- Articolo di:Livia Bidoli
Lo Stabat Mater di Giovanni Battista Pergolesi – dal testo del poema latino attribuito a Jacopone da Todi - inserito tra due brani del compositore contemporaneo Giacinto Scelsi, ha condotto il Teatro dell'Opera di Roma in coproduzione con Grand Théâtre de Genève, Opera Ballet Vlaanderen e De Nationale Opera a mettere in scena nella Basilica di Santa Maria in Ara Coeli uno spettacolo unico e dal valore spirituale inusitato. Il più celebre Stabat Mater è stato diretto da Michele Mariotti con la regia, scene, costumi e luci di Romeo Castellucci. Lo spettacolo si è svolto dal 28 al 31 ottobre assicurando al pubblico il numero di 100 posti prenotabili gratutamente online.
Snowpiercer. Il freddo destino dell'uomo
Se in un ipotetico futuro la razza umana fosse decimata da un cataclisma, i pochi sopravvissuti si organizzerebbero secondo le attuali gerarchie sociali. Perché l'istinto di sopraffazione è insito nella natura dell'uomo. Ed è estirpabile solo attraverso il sacrificio. Il 27 febbraio esce nelle sale italiane uno dei film più attesi della Storia del cinema coreano: Snowpiercer, di Bong Joon-ho. Il talentuoso regista di The Host (2006) e Mother (2009) dirige un cast internazionale capitanato da Chris Evans (Captain America), con Jamie Bell (Billy Elliot), John Hurt, Song Kang-ho e i premi Oscar Octavia Spencer e Tilda Swinton. Un film che lascerà il segno nel genere fantascientifico, ma anche nell'immaginario di una più ampia riflessione sugli attuali assetti socio-economici globali e sul destino della civiltà contemporanea.
2031. Il mondo è stato decimato da una nuova era glaciale provocata dalla diffusione nell'atmosfera di una sostanza progettata per contrastare il surriscaldamento globale. Ciò che resta dell'umanità viaggia su un treno a moto perpetuo capace di generare il calore necessario alla sopravvivenza di tutti. È lo Snowpiercer, e nei suoi vagoni è nata una nuova società divisa in classi: i poveri vivono nelle ultime carrozze, ammassati in condizioni miserevoli, i ricchi abitano quelle di testa, circondati da ogni sorta di agio. Nella locomotiva risiede Wilford, l'inventore del treno, considerato dai passeggeri privilegiati una sorta di dio vivente. Durante il 17° anno di viaggio, Curtis (Chris Evans), giovane leader della sezione di coda, organizza una rivolta per conquistare il treno. Affiancato dal giovane e ribelle Edgar (Jamie Bell), dalla coriacea Tanya (Octavia Spencer) e dall'anziano leader spirituale Gilliam (John Hurt), Curtis libera dalla sezione prigioni lo specialista della sicurezza Namgoong Minsoo (Song Kang-ho) - l'unico in grado di aprire tutte le porte del treno - e la figlia Yona (Ko Asung). Con loro, insieme a uno squadrone di ribelli, da inizio alla rivolta.
Ispirato alla serie a fumetti francese Le Transperceneige, scritta da Benjamin Legrand e Jacques Lob e disegnata da Jean-Marc Rochette, Snowpiercer è un'opera dal sapore autoriale che non rinuncia a forti ambizioni commerciali. Costato più di 38 milioni di dollari, in una produzione che ha coinvolto paesi come Stati Uniti, Regno Unito, Repubblica Ceca, Ungheria, Francia e Italia (le musiche sono di Marco Beltrami), è il film in assoluto più costoso della storia del cinema coreano. Un film d'azione, avvincente e sanguinoso, ricco di colpi di scena, ma anche eccessivo nella rappresentazione della violenza.
Tuttavia ciò che lo rende un'opera di spicco nel panorama cinematografico attuale è l'amara riflessione filosofica in sottotesto: quella sulla profondità del lato oscuro dell'essere umano e sul suo innato istinto di dominazione. Il cuore poetico del racconto risiede nella costante dialettica fra il movimento incessante del treno e l'immobilismo a bordo, fra il gelo ambientale che scorre attraverso i finestrini e quello morale che sferza i passeggeri.
In Snowpiercer, Bong Joon-ho elabora un mondo distopico ispirato ai romanzi di Orwell e di Golding, un mondo che compatta dentro il microcosmo del treno la rappresentazione di un sistema disumano e violento, un sistema in cui la sopravvivenza umana appare storicamente incatenata alla sperequazione. Ogni carrozza è sineddoche di una condizione sociale - notevoli le scenografie di Ondrej Nekvasil -, ogni passeggero di una categoria etnica. Ed ecco che laddove l'uomo occidentale è carnefice storico dell'umanità, col proprio sacrificio è chiamato a riscattarla. Mentre il bagliore bianco finale schiude una speranza per gli altri popoli.

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