George Steiner. La potenza della metafora

Articolo di: 
Giuseppe Talarico
George Steiner

Un tema che da sempre ha esercitato una fascinazione intellettuale profonda sugli studiosi è quello rappresentato dal rapporto esistente tra la letteratura e la filosofia, tra il pensiero ed il linguaggio, tra la parola e le intuizioni concettuali. Su questo tema, da sempre presente nelle riflessioni degli studiosi di estetica, George Steiner, figura di primo piano nella cultura internazionale del nostro tempo, ha scritto un saggio di enorme valore letterario intitolato La poesia del pensiero. Dall’ellenismo a Paul Celan, edito in Italia dalla Garzanti.

Nella prima parte di questo libro, bello, profondo ed affascinante, nel quale ogni pagina gronda di un'erudizione sorprendente, George Steiner ricorda ed osserva che l’uomo è un animale dotato di parola, e quindi in grado di formulare ed esprimere concetti, assiomi, pensieri astratti, e immagini liriche e poetiche.

Storicamente sia l’attività letteraria sia quella speculativa e filosofica sono sorte in Grecia tra il V ed il VI secolo A.C.. Secondo Steiner è stata l’invenzione della metafora che ha favorito, nel mondo antico, la nascita del pensiero astratto e metafisico.

Infatti se si valutano le opere dei presocratici, Eraclito, Parmenide, lo stesso Empedloche, si ha la possibilità di constatare che nei loro scritti convivono l’assioma concettuale con l'immagine lirica.

Quindi il rapporto tra l’argomentazione filosofica e l’espressione letteraria risale al mondo antico e greco, nel periodo in cui nacque la grande filosofia e letteratura classica.

Tra l’altro, soffermarsi a riflettere sul rapporto tra pensiero e poesia è fondamentale per interpretare correttamente la ricerca della verità, in cui ogni studioso ed intellettuale è impegnato, e per delineare una distinzione sottile e necessaria tra il senso ed il significato, che affiorano e prendono forma inevitabilmente nei linguaggi letterari e filosofici.

A questo proposito Steiner ricorda come per Parmenide vi sia una identità tra il pensiero e l’essere, tra la parola e la realtà, sicché il mondo è lo specchio del pensiero. Sono molto belle e profonde le pagine nelle quali nel libro viene descritta e analizzata la distinzione tra i pensatori del mondo antico e moderno che hanno privilegiato il frammento e l’aforisma, come i presocratici e Nietzsche, e quelli che hanno tentato di dare una rappresentazione sistematica della totalità della vita e del’essere come Platone, Aristotele, Kant, Hegel, Heidegger.

In ogni caso mentre per uno studioso come Blanchot vi è un'opposizione insuperabile tra la letteratura e la filosofia, Sartre, autore tra i più determinanti dell’esistenzialismo Europeo, sosteneva che la sua ambizione e aspirazione era essere allo stesso tempo Stendhal e Spinoza.

Nei grandi dialoghi di Platone, grazie ai quali conosciamo il pensiero di Socrate e dove sono esposte le tesi filosofiche relative alle Idee eterne, immutabili e universali, di cui la realtà sensibile è un riflesso, l’arte drammatica del dialogo consente la nascita e lo sviluppo del metodo dialettico, fondamentale per ricercare la verità e ragionare correttamente.

Nel suo libro per cogliere il valore filosofico e letterario dei dialoghi di Platone, Steiner sviscera ed enuclea il significato ed il senso di opere fondamentali come il Simposio ed il Fedro.

Straordinarie e indimenticabili sono le pagine nelle quali sulla tragedia di Sofocle Antigone, vengono evocate e richiamate le profonde riflessioni sviluppate, durante l'evoluzione della storia del pensiero, da  pensatori e scrittori grandissimi come Hegel, Hölderlin, Heidegger.

Infatti in questa tragedia, poeticamente perfetta ed uno dei vertici dell’arte occidentale, viene tracciata, attraverso una storia commovente, quella di Antigone che vuole dare sepoltura a sua fratello contro le leggi dello stato, una distinzione tra legge positiva e legge naturale, tra la morale privata e l’etica pubblica.

Lo stesso Hölderlin fu tra gli esegeti più attenti del pensiero di Empedocle, poiché riuscì nei suoi scritti a chiarire come avvenne la transizione nel pensiero del grande pensatore antico dal magico e dal rituale, all’etica ed al politico.

