in questa composizione il clima musicale parigino e Stravinskji, hanno avuto il loro influsso nell’ironia divertita, nella levità dello sberleffo che pervade i brani. Le festose e vibranti acclamazioni del pubblico hanno ottenuto un bis: la Kindermarsch di Schubert.

Bruno Canino e Antonio Ballista sono due spiccate personalità diverse che hanno anche seguito differenti percorsi, ma sono uniti dalla dedizione alla musica, che fa sì che, nella loro diversità, si ritrovino e si completino alla perfezione nella interpretazione dei brani dei più diversi musicisti. In loro la gioia e il divertirsi nel fare musica è sempre immutato e li rende giovanissimi, sempre curiosi nella scoperta di nuovi percorsi.  
 

Pubblicato in: 
GN47 Anno XVI 11 ottobre 2024
Scheda
Titolo completo: 

OperaIncanto

VIS A’ VIS
Concerti d’autunno
3 Ottobre 2024
Terni, teatro comunale SERGIO SECCI
giovedì 3 ottobre ORE 10.30 (Operascuola)
giovedì 3 ottobre ORE 21.00

COMBATTIMENTI

Nel 400° anniversario dalla prima esecuzione del Combattimento di Tancredi e Clorinda di Claudio Monteverdi
Claudio Monteverdi (1567-1643) Combattimento di Tancredi e Clorinda
Madrigale drammatico sui versi di Torquato Tasso  
Claudio Ambrosini (1948)
Tancredi appresso il combattimento (2017-2024)
Madrigale drammatico sui versi di Torquato Tasso
Drammaturgia di Vincenzo De Vivo
Commissione Associazione In Canto prima esecuzione assoluta nuova esecuzione

Marco Scavazza Testo
Elisa Cenni Clorinda
Roberto Jachini Virgili Tancredi
Ensemble In Canto
Davide Simonacci, Gabriele Benigni, violini
Luca Sanzò, viola
Andrea Lattarulo, violoncello
Fabrizio Cardosa, violone
Francesco Romano, tiorba
Gabriele Catalucci (Monteverdi), Silvia Paparelli (Ambrosini), clavicembalo
Giulio Calandri percussioni
Fabio Maestri direttore

Amelia, PALAZZO PETRIGNANI
domenica 6 ottobre ORE 18.00
DUO BRUNO CANINO ANTONIO BALLISTA
pianoforte a quattro mani

Alfredo Casella (1883-1947)
Pagine di guerra op.25 (1915/1917)
I Nel Belgio: sfilata dell’artiglieria pesante tedesca
II In Francia: davanti alle rovine della Cattedrale di Reims
III In Russia: carica di cavalleria cosacca
IV In Alsazia: croci di legno

Gustav Mahler (1880-1911)
Adagietto dalla Sinfonia n.5 (1901/02)
Trascrizione anonima per pianoforte 1947
Nachtmusik II dalla Sinfonia n.7 (1904/1906)
Trascrizione per pianoforte a quattro mani di Alfredo Casella, 1910

Arnold Schönberg (1874-1951)
Fünf Klavierstücke op.23 per pianoforte (1920/23)
Sehr langsam
Ser rasch
Langsam
Schwungvoll
Walzer

Alfredo Casella
Pupazzetti op. 27 per pianoforte a quattro mani (1915)
I Marcietta
II Berceuse
III Serenata
IV Notturnino
V Polka