Papillon. Un remake avvincente di un classico dell'«evasione»

Articolo di: 
Teo Orlando
Papillon

Il regista Michael Noer ci propone un remake di un celebre film che racconta l'epica storia di Henri "Papillon" Charrière (Charlie Hunnam), uno scassinatore della malavita parigina che viene incastrato per omicidio e condannato a scontare la pena in una famigerata colonia penale nella Guyana francese e successivamente sull'Isola del Diavolo (dove venne anche detenuto il capitano Alfred Dreyfus alla fine dell'Ottocento, ingiustamente accusato di alto tradimento e oggetto di una feroce campagna antisemita).

Il film originale vedeva il regista Franklin J. Schaffner che si avvaleva di attori del calibro di Steve McQueen e Dustin Hoffman. La trama peraltro ricalca quella del suo modello: determinato a riconquistare la libertà, Papillon crea un'improbabile alleanza con un altro condannato, l’eccentrico contraffattore Louis Dega (Rami Malek), che, in cambio di protezione, accetta di finanziare la fuga di Papillon, creando con questo un indistruttibile legame di amicizia.

Nelle note di regia, Michael Noer sostiene di vedere il film come una storia d'amore raccontata nelle condizioni più estreme immaginabili. Si tratta del racconto reiterato e crudele degli innumerevoli tentativi di fuga da una prigione infernale, attuati da due uomini che inizialmente creano un accordo di protezione in
cambio di denaro, ma finiscono per essere legati insieme dal sangue, dal sudore e dalla paura dell'isolamento.

Papillon, per quanto forte, energico e determinato, non è però indistruttibile: dovrà imparare a sue spese che l'individualismo non paga: l'amicizia, inizialmente mista a diffidenza, con il compagno di prigionia Dega sarà un motivo essenziale per rimanere in vita. Attraverso Dega, Papillon scopre che la solitudine e l'essere soli non coincidono: la vera lealtà tra gli uomini non si trova nel denaro e in altri beni materiali, ma nell'amore, nel rispetto e nell'onestà.

Il regista aveva già diretto un film di ambiente carcerario, R, ossia il suo film d'esordio (co-diretto con Tobias Lindholm nel 2010), dove il giovane protagonista, Rune, impara le regole, l'onore e i doveri della prigione, diventando amico e complice di un detenuto musulmano, sfidando le rigide stratificazioni razziali tra i carcerati.

Il regista dichiara di essere affascinato dalle somiglianze che la prigione condivide con il palcoscenico: in emtrambe ognuno ha un ruolo da svolgere e bisogna tenere alta la guardia: nel caso del teatro sarà la maschera, reale o fittizia, a permettere di non mostrare a nessuno le proprie paure o debolezze. Si tratta di  un tema di assoluta rilevanza nell’attualità di oggi, perché ci sono uomini e donne imprigionati in tutto il mondo ora più che mai.

Il romanzo originario, e autobiografico, di Henri Charrière viene rivisitato con toni crudi e talora quasi da horror (come in una scena iniziale, dove un carcerato ne sbudella un altro, con un gusto quasi compiaciuto del pulp; o nella scena macabra dell'esecuzione capitale, in cui un detenuto, colpevole di aver assassinato una guardia in un tentativo di evasione, viene ghigliottinato di fronte a tutti gli altri, sotto lo sguardo sadico del direttore della prigione), ma al di là di tali eccessi, il film appare come un racconto sugli uomini,
sulla prigionia e sulla tenacia dello spirito umano. Per il regista alla fine è una storia d'amore, che ci permette di vincere l'isolamento.

Un plauso va ai due attori principali: Charlie Hunnam non fa rimpiangere troppo Steve McQueen, anche per la disinvoltura con cui si immedesima nel personaggio. Rami Malek appare forse un po' tragicomico, rispetto al ruolo che fu di Dustin Hoffman, ma riesce comunque a rendere l'espressività del personaggio Dega, un misto di furbizia e di sostanziale lealtà, solo di poco offuscata dalle sue gesta di antico truffatore.

Pubblicato in: 
GN31 Anno X 26 giugno 2018
Scheda
Titolo completo: 

Papillon

Lingua originale:    inglese, spagnolo
Paese di produzione:    Stati Uniti d'America, Serbia, Montenegro, Malta
Anno    2017
Durata    133 min

Regia: Michael Noer
Soggetto: Henri Charrière
Sceneggiatura: Aaron Guzikowski
Produttore:   Joey McFarland, David Koplan, Ram Bergman, Roger Corbi
Produttore esecutivo:    Martin Hellstern, Yan Fisher-Romanovsky, Joshua Maurer, Kevan Van Thompson, Christian Mercuri, Danny Dimbort, Terence Chang, Samuel Hadida
Casa di produzione:    Red Granite Pictures
Distribuzione (Italia):    Eagle Pictures
Fotografia:    Hagen Bogdanski
Montaggio:    John Axelrad, Lee Haugen
Musiche:    David Buckley
Scenografia:    Tom Meyer

Interpreti e personaggi
Charlie Hunnam: Henri "Papillon" Charrière
Rami Malek: Louis Dega
Yorick van Wageningen: Warden Barrot
Roland Møller: Celier
Tommy Flanagan: Masked Breton
Eve Hewson: Nenette
Michael Socha: Julot
Ian Beattie: Toussaint
Joel Basman: Maturette
Nikola Kent: Warden Brioulet