American Hustle. Un rocambolesco imbroglio

Articolo di: 
Fabio Giagnoni
Amnerican Hustle

L’antico adagio scelto come sottotitolo della versione italiana del film lo riassume alla perfezione. La pellicola American Hustle di David Owen Russell si iscrive direttamente nel novero di quelle “svelte” sui truffatori, da Prova a prendermi con Di Caprio a Il mago della truffa in cui brillò Nicholas Cage, giusto per citarne un paio delle più recenti. La trama è una libera reinterpretazione dell’operazione poliziesca “Abscam”, realmente avvenuta alla fine degli anni ’70 negli USA

Nell’ultima fatica del regista newyorkese David Owen Russell il ruolo del protagonista si sdoppia nel “pataccaro” ebreo di mezza tacca Irving Rosenfeld e nell’agente italoamericano dell’F.B.I. Richie Di Maso, che lo incastra e lo usa per arrivare ai piani più alti della corruzione statunitense, diventando a sua volta un falsario. Magistralmente interpretati rispettivamente da Christian Bale e Bradley Cooper, i due co-protagonisti sono probabilmente l’immagine riflessa delle due etnie che convivono nel regista – ascendenza materna italiana e paterna ebrea -, non a caso di Irving si vedrà solo il padre e di Ritchie solo la madre. 

Anche sceneggiatore, quindi; di tutti i suoi film come da tradizione personale, Russel già si era distinto in passato per il surreale I love Huckabees (2004) e l’agguerrito The fighter (2010), forse la sua opera migliore, anche quella basata su fatti reali. 

American hustle è una concatenazione di vicende rocambolesche in cui i personaggi non sanno mai di chi fidarsi: esemplari la prima battuta del film, proferita dall’agente Di Maso in una prolessi: “Che fai? Trami alle mie spalle?” e l’ultima, ovviamente del suo alter ego: “L’arte di sopravvivere è un’avventura che non finisce mai”. Ancora prima che si odano voci già iniziano le contraffazioni: la prima scena ci mostra Irving in tutta la sua ruvidezza (Bale è un genio nel modellare il proprio corpo a seconda della parte che recita): i peli del petto parzialmente rasati, mentre si sistema in testa qualche ciuffo di stoppia su cui incolla il riporto. Il suo curriculum comprende la gestione della vetreria paterna (per la cui sopravvivenza fin da piccolo correva a infrangere le vetrine delle altre attività commerciali); la proprietà di una catena di lavanderie (ottima metafora del riciclaggio che alcuni personaggi fanno di se stessi); traffico di falsi d’arte e strozzinaggio, per cui viene incastrata la compagna Sydney Prosser, ex-spogliarellista che a sua volta si finge Lady Edith Greensly, inglese con entrature nel mondo finanziario della City, al secolo Amy Adams. Con le spalle al muro, la coppia si vede costretta a collaborare con l’agente Di Maio che è affamato di arresti e alza sempre più la mira, in un climax che giunge a mafiosi di spicco come Victor Tellegio, interpretato da un De Niro appositamente invecchiato, che per l’occasione sentiamo recitare perfino in arabo, nonché al mondo politico: un sindaco ed esponenti del congresso e del senato americani. 

Come in un raggiro all’ennesima potenza, la pellicola si distingue per scene come il dialogo telefonico tra Sydney e Richie, traditori dei propri fidanzati, che decidono dove incontrarsi mentre si acconciano i capelli coi bigodini o per il suddetto luogo d’appuntamento, una discoteca in pieno stile anni Settanta, perfettamente ricostruita. Note di merito, a proposito, per la colonna sonora che spazia dai successi di allora al jazz di Duke Ellington, pretesto della conoscenza iniziale tra Irving e Sidney. 

È tutto un gioco di scatole cinesi al contrario, che invece di mascherare scarnifica i personaggi conducendoli ai loro destini, che ovviamente non sveliamo. Se dovessi scegliere la battuta più rappresentativa di American hustle (traducibile come “tran-tran americano”), che in fondo non brilla tanto per originalità quanto per il ritmo incalzante, citerei sicuramente la seguente uscita dalle labbra della fascinosa Edith: “Tutti s’imbrogliano a vicenda per ottenere quello che vogliono”. 

Pubblicato in: 
GN10 Anno VI 14 gennaio 2014
Scheda
Titolo completo: 

American Hustle - L'apparenza inganna
American Hustle
GENERE: Thriller
REGIA: David O. Russell
SCENEGGIATURA: Eric Singer
ATTORI: Bradley Cooper, Christian Bale, Jennifer Lawrence, Robert De Niro, Amy Adams, Jeremy Renner, Jack Huston, Louis C.K., Michael Peña, Alessandro Nivola, Dawn Olivieri, Colleen Camp, Anthony Zerbe, Erica McDermott, Adrian Martinez, Melissa McMeekin

Uscita al cinema primo gennaio 2014

FOTOGRAFIA: Linus Sandgren
PRODUZIONE: Annapurna Pictures, Atlas Entertainment
DISTRIBUZIONE: Eagle Pictures
PAESE: USA 2013
DURATA: 138 Min
FORMATO: Colore