Venezia 67° I baci mai dati di Roberta Torre. I tarocchi del baro

Articolo di: 
Livia Bidoli
I baci mai dati

Il film che Roberta Torre ha presentato per la sezione Controcampo Italiano a Venezia 67° è incentrato sulla falsità, di due tipi: estetica e religiosa. In I baci mai dati troveremo ciò che una bambina di 14 anni è costretta a subire per essere nata in un paese retrogrado ed in una periferia del sud. Con toni irreali quanto ironici e grotteschi, Manuela (Carla Marchese) viene ritratta nel negozio di parrucchiera di Piera degli Esposti tra caricature di donne obese, ipertruccate ed il cui unico assillo è conquistare l’uomo di turno: con dieci centimetri di tacco in più ed un giro ai tarocchi.

In questo poco inebriante calice di volgarità notiamo uno sguardo sincero, quello di Manuela, che risponde alle sregolatezze schizofreniche della madre, Rita (Donatella Finocchiaro); della sorella in fase “uso promiscuo di abiti super attillati” come si compete ad ogni adolescente per stupire ed attrarre uomini di dubbi costumi e moralità (a cominciare dal pusher di droga per finire al molto poco onorevole politico); e dopotutto di questo universo simil religioso che ruota intorno alla Madonna di gesso situata nel cortile dei palazzoni dove lei abita.

La rottura della testa della Madonna è la cartina di tornasole per un affondo su un perimetro di luce – in evidenza anche metaforica nella relazione che s’instaura tra Manuela e la ragazza cieca – che deborda sul massacro di moralità, coerenza e religiosità pagana, insita in questo scorcio di una Sicilia povera ed affranta dall’ignoranza spettrale cui collabora anche la Chiesa. E’ solo un dialogo col diavolo-prete che vorrebbe appropriarsi e dirigere la bambina in seno alla parrocchia su consiglio del vescovo, che lo rende esplicito ma, per quanto sia solo un’ombra, è piuttosto lunga e possente.

Tutto ciò che vediamo poi è un miserrimo spettacolo di cupidigia, mancanza d’amore – e qui il titolo sui baci assenti –, su un’antiestetica (e non un estetista come se ne vedono dalla parrucchiera), basata sull’orrida sperequazione tra esseri umani: il gioco delle carte e la sua lettura, insieme alla credulità di chi ascolta, è il correlativo oggettivo di questo film: il barare ad una vita che più si allunga e più si accorcia, come un unghia da limare con circospezione, per non arrivare troppo presto all’osso.

Un riso amaro da sottolineare con la battuta del prete alla cyclette mentre si allena nella cappella davanti alla croce: “Lo faccio per te: sono un atleta di Cristo!

Pubblicato in: 
GN20 Anno II 3 settembre 2010
Scheda
Titolo completo: 

I baci mai dati
REGIA: Roberta Torre
SCENEGGIATURA: Roberta Torre, Laura Nuccilli
ATTORI: Donatella Finocchiaro, Pino Micol, Giuseppe Fiorello, Carla Marchese, Martina Galletta, Alessio Vassallo, Tony Palazzo, Valentina Giordanella, Gabriella Saitta, Lucia Sardo, Piera Degli Esposti
Ruoli ed Interpreti

FOTOGRAFIA: Fabio Zamarion
MONTAGGIO: Osvaldo Bargero
MUSICHE: Federico Di Giambattista, Andrea Fabiani
PRODUZIONE: Rosettafilm, Nuvola Film, in collaborazione con Adriana Chiesa Enterprises, Regione Siciliana, Sicilia Film Commission e Cinesicilia
PAESE: Italia 2010
GENERE: Commedia, Drammatico
DURATA: 80 Min
FORMATO: Colore

Film d'apertura (3 settembre 2010) della sezione Controcampo Italiano alla 67° Mostra d'arte Cinematografico di Venezia 2010