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IUC. Savall, la seduzione dell’improvvisazione tra Vecchio e Nuovo Mondo
Jordi Savall viene spesso alla IUC e propone sempre percorsi musicali di grande interesse nella musica colta e popolare di epoche passate. Questo concerto del 13 febbraio scorso, dal titolo Folías & Canarios, è stato imperniato sull’improvvisazione musicale su un tema derivato dalle danze, in primis dalla Follia.
Non abbiamo parlato di musica antica perché per Savall e molti altri musicisti e compositori la musica è sempre contemporanea, poiché contemporanei sono esecutori e ascoltatori. Si può però indagare almeno parzialmente le intenzioni dei musicisti di epoche passate e darne una propria interpretazione. Savall ha, infatti, affermato che: "Con questo concerto faremo un viaggio nell'età dell'oro della musica europea proveniente da diversi paesi. Avvicineremo il pubblico alla forza espressiva, alla bellezza e all'emozione che queste composizioni hanno il potere di trasmettere. L’interpretazione sarà a cura dei solisti di Hespèrion XXI, ensemble che celebrerà in questa maniera così simbolica i suoi 50 anni di promozione della cultura musicale europea e del dialogo interculturale.”
Savall, nel programma di sala spiega che i compositori delle musiche in programma, sono stati grandi virtuosi degli strumenti di cui hanno lasciato trattati e musiche, quindi il testo musicale scritto era lasciato alla libera improvvisazione, a cominciare da chi l’aveva scritto e poi di chiunque l’avesse poi suonato. Una concezione dell’esecuzione simile a quella che si usa nel Jazz. Nel concerto del 13 febbraio scorso Savall, oltre a dirigere, ha suonato la viola da gamba soprano e la viola da gamba bassa, con lui l’Hèsperion XXI formato da: Xavier Díaz – Latorre, chitarra, Andrew Lawrence – King, arpa barocca spagnola e David Mayoral percussioni. Un ensemble ricorrente nella tradizione spagnola tra rinascimento e barocco.
Il programma è stato aperto da un brano di Diego Ortiz (1510-1570) un autore di grande importanza per il Tratado de glosas, in cui tratta della viola (vihuela) e in cui l’argomento centrale è la tecnica dell’improvvisazione, sia ornamentale che su un tema noto di varia natura. Il brano proposto è stato Recercadas sobre Tenores, per Tenores si intende il basso ostinato - figura melodica che si ripete incessantemente, invariata e alla stessa altezza, per tutta una composizione o una parte di essa - su cui improvvisare. I diversi movimenti hanno il nome della danza su cui sono basate le improvvisazione: Folía (follia) di probabile origine portoghese, il Passamezzo danza rinascimentale italiana nelle due varianti antica e moderna, il Ruggiero altra danza, proveniente da Napoli, la Romanesca, simile alla gagliarda, vivace e ritmata.
Dopo la musica di questo raffinato e colto compositore iberico Savall ha proposto esempi di musica popolare di autore anonimo da lui elaborata: una basca, Aurtxo Txikia Negarrez, e due catalane, El Testament d’Amèlia e La Filadora. Gaspar Sanz, pseudomino di Francisco Bartolomé Sanz Celma (1640 – 1710) fu un chitarrista virtuososo, Járacas & Canarios – Járacas canto iberico accompagnato da strumenti, Canario danza proveniente dalle lsole Canarie – è una sua composizione, Xavier Díaz-Latorre ne ha dato un’interpretazione di alto virtuosismo con un travolgente a solo di chitarra .
Nel viaggio tra Europa e Nuovo Mondo in programma ci sono state altri esempi di danze usate come base di improvvisazione la Morisca o Perra mora – origine moresca - di Pedro Guerrero (n.1520) e l’improvvisazione sulla Guarancha – danza messicana -Tradizionale di Tixtia e sul Canarios di Anonimo.
La Follia, una delle varie forme di danza e di canto popolare di origine portoghese, fu poi usata nella polifonia di corte e si diffuse in Europa. Le Diferencias sobre la Folía di Antonio Martín y Col (1671 – 1734 ca.) proposta nel programma, è un esempio di evoluzione barocca, nella seconda metà del ‘600, in cui è presente una grande varietà di soluzioni tra virtuosismo e melodia, strofe veloci e lente. Savall ha scelto una strumentazione con viola bassa, chitarra e percussioni ispirandosi al gusto e alla pratica di quell’epoca nella penisola iberica, riguardo alle forme più strettamente popolari come la Follia, il Fandango o le Jaracas.
Il Fandango, danza che fu definita Giacomo Casanova:” espressione dell’amore dal principio alla fine”, è stato protagonista del brano omonimo di Santiago de Murcia (1673 – 1739) per arpa e chitarra interpretato con grande e vivace maestria da Andrew Lawrence-King, all’arpa, e Xavier Díaz-Latorre, alla chitarra. Non ci sono bastanti elogi per la bravura e la musicalità di Jordi Savall, che riesce sempre a stupire per l’ardimento virtuosistico e la bellezza del suono, e li ha esibiti in modo ancora più strabiliante in Todo el mundo in general dalla Facultad organica, trattato dell’organista Francisco Correa de Arauxo (ca.1576 – 1654), in cui è molto lunga la melodia al basso su cui improvvisare, scritto per vihuela, chitarra, arpa o organo.
In programma non c’è stata solo musica di origine iberica ma anche tra le melodie al basso quella popolare inglese come: Greensleevves to a ground e The Lancashire Pipes daThe Manchestergamba Book: A pointe or Preludium- The Lancashire Pipes, The Pigges of Rumsey – Kate of Bardie – A Toy. Per imitare la cornamusa (pipe) Savall ha spiegato che ha dovuto scordare la quarta e la quinta corda della viola da gamba. E per finire una Improvvisazione di Antonio Valente (1520 – 1580) Gallarda Napolitana – Jarabe loco (jarocho) l’autore è nato e vissuto a Napoli, capitale del regno omonimo e allora dominata dal re di Spagna. Il brano presenta un affascinante connubio: una danza di origine italiana e una proveniente dal Nuovo Mondo, la Jarocho messicana. La fine del concerto, dopo gli scroscianti applausi a conclusione alla fine di ogni brano, è stata accolta da una infuocata ovazione.
Per Jordi Savall la musica è uno strumento di dialogo e di pace, spesso nei suoi programmi dimostra come gli artisti al di là della situazione politica abbiano dialogato, per questo nel 2008 è stato nominato Ambasciatore dell’Unione Europea per il dialogo interculturale e insieme a Montserrat Figueras è stato eletto artista per la Pace nell’ambito del programma “Ambasciatori di buona volontà” dell’UNESCO. Per questo alla fine del concerto ha ricordato la necessità di interrompere la carneficina a Gaza. Questo appello è stato salutato da un’ovazione del pubblico presente che affollava l’Aula Magna dato che il concerto ha registrato il tutto esaurito.
Il bis è stato un Canto Queucha, Lingua dei Nativi del Nuovo Mondo, per la Passione di Cristo tratto da un codice del 1780.
Un concerto indimenticabile.