Un testo ed un'opera immensa del mondo antico che conferma la tesi di Kant, secondo cui non vi è differenza tra etica ed estetica, è il De Rerum Natura di Lucrezio. Infatti in questo grande testo non solo viene indicata la concezione materialistica dell’origine del mondo, che risale al pensiero di Democrito, ma viene poeticamente offerta al lettore una sublime sintesi del pensiero di Epicuro.

Secondo Steiner, Lucrezio mostra e con la sua opera conferma, che la grande poesia rende possibile la mediazione tra il linguaggio filosofico e quello religioso. Lucrezio, scrivendo il suo grande poema, intendeva e aspirava a liberare l’uomo dall’ansia e dalla superstizioni e dalla paura della morte.

Tra i padri del razionalismo moderno, Cartesio, autore del Discorso sul metodo e delle famose Meditazioni, nei suoi scritti sottolinea e pone l’accento sulla differenza tra poesia e filosofia, tra l’ispirazione che induce alle arti e la calcolabile metodologia delle scienze.

Per Hegel, autore di un'opera monumentale come La fenomenologia dello spirito, il linguaggio è capace di rivelare l’essere, sicchè la letteratura ed i suoi diversi generi sono un'attività intellettuale  che rappresenta la più alta espressione della creatività umana. Proprio sul pensiero di Hegel e sulla sua difficile interpretazione, Steiner nel libro scrive pagine di cristallina e ammirevole chiarezza.

La dialettica hegeliana, il superamento del principio di non-contraddizione, la descrizione dei vari momenti dello spirito, vengono analizzate con esemplare rigore teoretico da George Steiner.

In particolare, l’autore del libro coglie un'analogia sorprendente tra il racconto celebre del servo e del padrone, dovuto alla genialità di Hegel, e il dittico tra Lucky e Pozzo rappresentato da Samuel Beckett in Aspettando Godot. Molto importanti sono le pagine in cui la genesi del marxismo e del materialismo storico di Marx vengono spiegate  ricordando come Karl Marx fosse un assiduo frequentatore dei grandi libri di Honoré de Balzac e di Charles Dickens, opere nelle quali vennero rappresentate le contraddizioni del capitalismo.

Tuttavia, se c’è un pensatore che ha cercato nel mondo moderno di stabilire i rapporti esistenti tra la parola, il logos, il pensiero e l’espressione astratta e poetica questo è, al di fuori di ogni dubbio, Wittgenstein.

Sia nel Tractatus logico-philosophicus, sia nelle Ricerche filosofiche Wittgenstein ha messo a nudo e fatto emergere come non sempre il linguaggio umano è in grado di dare espressione compiuta ai pensieri ed alle intuizioni elaborate dalla mente umana.

Il linguaggio ha dei limiti insuperabili, come chiarisce la distinzione tra il significato ed il significante dovuta ai pensatori strutturalisti. Bergson è l’autore dell'Evoluzione Creatrice, un testo nel quale viene esposta sia la poetica dello slancio vitale sia il modo in cui la coscienza individuale, per sua essenza mutevole e danzante, si pone rispetto alla realtà ed alla creazione artistica.

Non si può capire l’opera di Proust e Joyce se si prescinde dalla lezione di Bergson e dal suo intuizionismo. Sono straordinarie le pagine dedicate  alla tesi di Heidegger a proposito del pensiero poetante e della poesia del pensiero, come emergono dai libri di commento che il grande pensatore tedesco ha scritto su Höderlin, Parmenide e Nietzsche.

Per Heidegger, allo steso modo di Leopardi, la grande  poesia presuppone una simbiosi tra l’espressione letteraria ed il pensiero filosofico. Un libro, questo di George Steiner, di grande valore intellettuale. Semplicemente Imperdibile.

Pubblicato in: 
GN17 Anno V 5 marzo 2013
Scheda
Autore: 
George Steiner
Titolo completo: 

La poesia del pensiero. Dall'ellenismo a Paul Celan
Editore: Garzanti Libri
Collana: Saggi
Data di Pubblicazione: Settembre '2012
Genere: letteratura
Pagine: 259
Prezzo: 22 euro
Traduttore: Conte F. - Benvenuto R.
ISBN-10: 8811601525
ISBN-13: 9788811601524