OperaInCanto. Padre Martini e Amadè

Articolo di: 
Daniela Puggioni
Don Chisciotte

Il cartellone di OperaInCanto è stato concluso da due intermezzi  Il Don Chisciotte di Padre Giovanni Battista Martini, che ha avuto come intermezzo, tra le due parti, Gli errori di Amadè, su libretto di  Vincenzo De Vivo e musica di Lucio Gregoretti, una commissione di OperaInCanto, in prima esecuzione assoluta.

Padre Martini scrisse quattro intermezzi ma su nessuno si hanno notizie di una rappresentazione: una stranezza riguardo alla quale si possono solo fare ipotesi. Il soggetto non ha nulla a che vedere con il capolavoro di Cervantes, se non il nome del protagonista e del suo servitore, che non canta. Don Chisciotte è un pavido di cui si prende gioco la furba Nerina che si finge un temibile cavaliere inviato dalla maga Alcina.

La musica, nelle convenzioni dell'epoca, svela una mano esperta, è elegante e ironica, come dimostrano le arie riservate a Nerina, arie di di furoreDi febbre, no non tieni e Anima infame e vile - tipiche dell'opera seria barocca, che in questo contesto sono un garbato sberleffo . La parte è molto impegnativa per i virtuosismi ma anche per l'estensione nel registro grave, la brava Elisabetta Pallucchi ha superato con disinvoltura tutti problemi del ruolo ed è stata una Nerina spigliata e divertente, bene anche il Don Chisciotte di Carlo Putelli convincente nella parte del pavido cavaliere.

Nicola Ciulla è stato un esilarante Sancio Panza e con pochi mezzi ha creato una deliziosa regia, scene e costumi; irresistibile il Ronzinante realizzato con il carrello del supermercato, con un “mocio” che fungeva da testa e l'armatura ottenuta con imbuti e coperchi dorati, ironici i precetti calati dall'alto che trasformano il cavaliere in un petulante moccioso. Fabio Maestri che, basandosi sulle fonti, ha fatto la revisione, ha diretto l'Ensemble In Canto; la sua direzione ha evidenziato tutta la levità ironica della partitura e il brio delle situazioni.

Gli errori di Amadè nasce da una felice idea di Vincenzo De Vivo che si è liberamente ispirato a Noi tre (1984) di Pupi Avati , un film poco conosciuto, in cui la narrazione del soggiorno bolognese del giovanissimo Wolfgang è delicata e poetica. Amadè è il nomignolo datogli dai giovani amici con cui divide le ore di svago, sottratte agli esercizi di contrappunto prima dell'esame con Padre Martini, una parentesi gioiosa da cui non vorrebbe allontanarsi per riprendere il faticoso mestiere di genio precoce.

Dell'esame esistono i documenti: il compito di Amadè, con le correzioni di Padre Martini e il foglio in bella copia con tutte le correzioni. Li avrà fatti apposta gli errori per continuare a stare con gli amici ? Questa è la supposizione di Avati. Vincenzo De Vivo ha ripreso la vicenda mostrandoci il colloquio tra Padre Martini e Leopold Mozart, infuriato per gli errori, che ringrazia il religioso per l'aiuto dato al figlio per superare l'esame, e gli chiede  di parlare con Wolfgang per ammonirlo.

Cosa che il comprensivo religioso evita mentre invece comunica al giovane musicista i propri sospetti, sospetti che Amadè timidamente conferma prima di ripartire. Il delizioso e agile testo di De Vivo è stato messo in musica da Lucio Gregoretti che ha scelto di ispirare il suo lavoro proprio al contrappunto, che sotto diverse forme ha continuato ad innervare la composizione musicale. Se a Padre Martini è riservata al principio e alla fine una citazione del gregoriano," i dialoghi sono basati su un campionario di imitazioni canoniche o libere, retrograde o inverse" (parole di Gregoretti).

La vocalità si ispira al quella del novecento italiano e alterna momenti più melodici a dissonanze e sonorità aspre, che sottolineano i diversi stati d'animo dei personaggi. Il connubio tra musica e parole è perfettamente riuscito e l'intermezzo risulta raffinato e godibile grazie alla bravura dei suoi autori. Bene tutti gli interpreti: Luigi Petroni ha dato vita ad un bonario e sereno Padre Martini mentre Dario Ciotoli ha incarnato l'ambizioso Leopold, teso ad assicurare una luminosa carriera a Wolfgang, incarnato dalla deliziosa Maria Francesca Cesarini. Nicola Ciulla ha curato una regia efficace, insieme alle scene e ai costumi. La direzione di Fabio Maestri puntuale e sempre attenta al testo musicale e alla drammaturgia è stato il punto di forza di tutta la serata assecondato dalla bravura dei musicisti dell'Ensemble In Canto.

Pubblicato in: 
GN46 Anno V 15 ottobre 2013
Scheda
Titolo completo: 

OperaIncanto2013

Terni Teatro Comunale “S.Secci”
Mercoledì 9 ottobre 2013
Il Don Chisciotte
intermezzo in due parti
musica di Giovanni Battista Martini
revisione sulle fonti di Fabio Maestri

Don Chisciotte
Carlo Putelli
Nerina   Elisabetta Pallucchi
Sancio Panza Nicola Ciulla

Gli Errori di Amadè
intermezzo per musica di Vincenzo De Vivo
liberamente ispirato aduna felice supposizione di Pupi Avati
musica di Lucio Gregoretti
Commissione OperaInCanto prima esecuzione assoluta
edizioni Rai Trade

Padre Martini  Luigi Petroni
Leopold Mozart  Dario Ciotoli
Wolfgang Amadeus Mozart  Maria Francesca Cesarini

Ensemble In Canto: Prisca Amori, Gabriele Benigni(violini), Lorenzo Rundo (viola), Marco Simonacci(violoncello), Carla Tutino(contrabbasso), Silvia Paparelli (clavicembalo).
direttore  Fabio Maestri
regia e scene e costumi Nicola Ciulla