Vittoria e Abdul. Un'amicizia insolita sotto la Regina Vittoria

Articolo di: 
Elena Romanello
vittoria

L’epoca vittoriana, una delle più emblematiche della Storia europea, rivive in maniera insolita e molto interessante nonché inedita nell’ultimo fatica di Stephen Frears, Vittoria e Abdul.  Ispirato ad una storia vera e scoperta solo nel 2010 con la pubblicazione del libro di Shrabani Basu basato sulla scoperta di documenti rimasti segreti fino a quel momento.

Il film racconta l’amicizia insolita tra l’anziana regina Vittoria e il valletto e poi suo segretario personale Abdul Karim, giunto in Gran Bretagna per presentare un omaggio di un medaglione moghul e poi diventato il migliore amico della sovrana durante la sua vecchiaia, tra la costernazione dell’entourage di corte e del figlio Bertie.
Vittoria e Abdul parla della prigionia della vita di corte, di solitudine e voglia di trovare qualcuno con cui parlare, di confronto tra culture, di curiosità verso l’altro, di persone diverse che scoprono di avere più in comune di quello che si può pensare. Vittoria è anziana e sola, schiava del cerimoniale di corte, Abdul viene da una vita di ristrettezze economiche, è legato agli schemi della religione musulmana, è straniero in un Paese non suo, alla fine è solo anche lui e entrambi scopriranno di avere molto da dirsi e da scoprire l’uno dell’altra.

Un film che racconta un fatto di ieri ma che alla fine parla anche dell’oggi, dei pregiudizi, dell’isolamento degli anziani che spesso riescono a rapportarsi solo con i o le badanti, dell’importanza di scoprire la bellezza delle culture altrui, di come l’invidia può distruggere la vita delle persone.

Tutto questo realizzato in maniera impeccabile, nella scuola dei period movies britannici, che sanno raccontare storie del passato senza retorica, appassionando senza facilonerie melense da feuilleton in costume, con ironia e rigore, grazie anche agli ottimi interpreti.

Tra tutti spicca ovviamente Judi Dench nel ruolo di Vittoria, personaggio che non interpreta per la prima volta: nel 1997, giusto vent’anni fa era infatti protagonista de La mia regina (Mrs Brown) di John Madden, anche quello incentrato su un’altra amicizia controversa di Vittoria, quella per il suo cocchiere scozzese John Brown, che la portò a conoscere e amare la Scozia e a ridare spazio alla cultura locale, che da oltre cent’anni era stata oppressa dagli inglesi.

In un certo senso Vittoria e Abdul è una sorta di seguito de La mia regina: dopo la morte di Vittoria nel 1901 Abdul perse tutto e fu costretto a tornare in India, dove morì nel 1909. Le sue lettere e il suo memoriale sono stati riscoperti nel 2010 e ora raccontano al cinema una storia che meritava di essere scoperta e narrata.
 

Pubblicato in: 
GN2 Anno X 10 novembre 2017
Scheda
Anno: 
2017