La Dolce Volta. Liszt Fever. L'inebriante delicatezza di Claire Chevallier

Articolo di: 
Livia Bidoli
Claire Chevallier

E' intitolata Fever questa inebriante raccolta del Liszt sacro e melanconico, in un profluvio di brani che partono dall'Andante lagrimoso per approdare al Wiegenlied più incantato: al piano Érard del 1876 di sua proprietà insieme ad altri cinque – celebre per la sua maestria di accordatrice -, Claire Chevallier (1969), artista del piano come pochi oggi, pubblica questo CD con l'etichetta La Dolce Volta per un'incisione trasparente e di altissimo profilo dal punto di vista del suono e dell'interprete.

Franz Liszt (1811-1886), era amante del piano Érard fin da piccolo: la prima lettera riportata nel prezioso booklet con le illustrazioni dedicate a Claire Chevallier da parte del belga Benoît van Innis, la riporta datata 1834 quando Liszt aveva tredici anni e già scriveva a Pierre Érard. La scelta di un piano simile da parte di Claire Chevallier è quindi un omaggio ed una scia che si ripercuote sulla lettura che lo stesso Liszt affermava, sarebbe divenuta sempre più decantatamente femminile (cfr. la tastiera leggera e sicura alla pressione).

L'Andante lagrimoso (1851) dalle Harmonies poétiques et religieuses con cui si apre questo CD si denota subito per un tocco profondamente affiatato con un pedale circoscritto seppure pieno nel suo andamento ritmico. Quel che segue, il Mephisto Walzer n.1, dal ritmo forsennato e diabolico, si connota per un suono dalle retrovie antichizzate, più risonante del solito e incredibilmente meno inquietante nel suo melodiare sincopato.

Ispirato al Faust (1832) dell'austriaco Nikolaus Franz Niembsch Edler von Strehlenau (1802 – 1850), conosciuto più diffusamente come Nikolaus Lenau, il Mephisto Waltz si struttura su due episodi di cui nel CD è dato solo il secondo e più eseguito: Der Tanz in der Dorfschenke (La danza nella locanda del villaggio). Tipico esempio di musica a programma, il primo dei Mephisto Walzer, fu composto tra 1859 e 1861, per orchestra e poi arrangiato sia per piano a due mani sia per piano solo (la versione S.514 che ascoltiamo).

La lugubre gondola II è un brano eccezionale del “magiaro” Franz Liszt: pubblicata nel 1885 ma la prima versione risale al 1882 – quella che ascoltiamo è la seconda versione risalente al gennaio 1883, un mese prima della morte dell’amico Richard Wagner (1813-1883) – trova la sua genesi in un incubo di preveggenza. Egli vede ondeggiare le spoglie di Wagner (cfr. D'Annunzio, Il fuoco, e Thomas Mann, La morte a Venezia) a ritmo di una marche funèbre assolutamente cupa e mestiziamente cadenzata dai rivoli della città lagunare, topos mortifero per eccellenza, trascrivendolo nella musica. L’amico Richard aveva sposato sua figlia Cosima nel 1870, ed era legato a lui da un sodalizio che s’interruppe proprio per la relazione adultera di entrambi: lei era sposata con l’altro amico di Liszt, Hans von Bülow e Wagner con Minna Planer. Questo frangente però mai riuscì ad erodere la musicalmente devota stima reciproca.

Il brano in 4/4 viene evocato nella sua triste elegia da una lettura estremamente tersa di Chevallier, quasi catartica, che fa affiorare il trasporto del feretro sull'acqua attraverso le note di un'incisione che qui si manifesta ancora più apertamente di caratura adamantina. A tergo riveliamo che il titolo originale era Troisième Élégie ed era stato dedicato da Liszt a a Lina Ramann, 1833-1912, che scrisse tre volumi biografici sul compositore dal titolo Franz Liszt als Künstler und Mensch, pubblicati tra 1880-1894.

Saint-François d'Assise, la prédication aux oiseaux (1863) dalle Légendes, rivela quella levatura religiosa che lo ordinerà abate due anni dopo la composizione: le note repentine e ablumate svettano celestiali cantando un inno, piuttosto che una predica, sulla tastiera. Superba la resa anche nella seguente leggenda di Saint-François de Paule marchant sur les flots, medesima scaturigine sacra ed anno di composizione, le cui contrastate divisioni interiori si manifestano apertamente nelle variazioni e nella più drammatica ritmica che metamorfizza in note la tempesta.

Funérailles (1848-49) dalle Harmonies poétiques et religieuses, scritto da Liszt come elegia per la fallita rivoluzione ungherese del 1848, è un brano eseguito dai più grandi pianisti del secolo, Arrau, Argerich e molti altri. L'interpretazione di Chevallier è mestamente romantica e la successiva marcia funebre in Fa minore è annunciata gravemente dall'introduzione dell'Adagio. Sottotitolata da Liszt “Ottobre 1849”, ed echeggiando la famosa Polacca di Chopin in La maggiore op.53, espone il dolente afflato con l'amico perito il 17 ottobre di quell'anno.

Wiegenlied (1881), la diafana lullaby (ninna-nanna) è stata dedicata da Liszt al suo pupillo Arthur Friedheim, - che abbandonò Rubinstein nel 1878 per studiare con lui - come è scritto sotto il brano: “Ad Arthur Friedheim (Weimar), 18 maggio 1881, in ricordo affettuosamente amichevole”. Liszt compose questo brano che arrangiò per quattro violini, e lo adoperò in apertura al suo tredicesimo ed ultimo poema sinfonico Von der Wiege bis zum Grabe (Dalla culla alla tomba, 1881-1882), due temi avviluppati in lui come nell'amico Wagner, stimolati da quella Sehnsucht romantico-teuteonica che dalle impervie alture malinconiche à la Friedrich, raggiunge le dolcissime attese poetiche da cui Claire Chevallier ha deciso di separarci con inappuntabile delicatezza.

Pubblicato in: 
GN10 Anno IV 16 gennaio 2012
Scheda
Titolo completo: 

La Dolce Volta

Franz Liszt
Fever
Claire Chevallier piano

1. Harmonies poétiques et religieuses, S. 173: IX. Andante lagrimoso
2. Mephisto Waltzes: I. Der Tanz in der Dorfschenke, S. 514
3. La lugubre gondola No. 2, S. 200 No. 2
4. Légendes, S. 175: Saint-François d'Assise, la prédication aux oiseaux
5. Légendes, S. 175: Saint-François de Paule marchant sur les flots
6. Harmonies poétiques et religieuses, S. 173: VII. Funérailles
7. Wiegenlied

Piano Erard 1876, Paris – Piano a coda da concerto. Gran Coda
Numero di serie 51424
Lunghezza 2m47
“Cassa armonica”
“Sistema incrociato 4 corde”
2 pedali: Una corda, Risonanza
Parallel stringing
7 ottave A-A
 
Dal 2002 fa parte della collezione di Claire Chevallier
Restauro: Jan Van den Hemel, Antwerpen, 2003-07
Regolazione: Jan Van den Hemel, Antwerpen