Ghost stories. Quando il sovrannaturale vince chi non vi crede

Articolo di: 
Teo Orlando
Ghost Stories

Con Ghost stories Jeremy Dyson e Andy Nyman sono riusciti a realizzare un'impresa ai limiti dell'impossibile: trasformare uno spettacolo teatrale in un thriller cinematografico che tiene avvinto il pubblico in un'atmosfera di perenne suspense, non senza ammiccamenti a quelle atmosfere oscillanti tra reale e onirico tipiche di registi come David Lynch.

In sintesi la trama: il professor Philip Goodman (Andy Nyman stesso, nel ruolo di attore), noto al grande pubblico per il suo deciso scetticismo nei confronti di qualsiasi evento sovrannaturale e paranormale, vive diviso tra la sua vita solitaria (aduggiata da spettri del passato, risalenti a traumi familiari, quando il suo severo padre ebreo cacciò sua sorella dalla famiglia per essersi fidanzata con un uomo dell'estremo oriente) e la sua attività pubblica, nota soprattutto perché egli conduce il programma televisivo ‘Truffe paranormali’, nel quale smaschera false sedute spiritiche, sedicenti sensitivi e ingannevoli attività paranormali: il suo scopo è quello di smascherare le manipolazioni fraudolente della psiche umana e nello sfatare l'attendibilità di persone che rivendicano capacità medianiche: è quasi una battaglia illuministica contro chi rovinerebbe la vita delle persone per mezzo della superstizione.

Tra i suoi miti, figura il suo predecessore, lo psicologo Charles Cameron, scomparso in circostanze misteriose e presumibilmente deceduto. Ma un giorno, in modo del tutto inaspettato, riceve l'invito da quest'ultimo perché lo vada a visitare, benché egli viva in una roulotte in riva al mare, malato e in apparente stato di assoluta indigenza.

L'anziano psicologo gli chiede di indagare su tre casi irrisolti di avvistamenti di fantasmi e di altre entità soprannaturali: ma ciò che sorprende Goodman è l'atteggiamento di Cameron, che da scettico irriverente sembra essersi "convertito": accusa il giovane "collega" di essere stato arrogante e irrispettoso nei confronti del mondo degli spiriti, non diversamente da come lui stesso era stato in passato, quando voleva a tutti i costi razionalizzare l’inspiegabile. Il Cameron anziano si è quindi convinto della reale esistenza di entità sovrannaturali e invisibili, di cui quei tre casi rappresenterebbero la prova inconfutabile.

Cameron a quel punto, alternando momenti di energia inconsueta a momenti in cui sembra quasi agonizzante, affida a Goodman la documentazione riguardante i tre studi clinici, affinché questi possa indagare e ricredersi. Goodman intuisce che per Cameron questa sfida rappresentauna sorta di ammissione di colpa. 

Il primo caso è quello del guardiano notturno Tony Matthews (Paul Whitehouse), che lavora presso un manicomio femminile in disuso e la cui moglie è morta di cancro. Nella sua ultima notte di servizio viene perseguitato da un terrificante evento che viene innescato dal senso di colpa per aver smesso di visitare sua figlia, affetta da sindrome locked-in (detta anche sindrome del chiavistell)o, che comporta la paralisi di tutti i muscoli volontari del corpo.

Il secondo caso è quello di Simon Rifkind (Alex Lawther), un adolescente problematico che rimane in panne nel bel mezzo di un’oscura foresta, in una delle notti più buie dell’anno. Il ragazzo è ossessionato dall'occulto e intrattiene un rapporto travagliato con i genitori in una tipica famiglia disfunzionale. Improvvisamente la sua Volvo, in apparente perfetta efficienza, si rompe dopo aver investito una creatura demoniaca. Goodman ritiene che questi due casi abbiano una spiegazione razionale riconducibile alle nevrosi delle presunte vittime.

Il terzo caso descrive la triste esistenza di Mike Priddle (Martin Freeman), un odioso agente di borsa e gentiluomo di campagna, che attendeva con ansia la nascita del suo primogenito: ma nell'attesa è stato perseguitato da un Poltergeist in attesa della nascita di suo figlio. Sua moglie è poi morta dando alla luce un bambino probabilmente con fattezze "non umane" (ma la cosa viene solo subdolamente suggerita, non mostrata). Infine il finanziere si suicida con un fucile da caccia mentre parla con Goodman.

Il tentativo di Goodman di scavare sempre più a fondo nei tre casi condurrà a esiti imprevedibili, dove assisteremo a colpi di scena, dove personaggi apparentemente defunti sembrano tornare a nuova vita e dove il volto di un personaggio chiave si rivela una maschera. Quello che è certo è il fatto che la realtà si disgrega del tutto e la realtà presente si coalizza con le memorie dell'infanzia per generare, forse, una realtà "proiettata" composta da eventi reali, eventi sognati e interventi ipotetici del sovrannaturale.

Dobbiamo ammettere che l'idea di trasporre sul grande schermo una pièce nata quasi come un esperimento di teatro "immersivo" è riuscita abbastanza bene: l'atmosfera da horror e da thriller  è garantita, grazie anche a citazioni da film classici del genere: da Le cinque chiavi del terrore a Incubi notturni, da La bottega che vendeva la morte alle atmosfere tipiche delle pellicole di Dario Argento.

Eccellente l'interpretazione di Andy Nyman, molto credibile come scienziato "televisivo". Anche Martin Freeman rende bene l'idea dell'agente di borsa, cinico e spregiudicato. Le musiche di Haim Frank Ilfman intervengono com molta discrezione, senza pretendere di rubare la scena alle immagini e agli effetti speciali.

Pubblicato in: 
GN22 Anno X 17 aprile 2018
Scheda
Titolo completo: 

Ghost Stories
Titolo originale Ghost Stories
Paese di produzione Regno Unito
Anno 2017
Genere orrore, drammatico
Regia Jeremy Dyson, Andy Nyman
Sceneggiatura Jeremy Dyson, Andy Nyman
Produttore Claire Jones, Robin Gutch
Produttore esecutivo Peter Balm, Graham Begg, Will Clarke, Hugo Heppell, Andy Mayson, Mike Runagall, Barry Ryan, Niall Shamma, Charlotte Walls
Casa di produzione Warp Films, Altitude Film Entertainment
Distribuzione (Italia) Adler Entertainment
Fotografia Ole Bratt Birkeland
Montaggio Billy Sneddon
Musiche Haim Frank Ilfman
Scenografia Grant Montgomery

Interpreti e personaggi
Martin Freeman: Mike Priddle
Alex Lawther: Simon Rifkind
Nicholas Burns: Mark van Rhys
Andy Nyman: Professor Phillip Goodman
Jill Halfpenny: Peggy Van Rhys
Paul Whitehouse: Tony Matthews
Kobna Holdbrook-Smith: Padre Emery

Uscita al cinema il 19 aprile 2018

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