40° Cantiere di Montepulciano. Per i 70 anni dalla Liberazione

Articolo di: 
Daniela Puggioni
Salvati ! - Palazzo Bracci Testasecca

Il 70° anniversario della Liberazione è stato ricordato dal 40° Cantiere Internazionale d'Arte di Montepulciano, con Salvàti! lo scorso 21 luglio, una nuova produzione tra teatro e musica di e con Silvia Luzzi, curata da Gianni Trabalzini. Un evento, ideato in accordo con il tema “Terra, guerra e pace”, scelto dal direttore artistico Roland Böer per l'edizione del quarantennale. 

Il titolo si basa su un fatto realmente accaduto nel giugno del 1944, la famiglia Origo con i bambini da loro ospitati, perché sfollati da Torino e Genova, insieme ad  altre persone della zona, in fuga dalla Foce per l'avanzare del fronte, arrivarono fortunosamente a Montepulciano. 

Due luoghi simbolici sono stati i scelti per la messa in scena delle due serate, uno è il luogo che ospitò i bambini arrivati, Il delizioso giardino del Palazzo Bracci Testasecca, aperto per la prima volta al pubblico. Il giardino, su due livelli e dominato dall'imponente e fastoso palazzo gentilizio, è adagiato sulle pendici di Montepulciano ed è stato messo a disposizione da Alberto Bracci Testasecca, che vi risiede e ha condiviso il progetto. La messa in scena ha sfruttato i due livelli in cui si è affollato il numeroso pubblico accorso.

La seconda ambientazione si è svolta nella Riserva naturale di Pietraporciana, oltre 340 ettari sul crinale tra la Valdorcia e la Valdichiana, dove i partigiani il 27 giugno 1944 riuscirono a conquistare la liberazione di Chianciano. Ci è parso che lo spettacolo ideato da Silvia Luzzi, richiami l'antica tradizione toscana dello "stare a veglia”, in cui si era tenuti desti da racconti e canti. Per questa caratteristica la seconda ambientazione svoltasi in un anfiteatro nel bosco, ricolmo di pubblico, ci è parsa più suggestiva e vicina la carattere dello “stare a veglia".

Il diario di Iris Origo , “Guerra in Valdorcia”, è stata l'ossatura dello dello spettacolo su cui si inseriscono gli interventi musicali e il ricordo di chi, ancora vivo, li ha vissuti: una vittima di un assurdo bombardamento in campagna e un partigiano, che miracolosamente sfuggì alla morte. Nella narrazione sono in primo piano le persone,  la loro umanità, il profondo senso di comunità, la solidarietà, la condivisione del poco, anzi pochissimo, anche con gli sconosciuti, con i soldati italiani ed ex nemici, in nome dei valori umani calpestati da una guerra feroce: un raggio di luce nelle tenebre dell'abiezione e della crudeltà.

Una produzione emblematica del Cantiere in cui si intrecciano i ricordi della popolazione al contributo di dilettanti, studenti e professionisti. Silvia Luzzi, autrice dello spettacolo e di nascita poliziana, è una professionista con un formidabile curriculum in ambito teatrale. La Luzzi ha costruito un percorso della memoria in un crescendo, sempre più coinvolgente, che ha avuto il suo acme drammatico ed emozionante nella rievocazione del bombardamento. Silvia Luzzi ha raccolto il racconto di una donna che ora ha ottantotto anni, che non è riuscita a venire allo spettacolo, perché il dolore di aver perso quasi tutta la sua famiglia è ancora cocente e devastante. La Luzzi si è immedesimata con tale bravura da rendere partecipi e commossi gli astanti.

Francesco Storelli, è stato l'altra voce narrante, non è on professionista ma un navigato dilettante ed è stato una valida spalla. Passando a chi studia con passione citiamo Le voci bianche Istituto “H. W. Henze” di Montepulciano e dell'Istituto “B. Somma” di Chianciano Terme che hanno partecipato, anche cantando O Tannenbaum e Stille Nacht, nella rievocazione dell'episodio in cui i soldati tedeschi chiesero ai bambini di cantare per loro.

Il Royal Northern College of Music di Manchester, prima in quartetto poi in ensemble di dodici strumenti, ha reso una valida esecuzione delle musiche, Roland Böer li ha diretti nel brano In Memoriam  Die Weiße Rose ( La Rosa Bianca) di H.W.Henze, un'altra ottima scelta del direttore per contenuto musicale e ideale – La Rosa Bianca fu il nome di uno dei tentativi di resistenza pacifica al nazismo, represso con crudeltà. Nella seconda serata è stato sostituito da Gabriele Centorbi.

La conclusione dello spettacolo è stata segnata dal Preludio, dalla Suite n°5 in do min per violoncello solo di Bach, che ha avuto un protagonista di eccezione: Antonio Lysy. Infine Gianni Trabalzini, che ha curato lo spettacolo, è stato un elemento fondamentale per la riuscita dello spettacolo per competenza e passione. Scroscianti e commossi gli applausi alla fine nelle due serate, a Silvia Luzzi è stata tributata una vera e propria ovazione del tutto meritata. La produzione è sostenuta dalla coproduzione del Comune di Sarteano e di Chianciano Terme, dalla collaborazione di ANPI Valdichiana 2, Alma Gea, Legambiente.

Pubblicato in: 
GN36 Anno VII NUmero doppio 30 luglio - 6 agosto 2015
Scheda
Titolo completo: 

40° Cantiere Internazionale d'Arte di Montepulciano

Montepulciano 11 luglio - 2 agosto 2015

21 luglio 2015 Giardino del palazzo Bracci Testasecca
23 luglio 2015  Riserva naturale di Pietraporciana

Salvàti!
Un filo rosso riannoda ed espande la memoria.
Difficile il dolore. Meravigliosa l’accoglienza
di e con Silvia Luzzi
a cura di Gianni Trabalzini
Silvia Luzzi e Francesco Storelli voci recitanti
Coro di Voci Bianche dell’Istituto di Musica “Henze”
Eleonora Pellegrini, Chiara Giorgi, Paolo Scatena, Alessio Tiezzi
maestri del coro
Ensemble RNCM - Manchester
con la partecipazione straordinaria di Antonio Lysy, violoncello
Direttore Roland Böer (21 luglio), Gabriele Centorbi (23 luglio)
Musiche di:
Haydn, Quartetto in re min. op. 42
Mozart / Bach, arrangiamento de L’arte della fuga
Henze, In Memoriam  Die Weiße Rose  (La Rosa Bianca)
Doppia fuga per dodici strumenti (1965)
Bach,  Suite n°5 in do min per violoncello solo,
preludio