Supporta Gothic Network
Han Thoma Sull'amaca 1876

Supporta Gothic Network
Vent'anni fa come ieri: l'ultima rappresentazione de L'italiana in Algeri di Gioachino Rossini ha riportato in auge, al Teatro dell'Opera di Roma la tradizione, la filologia, l'ironia dotta e a volte outrage del grande compositore "svelto svelto" ai primordi. A ventunanni Rossini era già completo di quelle arie, ritornelli, boutades, sciosglilingua ardui e spassosi, di quello maturo. Con le scene di Emanuele Luzzati, dal 5 al 12 giugno, il Costanzi sorride, con la bacchetta al suo debutto di Sesto Quatrini.
La scrittrice newyorkese Sigrid Nunez nel 2018 pubblicò un romanzo, L'amico fedele (The Friend), dove raccontò una storia semplice e commovente, incentrata sul rapporto tra gli esseri umani e i cani, fino a vincere il National Book Award per la narrativa. Nel 2024 il New York Times lo ha classificato al sessantaquattresimo posto nella lista dei cento migliori libri del secolo XXI. Ora il romanzo è diventato un film, diretto dal duo pluripremiato Scott McGehee e David Siegel.
Ai Musei Capitolini si celebra una celebre sovrana polacca che a Roma mise le radici per ben quindici anni: la regina Maria Casimira Sobieska, giunta per celebrare il Giubileo del 1700 e poi restata fino al 1715. Sua nipote, Maria Clementina Sobieska (1702–1735), nipote del re di Polonia e del Granduca di Lituania Giovanni III Sobieski, vi rimase fino alla sua dipartita ed è sepolta a San Pietro, una nobile insieme alla Regina Cristina di Svezia e alla Contessa Matilde di Canossa. La mostra che ne illustra il percorso, di entrambe le regine e non solo, titola Una Regina polacca in Campidoglio. Maria Casimira e la famiglia reale Sobieski a Roma e sarà in mostra fino al 21 settembre 2025 a Palazzo Caffarelli.
Alla programmazione maggiore di lirica e balletto molte Fondazioni affiancano spesso spettacoli di giovani artisti per i giovani spettatori con lo scopo di avvicinarele giovani generazioni alla musica e al teatro musicale. Singolare, ad esempio, l’iniziativa del Carlo Felice di Genova che nell’Auditorio Eugenio Montale, adiacente al teatro, ha presentato per ben tre settimane una commedia musicale in un atto espressamente commissionata dal Carlo Felice e destinata principalmente alle scuole e ad un pubblico di teenagers.
Quando a tordi e quando a grilli. Dopo anni e anni in cui il nome di Donizetti era ricordato solo per i capolavori suoi maggiori, ormai da diverso tempo, grazie soprattutto al coraggioso Festival Donizetti di Bergamo, le opere del compositore, anche quelle più neglette, tornano alla ribalta e consentono così un giudizio critico più assennato e competente. A farsi tramite della diffusione dell’eredità donizettiana al di fuori del festival bergamasco è la Dynamic che da alcuni tempi va registrando diligentemente tutte le produzioni lombarde con titoli rimasti nel dimenticatoio per decenni e decenni.