Festival di Cannes 2012. A ciascuno il suo cinema

Articolo di: 
Eleonora Sforzi
Locandina del film "A ciascuno il suo cinema"

Trentadue grandi registi del nostro tempo, provenienti da paesi molto diversi tra loro, hanno celebrato l'arte cinematografica realizzando un cortometraggio di tre minuti, in occasione del sessantesimo anniversario del Festival di Cannes.

Per quanto siano profondamente differenti l'una dall'altra, queste brevi produzioni  cinematografiche hanno come tematica comune una riflessione sul cinema e sul significato di andare al cinema. Non senza motivo, quindi, il titolo che è stato dato al film–documentario – proiettato sulla piattaforma streaming "MyMovies Live!" a partire dal 14 maggio – che le riunisce unitariamente è "A ciascuno il suo cinema" poichè, dietro ad ognuno di questi filmati, è percepibile una dichiarazione della poetica dell'autore, quindi del regista, che ne è il principale artefice.

Talvolta in modo diretto ed esplicito, talaltra più velato e profondo, ciascuna produzione, nonostante la brevità, trasmette agli spettatori un messaggio, un'idea, un'impressione sul cinema e sul suo significato, che verrà certamente recepita in modo diverso sulla base delle conoscenze, delle preferenze e, soprattutto, della sensibilità di coloro che guardano e ascoltano.
Quanto mai difficile è esprimere con le parole ciò che tutti questi cortometraggi sono riusciti a significare in pochissimi minuti, spesso solo attraverso la potenza semantica delle singole immagini in movimento, fondamenta essenziali della Settima Arte fin dalle sue origini.

Il cinema è un probabile set di riprese, che fa da sfondo ad una profonda dichiarazione d'amore, per il greco Angelopoulos; è il luogo di ricordi per lo stesso regista italiano Moretti che, in prima persona, racconta – in quanto spettatore e parlando agli spettatori – commenti, impressioni e sensazioni a proposito dei film che ha visto nella sala cinematografica in cui si trova. Ecco che, soprattutto in questo caso, il cinema come luogo e come arte diventa un mezzo diretto e indiretto con cui gli autori esprimono il proprio punto di vista agli spettatori e, se in questo caso avviene in modo concreto ed esplicito, in qualsiasi altro lungometraggio avviene sotto la superficie di ciò che il film racconta.

Molto significativo è poi, a mio avviso, il contributo del regista messicano Iñárritu, in cui il cinema si dimostra un'esperienza che, pur essendo visiva per natura, riesce persino ad oltrepassare la frontiera del visibile, rendendo partecipi emotivamente anche coloro che non possono vedere. Il tema del guardare è ripreso dal breve filmato del regista cinese Yimou, in cui il cinema è anche momento di condivisione collettiva della piccola umanità, un'esperienza che spinge ad osservare gli eventi sullo schermo, gli altri e, per riflesso, se stessi.

Il cinema è, secondo la visione dell'egiziano Egoyan, un luogo in cui gli spettatori di oggi possono riscoprire i grandi film e interpreti del passato, che vengono osservati con un sentimento nostalgico di contemplazione e ammirazione. L'omaggio, in questo caso, è al celebre film "La passione di Giovanna d'Arco", del 1928, diretto da Dreyer, primo nella Storia del Cinema che ha dimostrato la grande capacità espressiva della tecnica del primo piano, in grado di rendere visibili le emozioni più profonde degli individui.  Anche il regista finlandese Kaurismäki guarda al passato e, in particolare, rende omaggio ai padri del cinematografo, i fratelli Lumière, attraverso la proiezione della prima veduta da loro mostrata davanti ad un pubblico di spettatori nel dicembre del 1895, "L'uscita dalle fabbriche Lumière" (La sortie des usines Lumière).

Il Cinema, però, può evocare molte altre sensazioni ed immagini. Per il regista cinese Liang, è anche il luogo legato a ricordi e affetti del passato; simile è la visione che offre il breve filmato del francese Lelouch che, guardando al cinema il più famoso film con Fred Aistare e Ginger Rogers, dà omaggio ai film con cui è cresciuto e ai suoi stessi genitori.

Il contributo di Polanski dà voce alla potenzialità insita nel cinema di mostrare agli spettatori cose che non sono realmente ciò che sembrano a prima vista e che, anzi, è necessario "avvicinarsi" agli altri e a se stessi per capire.

Il regista iraniano Kiarostami, mostra la sala cinematografica come luogo di grandi emozioni, soffermandosi principalmente sulle spettatrici, che – ascoltando le parole finali del narratore nel film "Romeo e Giulietta" di Zeffirelli – provano una forte commozione per la tragica vicenda che ha portato alla morte dei due giovani, la quale sembra quasi ricordare molte altre simili storie che ancora oggi sono causate da dissidi tra famiglie e tra governi.

Infine, altissimo è il valore di ciò che mostra allo spettatore il regista portoghese Manoel De Oliveira. Si tratta del documentario, privo di sonoro e accompagnato da didascalie, riguardante l'incontro storico tra le tre grandi figure, Kruscev, Kennedy e Papa Giovanni XXIII,  artefici e promotori della coesistenza pacifica tra le superpotenze USA e URSS negli anni '60.
Si tratta di uno dei momenti più significativi della storia dell'uomo, simbolo di collaborazione, scambio e dialogo tra paesi e tradizioni molto diversi tra loro, un messaggio ancora oggi attualissimo.

I cortometraggi messi qui in risalto sono, a mio avviso, alcuni tra i più significativi tra quelli racchiusi nel film "A ciascuno il suo cinema", in quanto portatori di valori, messaggi e testimonianze che oscillano sempre tra passato e presente, tra memoria e riflessione sull'attualità, poichè sono proprio queste le grandi potenzialità che possiede l'arte cinematografica. E' quindi molto significativo poter constatare che il cinema di oggi e i suoi grandi rappresentanti da tutto il mondo, senza lasciar da parte il proprio stile e la propria esperienza di vita, danno omaggio con affetto e profonda partecipazione ai film, ai registi e agli interpreti del Cinema delle origini, considerando con lungimiranza gli esempi del passato come nuovi punti di partenza per il presente.

Pubblicato in: 
GN28 Anno IV 21 maggio 2012
Scheda
Titolo completo: 

A ciascuno il suo cinema (Chacun son cinéma)

REGIA: Bille August, David Cronenberg, Claude Lelouch, Jane Campion, Michael Cimino, Lars von Trier, Olivier Assayas, Wim Wenders, Manoel de Oliveira, Atom Egoyan, Abbas Kiarostami, Raoul Ruiz, Gus Van Sant, Takeshi Kitano, Nanni Moretti, Zhang Yimou, Roman Polanski, Youssef Chahine, Ken Loach, Théo Angelopoulos, Jean-Pierre Dardenne, Luc Dardenne, Amos Gitai, Walter Salles, Alejandro González Iñárritu, Aki Kaurismäki, Elia Suleiman, Raymond Depardon, Andrei Konchalovsky, Wong Kar-Wai, Hou Hsiao-Hsien, Tsai Ming-Liang, Chen Kaige, Ethan Coen

Proiettato in anteprima sulla piattaforma streaming “MyMovies Live!” da lunedì 14 maggio 2012.  

PRODUZIONE: Cannes Film Festival, Elzévir Films
DISTRIBUZIONE: Dreamland Filmes, Kinowelt Home Entertainment, Madman Entertainment          

PAESE: Francia 2007                                                    
GENERE:  Documentario
DURATA: 100 Min.
FORMATO: Colore / B-N

NOTE: Realizzato in occasione della sessantesima edizione del Festival di Cannes.