CIAK Polska. Il Dybbuk sepolto di Wrona

Articolo di: 
Livia Bidoli
Demon

Il passato è sempre una terra straniera e popolata di mostri per chi non ci vuole mettere piede, e scavare per disseppellirli: il Demon di Marcin Wrona, regista polacco prematuramente scomparso lo scorso anno proprio durante la presentazione del suo film al festival di Gdonya in Polonia, mischia i brividi di una possessione alla malinconia per una mancata osmosi e riconoscimento di ciò che in terra slava ha sepolto la seconda guerra mondiale: una cultura, quella ebraica, tradita ancora oggi con una sepoltura senza nome. Il film ha vinto la IV° edizione di Ciak Polska alla Casa del Cinema di Roma.

Il magnifico attore israeliano Itay Tiran che ha vinto parecchi premi con interpretazioni shakespeariane, dona il suo volto ricco di espressività quanto il suo corpo mobile ed elastico alle torture del dybbuk, il demone ebraico che ne prende possesso: sofferenze che sono prima di tutto patite da questo spirito in pena che non ha raggiunto la terra dei morti, ma permane in quel solco del passato tracciato dalla seconda guerra mondiale ed i suoi crimini, a cominciare dall'invasione della Polonia.

Ispirato al dramma teatrale Adherence (Przylgnięcie in oiriginale polacco) di Piotr Rowicki, il film di Wrona narra del matrimonio di due ragazzi conosciutisi tramite social network e che hanno deciso di sposarsi nel paese di origine di lei, dove andranno ad abitare in un terreno ed in una casa appartenente al padre di lei, che gliene ha fatto dono per il matrimonio. Piotr (Itay Tiran), lo sposo, prima del banchetto nuziale dissotterra delle ossa umane di cui non viene spiegata l'origine: parlandone con il padre e gli amici della famiglia di Żaneta (Agnieszka Żulewska), la sposa, nessuno gli crede, finché, tra le bottiglie di vodka à go-go ed i vetri rotti per suggellare la fortuna, si insinua una possessione: Piotr danza istericamente e parla yiddish. Gli invitati vengono invitati a non farci caso, e Piotr viene condotto in una stanza isolata: come accadeva durante la seconda guerra mondiale, il crimine ed il fantasma connesso con esso, il demone dybbuk che non trova pace perché è mancata giustizia, viene nascosto, e non viene ascoltato il vecchio saggio ebreo che lo aveva riconosciuto. Una storia di rifiuto e negazione del passato storico e culturale di una comunità soppressa e dimenticata nei suoi usi e costumi, la religione cancellata come la sinagoga al cui posto vi è il “macellaio”, chiaro aspetto simbolico negativo di ripetuta uccisione dei valori appartenenti ad un altro popolo, che non solo il Reich intedeva cancellare, e di cui la popolazione stessa si rende partecipe. Un fardello pesante da sopportare, un atto d'accusa indelebile che fa di questo film un preziso contraltare moderno di quello espressionista girato da Michał Waszyński nel 1937 col titolo di “Il Dybbuk” (Yiddish: דער דיבוק, Der Dibbuk‎; Polish: Dybuk) basato a sua volta sul dramma The Dybbuk di S. Ansky.

Il finale scelto da Wrona è molto riflessivo: un'intera sequenza di sola musica mentre la sposa si allontana dal paese di origine, metaforicamente lasciando quella frontiera che l'aveva intrappolata nella negazione della verità, nell'”affogamento” dei sentimenti in litri di alcool: la festa nuziale si incrocia fin dall'inizio con il corteo di un funerale, lasciando intendere che il nero ed il bianco sono territorio comune di lutto, sottoterra, in una fossa senza fondo. Un film che scava le origini ed i disastri provocati dalla rimozione, la cui colonna sonora a firma del compositore polacco Krzysztof Penderecki, in particolare l'ultimo brano, colle atmosfere gravi procurate dal suono del violoncello, fa rabbrividire in profonda concentrazione e comunione con le immagini.

Pubblicato in: 
GN6 Anno IX 9 dicembre 2016
Scheda
Titolo completo: 

Ciak Polska
Casa del Cinema di Roma
dall'11 al 15 novembre
Istituto Polacco di Roma

Demon
Regia    Marcin Wrona
Sceneggiatura Pawel Maslona, Marcin Wrona

Attori principali
Itay Tiran Piotr 'Pyton'
Agnieszka Zulewska Zaneta

Nazione Polonia
durata 94 min.

Presentato al Gdynia Festival in Polonia il 17 settembre 2015
ed al Toronto International Film Festival 2015 nella sezione Vanguard

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