Qualcosa nell'aria. Arte come rivoluzione

Articolo di: 
Eleonora Sforzi
Qualcosa nell'aria. Il protagonista Gilles

L'ultimo film di Olivier Assayas, presentato in concorso al Festival di Venezia 2012 e premiato per la Miglior Sceneggiatura, conduce gli spettatori indietro nel tempo, in un passato non troppo lontano, ma che ha lasciato tracce significative sulla realtà attuale.

La vicenda si svolge in Francia nel '71, periodo intenso e problematico delle manifestazioni giovanili finalizzate ad una società più libera e aperta ad una nuova politica democratica, chiara e trasparente, in cui esprimere le proprie opinioni non sia più un reato passabile di censura, anche se questo significasse sovvertire lo status quo.

La cinepresa di Assayas focalizza in particolare l'attenzione sulle storie di un gruppo di giovani che frequentano l'ultimo anno di superiori, divisi tra progetti per il futuro e manifestazioni attive, spesso messe in atto con azioni violente compiute nell'inconsapevolezza delle conseguenze che avrebbero potuto avere sulla loro vita.
Tra di loro c'è anche Gilles (interpretato dall'esordiente Clément Métayer), il protagonista, che, come i suoi amici, fa parte di questa realtà controversa e problematica, in cui i ragazzi sono in continua lotta con le istituzioni e si avvicinano ad esperienze "anticonvenzionali" e sregolate per il desiderio di novità, libertà e cambiamento: amore libero, consumo di sostanze stupefacenti, improvvisi viaggi all'estero senza obiettivo.

Tra i suoi amici c'è chi ha lasciato tutto per amore di una ragazza fino a seguirla in un viaggio in Oriente o chi si è affiliato ad un gruppo di cineasti rivoluzionari immersi in dibattiti inconcludenti: in entrambi i casi, queste decisioni hanno finito per allontanarli da se stessi e dalla propria strada.

Il giovane, però, non viene mai completamente assorbito dalla realtà confusa e problematica che lo circonda, ma si interroga su ciò che accade, chiedendosi cosa è giusto o sbagliato, riuscendo a dire di no di fronte a nuove iniziative che avrebbero potuto allontanarlo dal suo obiettivo di entrare alla Scuola di Belle Arti.
Solo Gilles riesce – nonostante alcuni alti e bassi – a portare avanti realmente il suo progetto, dedicandosi all'arte e identificandola come una forma intima e personalissima di rivoluzione rispetto ad una società con cui non si sente davvero in sintonia, coltivando sia la pittura che l'interesse per il cinema, riuscendo anche a svolgere uno stage presso il set di un film di fantascienza a Londra.

Accompagnato da colonne sonore tipiche del genere comunemente apprezzato dall'universo giovanile negli anni '60-'70, l'ultimo film di Assayas torna a parlare di un capitolo della storia collettiva tanto problematico quanto importante, affrontando il tema della ricerca del proprio percorso di vita in modo libero e autonomo, indipendentemente dalle convenzioni e dalle tradizioni.
Il regista francese, con un cast di attori molto giovani tra cui diversi esordienti, realizza un affresco concreto e lucido del periodo, guardando da vicino le vicende personali di un gruppo di ragazzi, mettendone in rilievo gli errori e la mescolanza fra senso di insicurezza e ribellione. Le loro differenti esperienze sembrano quasi un grande bildungsroman (romanzo di formazione) a più voci, in cui ognuna è a suo modo simile alle altre e originale al tempo stesso, fermo restando l'obiettivo di costruire una propria identità e, quindi, di stabilire chi essere e in cosa credere nella vita – interrogativi che hanno sempre assillato le persone di ogni tempo e ogni spazio.

A mio avviso, è significativo il fatto che l'ultima scena del film mostri Gilles all'interno di un cinema, dato che attraverso la sua vicenda Assayas sembra esprimere una sorta di implicita dichiarazione di poetica personale. Il protagonista, infatti, vive dentro di sè lo scontro, quasi irrisolvibile, tra reale e ideale, in cui l'impegno artistico ("Io vivo nel mondo della mia immaginazione..") – con un occhio di riguardo per il Cinema – diventa l'unico saldo punto di appoggio e valore incrollabile, nonostante tutto.

Pubblicato in: 
GN13 Anno V 5 febbraio 2013
Scheda
Titolo completo: 

Qualcosa nell'aria (Après Mai)

REGIA: Olivier Assayas
SCENEGGIATURA: Olivier Assayas
ATTORI: Clément Métayer, Lola Creton, Félix Armand, Dolores Chaplin, India Menuez, Hugo Conzelmann, Martin Loizillon, Mathias Renou, Léa Rougeron, Victoria Ley, Nathanjohn Carter

Uscita al cinema 17 gennaio 2013

FOTOGRAFIA: Eric Gautier
MONTAGGIO: Luc Barnier  
PRODUZIONE: MK2 Productions
DISTRIBUZIONE: Officine Ubu  
PAESE: Francia 2012
GENERE: Drammatico
DURATA: 122 Min.
FORMATO: Colore

NOTE: In Concorso al Festival di Venezia 2012, vincitore del premio per la Migliore Sceneggiatura.