OperaIncanto 2023. Rossiniana strumentale

Articolo di: 
Daniela Puggioni
Manifesto del Festival. Disegno di Emiliano Bertoldo

Il festival di OperaInCanto dedicato a Gioacchino Rossini ha proposto due concerti dedicati alla sua musica strumentale e a quella dei compositori che ne hanno proposto trascrizioni e parafrasi delle sue musiche. Il primo si è svolto il 23 agosto ad Amelia nel Chiostro di Sant'Agostino con la famiglia Simonacci, il secondo il 24 agosto al Chiostro di Santa Cecilia di Collescipoli con Francesco Chirivì, al flauto e Paola Perrucci, all’arpa.

La famiglia Simonacci ricorda la tradizione, soprattutto germanica, di fare musica in famiglia ed è composta dal padre, Giancarlo, dalla madre, Gabriella Morelli, pianisti, da un figlio violinista e anche pianista, David e da Marco, violoncellista, tutti ottimi musicisti. I Simonacci hanno presentato in formazioni diverse alcuni brani strumentali di Rossini, composti quando il pesarese aveva abbandonato la composizione delle opere e si ritirò a vita privata scrivendo musica per gli ospiti del suo esclusivo salotto.

All’inizio, però, è stata proposta una interessante trascrizione per pianoforte a quattro mani di Arnold Schönberg della sinfonia de Il barbiere di Siviglia. Potrebbe sembrare strano che un compositore, innovatore e autodidatta, si occupi di una delle opere più popolari mai uscita dal repertorio da quando andò in scena, invece è proprio il profondo studio dei classici che portò Schönberg ad indagare senza pregiudizi compositori come Rossini, che proprio per il suo modo di comporre, era stato accusato dai contemporanei di essere troppo vicino alla musica germanica e di dare troppo spazio all’orchestra sacrificando il canto e perciò soprannominato “ Il tedeschino”.

L’atmosfera salottiera e l’ironia pungente del pesarese è stata resa con elegante levità dai vari Simonacci, al pianoforte sono stati eseguiti Memento Homo dall’Album pour les enfants dégourdis (album per i bambini pazzi) alcuni Un rien (Un niente) in differenti tonalità tratti da Quelques riens pour album (Qualche sciocchezza per l'album). Dai Péchés de vieilles (Peccati di Vecchiaia) sono stati proposti: Une larme (Una lacrima) per violoncello e pianoforte, Un mot á Paganini (Una parola a Paganini), per violino e pianoforte, brani che ci mostrano come Rossini fosse attento alle innovazioni musicali degli amici che frequentavano il suo salotto: Paganini, Chopin, Liszt. Petite fanfare (Piccola fanfara) per pianoforte a quattro mani non ha nulla di militaresco ma ricorda il tono lieve e giocoso della marcia militare per pianoforte a quattro mani di Franz Schubert

In conclusione l’intero ensemble familiare ha eseguito la trascrizione realizzata da David Simonacci per violino, violoncello e pianoforte a quattro mani di “Zitti, zitti, piano, piano" da Il barbiere di Siviglia, creata appositamente su commissione di OperaInCanto. Gli scroscianti applausi che hanno accompagnato tutte le esecuzioni, hanno indotto a concedere un inatteso e spiritoso bis sempre dai Péchés de vieilles, il Duetto buffo dei gatti, solisti vocali David e Gabriella, al violino Marco e al pianoforte Giancarlo. Il concerto costruito con gusto e godibile ha ricreato il clima ironico e salottiero dei Peccati di vecchiaia di Rossini ed entusiasmato il folto pubblico presente.  

Il giorno dopo al Chiostro di Santa Cecilia di Collescipoli si è svolto il concerto, molto festeggiato dal pubblico presente, in cui si è esibito un duo insolito ma molto fascinoso all’ascolto: arpa e flauto. Paola Perrucci, all’arpa e Francesco Chirivì, al flauto hanno iniziato suonando insieme Andante Allegro di Rossini e Notturno op. 9 di Giovanni Toja, compositore ottocentesco di cui Chirivì ha detto che non si sa nulla tanto da far pensare che fosse uno pseudonimo, lo stile è quello del melodramma dell’ottocento.

Successivamente Chirivì con un flauto d’epoca realizzato da Ubaldo Luvoni (1798-1847) ha suonato di Saverio Mercadante Andante e Variazioni per flauto solo: “Ah, nati è ver noi siamo sol per amarci ognor” da Ricciardo e Zoraide di Rossini, un brano molto virtuosistico in cui Chirivì ha esibito le sue grandi doti di flautista. Il musicista ha anche spiegato che Mercadante andava alle prime al San Carlo e poi realizzava queste parafrasi, all'epoca un modo per riascoltare brani molto amati.

La Perrucci poi ha eseguito di Rossini Andantino e Allegro brillante per arpa sola, un foglio d’album regalato ad una amica, rinvenuto quasi quarant’anni fa in una biblioteca americana. Fryderyk Chopin era uno dei frequentatori del salotto di Rossini e suo estimatore, del musicista polacco Chirivì ha fatto ascoltare una parafrasi Tema, Andantino e Variazioni di “Non più mesta” dalla Cenerentola. Nicolas Bochsa (1789-1856) musicista e compositore francese è molto importante per la tecnica dell’arpa e le sue composizioni sono molto note ai virtuosi di questo strumento. Di Bochsa, Paola Perrucci ha fatto ascoltare Rondeau sur le trioZitti, zitti, piano, piano” da Il barbiere di Siviglia, un brano virtuosistico molto impegnativo in cui l’arpista si è disimpegnata con grande abilità ed eleganza.

Insieme i due bravi musicisti hanno eseguito di Raffaele Galli, flautista e compositore Capriccio op.196 su temi de Il barbiere di Siviglia, originariamente scritto per flauto e pianoforte in questo caso sostituito dall’arpa. Festosi applausi hanno accompagnato i due artisti nello svolgimento del concerto.

 

Pubblicato in: 
GN37 Anno XV 5 settembre 2023
Scheda
Titolo completo: 

AMELIA, CHIOSTRO DI SANT’AGOSTINO
MERCOLEDÌ 23 AGOSTO ORE 21.00
SIMONACCI’S FAMILY
Giancarlo Simonacci e Gabriella Morelli, pianoforte
David Simonacci, violino
Marco Simonacci, violoncello
musiche di Rossini, Rossini/Schönberg,
Rossini/D. Simonacci*
(*commissione dell’Associazione, prima esecuzione)

COLLESCIPOLI, CHIOSTRO DI SANTA CECILIA
GIOVEDÌ 24 AGOSTO ORE 21.00

Francesco Chirivì, flauto/flauto classico
Paola Perrucci, arpa
musiche di Rossini, Toja, Mercadante e trascrizioni da
Rossini di Chopin, Bochsa, Galli