Venezia 69° Concorso. Bella Addormentata. La morte-in-vita di Eluana Englaro

Articolo di: 
Livia Bidoli
Bella Addormentata

Presentato in Concorso alla 69ª Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia, Bella Addormentata, con la firma di Marco Bellocchio, si presentava foriero di polemiche: un film che riscatenava la platea italica contro o a favore della libera scelta in caso di coma iireversibile, di trattamenti terapeutici ad oltranza, di eutanasia, di medicina etica.

Il film si presenta con un cast stellare che va da Toni Servillo a Isabelle Huppert, passando per Alba Rohrwacher e Michele Riondino, ben coadiuvati da Maya Sansa e Piergiorgio Bellocchio, oltreché da Gian Marco Tognazzi, variamente chiamati a formare isole e prospettive diverse sui temi incrociati intorno alla morte di Eluana Englaro il 9 febbraio del 2009.

La battaglia sul corpo di Eluana Englaro, perchè di questo si tratta, visto che lei non era cosciente e libera di esprimere la sua volontà, comincia il 3 febbraio 2009 per l'opinione pubblica italiana: per il padre, nella sua coscienza, è cominciata 17 anni prima. Il 3 febbraio data il film, con uno scorcio d'interno nella casa di Toni Servillo nella parte del Senatore della Repubblica Italiana Uliano Beffardi eletto nelle liste di Forza Italia. E, a mio avviso, la parte più riuscita di tutto il film e d'impronta estremamente morettiana: quello che invece lo riconduce ai drammi interiori tipici di Bellocchio è proprio la sua astinenza dal giudizio, se non alla fine, quando costretto, dovrà prendere una decisione. Il dilemma di Servillo è infatti quello che contraddistingue un uomo che ha avuto la disgrazia di passare attraverso la medesima crisi di coscienza di Beppino Englaro, con sua moglie invece cosciente ed in preda ad una sofferenza incommensurabile, in cui lei stessa gli chiede di morire. La parte più integra e completa di tutto il film è questa: sia a livello attoriale sia di credibilità. Introdce inoltre le frasi – vere – dell'allora Presidente Berlusconi (l'attuale legislatura sostituita per inabilità a risolvere la crisi economica da un governo tecnico, quello di Monti), che asseriva con mio raccapriccio: “Eluana è in grado di avere un figlio” (quando la ragazza era affetta da tetraplegia ed aveva danni permanenti al cervello), ben coadiuvato dal Senatore PDL Quagliarello che asserì che “Eluana è stata uccisa”, dopo la sospensione dell'alimentazione e dell'dratazione permessa al padre dalla sentenza della Suprema Corte di Cassazione del 13 novembre 2008.

Il climax del film è questo: come la politica, nella fattispecie il partito di Berlusconi Forza Italia, abbia voluto entrare in una vicenda così umana come quella di una ragazza in coma irreversibile, da 17 anni in stato vegetativo, che aveva richiesto lei stessa di non essere trattenuta in vita in quello stato quando era viva, e lo stato drammatico di coinvolgimento emotivo del padre, Beppino Englaro. E come soprattutto fosse vietata qualasiasi scelta secondo coscienza ai suoi deputati da parte degli organi del partito di FI e dal suo leader.

Sullo sfondo, ruotano tre microstorie: Maria (Alba Rohrwacher), del partito cattolico, quindi a favore del mantenimento in coma di Eluana, che si relaziona con Roberto (Michele Riondino), che invece sta dalla parte delle scelte del padre della ragazza (e della città di Udine come viene ritratto nel film) insieme ad un fratello aggressivo (o bipolare?); la Divina Madre, impersonata da Isabelle Huppert, con la figlia Rosa in coma, che in realtà dubita della sua fede cattolica pur facendo convergere le sue energie tutte su messe e preghiere in nome della figlia; infine, Pallido (Pier Giorgio Bellocchio) che cerca di salvare ad ogni costo la Rossa (Maya Sansa), tossicodipendente e ladra con manie suicide.

Due frasi mi sono rimaste impresse di questo film, oltre al tema musicale di Carlo Crivelli che ritorna su accordi di Piazzolla, la prima è di Servillo: “Beppino Englaro in quest'Italia cinica ha agito nel rispetto della legge”; e quella di Pier Giorgio Bellocchio a Maya Sansa: ”Quando tenti di salvare un essere umano dalla morte non ti chiedi se è giusto o sbagliato: lo fai e basta”. Entrambe significative, e pensiamo anche che in certi casi la morte non è la morte se, come ricorda il Vecchio Marinaio di S.T. Coleridge (cfr. The Rime of the Ancient Mariner, 1797-98), la vita non è vita ma morte-in-vita.

Pubblicato in: 
GN42 ANNO IV 10 settembre 2012
Scheda
Titolo completo: 

Bella addormentata
GENERE: Drammatico
REGIA: Marco Bellocchio
SCENEGGIATURA: Marco Bellocchio, Veronica Raimo, Stefano Rulli
ATTORI: Toni Servillo, Isabelle Huppert, Alba Rohrwacher, Michele Riondino, Pier Giorgio Bellocchio, Maya Sansa, Brenno Placido, Fabrizio Falco, Gian Marco Tognazzi, Roberto Herlitzka, Gigio Morra, Federica Fracassi

Uscita al cinema 6 settembre 2012

FOTOGRAFIA: Daniele Ciprì
MONTAGGIO: Francesca Calvelli
MUSICHE: Carlo Crivelli
PRODUZIONE: Cattleya; in collaborazione con Rai Cinema
DISTRIBUZIONE: 01 Distribution
PAESE: Italia 2012
DURATA: 110 Min
FORMATO: Colore

In Concorso alla 69ª Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia

PREMIO MARCELLO MASTROIANNI a un giovane attore o attrice emergente a Fabrizio Falco
nel film BELLA ADDORMENTATA di Marco Bellocchio (Italia) e nel film È STATO IL FIGLIO di Daniele Ciprì (Italia)

Per la rassegna Da Venezia a Roma martedì 11 settembre alle 18.00 Incontro con Marco Bellocchio presso Palazzo Incontro di Roma (Fandango Incontro, Via dei prefetti 22)