Orecchio Acerbo. Janet La Storta ovvero nel gotico blu petrolio

Articolo di: 
Livia Bidoli
Janet la Storta

Per Orecchio Acerbo nella collana Lampi Light, - collana dedicata al fantastico, all'avventura e al noir -, è appena uscito il volume illustrato da Maurizio A. C. Quarello tratto da un racconto di Stevenson intitolato Janet la Storta. La traduzione è a cura di Paola Splendore, nota nell'ambito universitario come docente a Roma 3 e autrice di numerosi saggi e traduzioni nell'ambito letterario anglosassone, mentre Goffredo Fofi si è occupato della postfazione.

Si nota subito l'appartenenza ad un filone narrativo quando si parla dei grandi letterati dell'800, e quello gotico è stato uno dei più calpestati, come terreno di gioco, di racconti e romanzi, in particolare in lingua inglese: in questo caso Robert Louis Stevenson (1850-1894), tanto ha ripreso dal suo “padre vittoriano” anche lui, Dickens, che dipingeva i suoi interni fumosi della Londra di metà Ottocento, con un gusto votato al dettaglio macabro (cfr. Great Expetactions – ma non solo -, l'interno della casa della signora Havesham – la sala da pranzo).

Thrawn Janet
, questo il titolo originale di questo racconto del 1887 racchiuso dentro la raccolta “The Merry Men and Other Tales and Fables”, è una storia tutta giocata sull'ambiguità ed il non detto: su atmosfere e correlativi oggettivi più o meno evidenti della “diabolicità” della protagonista. In breve, Janet è una vecchia che vive di stenti a Balweary, nella valle del Dule, avendo avuto un figlio da un soldato di passaggio – qui la moralità conta eccome, stesso discorso de La lettera scarlatta di Hawthorne, solo che lì il meccanismo era volto a svelare qualcosa d'insoluto, come anche qui, ma per rivoltarlo contro la società dell'epoca e le sue contraddizioni -, ed inizia a lavorare presso il nuovo (e sprovveduto) parroco del villaggio, Murdoch Soulis, come domestica.

Quarello con le illustrazioni ha dettato tre tempi, che corrispondono all'inizio della storia, dove si racconta di Janet e del nuovo curato Soulis, tutto in bianco e nero; un secondo momento a colori, l'arrivo di un mutamento preponderante nella storia; e per ultimo il climax, dove tutto si gioca sui toni freddi ed inquieti del blu petrolio e dell'indaco.

Il senso della storia è presto detto dalle illustrazioni, ed i personaggi sono tratteggiati con acume, come anche la casa del poster allegato in regalo, a colori, che tanto rimanda al famoso racconto di PoeLa rovina della Casa degli Usher (The Fall of the House of Usher, 1842), con il suo acquitrino ridondante mefitici vapori, in questo caso nella Palude del Diavolo dove si trova la casa del nostro curato, particolarmente attento a recitare la prima lettera dell'apostolo Pietro: il diavolo come leone ruggente.

Pubblicato in: 
GN37 Anno IV 30 luglio 2012
Scheda
Titolo completo: 

Janet la storta di Robert Louis Stevenson
illustrazioni di Maurizio A. C. Quarello
traduzione di Paola Splendore
postfazione: Goffredo Fofi
Orecchio Acerbo
collana: Lampi Light
maggio 2012, pagine 64, cm. 24 x 32
isbn 9788896806388, € 15,00

Thrawn Janet completa in inglese