Hotel Artemis. Il presente distopico di Los Angeles

Articolo di: 
Teo Orlando
Hotel Artemis

È un mercoledì notte dell'anno 2028: un futuro molto prossimo, e vagamente distopico. Ma meno distopico e più simile al nostro presente di quanto non fosse la Los Angeles del 2019 nel primo Blade Runner, l'immortale capolavoro di Ridley Scott del 1982. Questa è l'ambientazione di Hotel Artemis, il nuovo dark thriller di Drew Pearce.

Il 21 giugno  scoppia a Los Angeles una violenta sommossa contro la privatizzazione dell'acqua della città (a molti non è sfuggito il riferimento alla cosiddetta Los Angeles Riot o anche Rodney King Uprising, che dal 29 aprile al 2 maggio del 1992 devastò la città lasciando un centinaio di vittime, originata però da contrasti di carattere etnico-sociale). Le strade del centro della metropoli sono tutte bloccate da tafferugli e manifestazioni. Le forze di polizia della città cercano di respingere violentemente i manifestanti che si sono dipinti di blu per perorare la richiesta di acqua pulita. Approfittando del caos, si aggirano quattro uomini con i volti coperti da maschere a teschio, tra cui il criminale professionista Sherman (un ottimo Sterling K. Brown): costui tenta una rapina in banca che lascia suo fratello Lev (Brian Tyree Henry) e un altro complice gravemente ferito dopo uno scontro a fuoco con la polizia.

Feriti e senza altre opzioni, l’unica speranza di sopravvivere è raggiungere il prima possibile uno stabile di tredici piani, in stile art déco, ma con una facciata logora e fatiscente, a suo tempo sede di un prestigioso hotel: si è trasformato quasi clandestinamente, in un ospedale all’avanguardia, riservato ai soli criminali, che pagano in anticipo una sorta di iscrizione e si impegnano solennemente a rispettarne le regole, di cui tre sono assolutamente fondamentali: "Niente armi", "Nessun non affiliato è ammesso" e "Nessuna uccisione di altri ospiti". A gestire la struttura è una donna, conosciuta da tutti come The Nurse, L’Infermiera (una Jodie Foster incredibilmente maturata –  e insenilita con varie tecniche cinematografiche –, capace come poche di immedesimarsi nel difficile personaggio). Jean Thomas (questo il suo vero nome) vive da 22 anni nell'hotel/ospedale, afflitta da una grave agorafobia e tormentata dal dolore per la morte del figlio.

Negli anni ‘20, le suite all’ultimo piano dell’Hotel Artemis portavano il nome di famosi luoghi di villeggiatura. Un secolo più tardi a tutti gli ospiti viene dato un nome in codice come quello delle stanze, per mantenere l’impegno di Artemis a garantire il loro anonimato: quindi Sherman al momento del check-in diventa “Waikiki”, mentre suo fratello Lev viene soprannominato “Honolulu”. Per poter entrare i membri devono identificarsi con un chip impiantato nei loro polsi, regola che non ammette eccezioni, come impareranno a loro spese alcuni "postulanti".

Sherman e Lev sono ammessi mentre il loro complice viene espulso dall'assistente dell'Infermiera, il possente e nerboruto Everest (Dave Bauitista). Lev, a cui viene dato il nome in codice "Honolulu", subisce il trattamento tecnologicamente avanzato dell'hotel, che prevede una chirurgia assistita da robot e il trapianto di organi stampati in 3D. Lo stesso regista ha sottolineato di aver voluto che le tecniche mediche fossero credibili: il lieve scarto temporale dell'ambientazione del film (che si svolge tra appena nove anni, non dimentichiamolo) ha consentito di non immaginare tecnologie molto più avanzate di quelle odierne (le poche automobili che si intravedono sono i modelli di oggi, neppure più evoluti di quelli in commercio), sicché, grazie anche alla consulente medica Britt Sanborn, Jean Thomas non compie azioni differenti da quelle praticate in un normale ospedale, con la variante che però esegue interventi chirurgici che normalmente richiederebbero un’intera squadra.

Sherman nel frattempo incontra gli altri ospiti dell'Hotel: "Acapulco", un odioso trafficante d'armi, e "Nice", un'assassina ninjia incaricata di uccidere un ospite dell'hotel (una Sofia Boutella ottima in questo ruolo, particolarmente a lei congeniale). Mentre la sommossa si avvicina, Jean viene a sapere che il famigerato gangster Orian Franklin, The Wolf King, è in viaggio per farsi ricoverare. I preparativi di Thomas sono complicati dall'arrivo di una donna, ufficiale di polizia ferita in uno scontro, amica d'infanzia di suo figlio, che chiede aiuto. Contro gli avvertimenti di Everest e le regole stesse da lei imposte, decidono di ammettere la poliziotta. Di qui una serie di imprevedibili colpi di scena che portano rapidamente a una serie di omicidi e a una catastrofe generale.

Il regista-sceneggiatore Drew Pearce ha immaginato le caratteristiche di questo stralunato albergo/ospedale con incredibile ricchezza di particolari, approfittando anche della sua passione per la città di Los Angeles, dove aveva già soggiornato per scrivere la sceneggiatura di Iron Man 3 insieme a Shane Black: la storia relativamente breve della città, rispetto a Londra o Berlino, ne rende il background più accessibile: per Pearce, nell’ Hotel Artemis, si possono vedere cento anni di vita riflessi in un edificio e la stratificazione di quella storia è tutta fisicamente visibile, proprio come nella città stessa. Los Angeles è definibile una città di ‘porte”, perché, a differenza della Costa Orientale o dell’Europa, non si ha idea di quale sia l’interno di un posto solo sulla base della sua estetica esteriore, al punto che il ristorante più alla moda potrebbe stare dietro la porta di un centro commerciale fatiscente

Notevole anche la colonna sonora, che prende spunto da un oscuro cantautore, Elyse Weinberg, e dal suo suono californiano della fine degli anni sessanta che riecheggia in tutta la soundtrack. La stessa Infermiera, sottolinea Pearce, ama spesso citare Laurel Canyon, località di Los Angeles in cui negli anni '60 risiedevano Frank Zappa, Jim Morrison e i Buffalo Springfield, per cui la si collega a un certo tipo di controcultura rock: quella è la musica di un momento della sua vita in cui era molto più felice, fino a diventare una sorta di "rifugio sicuro" per lei, come poi lo sarà l'Hotel Artemis.

Pubblicato in: 
GN32 Anno XI 29 luglio 2019
Scheda
Titolo completo: 

Hotel Artemis

Titolo originale:    Hotel Artemis
Lingua originale:    inglese
Paese di produzione:    Stati Uniti d'America
Anno:    2018
Durata:    94 minuti
Genere:    fantascienza, thriller, azione
Regia:    Drew Pearce
Soggetto:    Drew Pearce
Sceneggiatura:    Drew Pearce
Produttore:    Simon Cornwell, Stephen Cornwell, Drew Pearce, Marc Platt, Adam Siegel
Casa di produzione:    The Ink Factory, 127 Wall, Marc Platt Productions
Distribuzione in italiano:    Global Road Entertainment - Leone Film Group
Fotografia:    Chung Chung-hoon
Musiche:    Cliff Martinez

Interpreti e personaggi
Jodie Foster: Jean Thomas
Sterling K. Brown: Waikiki
Sofia Boutella: Nice
Jeff Goldblum: Wolf King / Niagara
Brian Tyree Henry: Lev/Honolulu
Zachary Quinto: Ilya
Charlie Day: Acapulco
Dave Bautista: Everest
Jenny Slate: Morgan

Uscita al cinema 1° agosto 2019