Yundi al GOG di Genova. La suggestione della languidità

Articolo di: 
Piero Barbareschi
Yundi

Prestigioso concerto chopiniano al Teatro Carlo Felice di Genova, nell'ambito della Stagione Concertistica della GOG, con il recital di Yundi. L'evento è uno di quelli che gli appassionati alla lettura del cartellone attendono con impazienza. Del resto l'interprete non può che generare tali aspettative. Classe 1982, vincitore nel 2000 a soli 18 anni del primo premio al concorso Chopin di Varsavia, com'era accaduto solo con Pollini, rappresenta oggi una delle più belle ed entusiasmanti realtà in ambito pianistico a livello mondiale. Graditissimo ritorno alla GOG dopo l'esibizione nel 2003, non ha certamente deluso le aspettative.

Leggermente difforme da quanto stampato nel libretto della stagione ma comunque affascinante il programma, ed interessante la scelta della scansione dei brani proposti. Ha aperto il concerto una serie di Notturni, la forma musicale che probabilmente più di ogni altra incarna nell'immaginario l'idea della musica romantica e della musica stessa di Chopin. Iniziando con i Notturni op. 9 n.1 e n.2, composti a vent'anni, e che rappresentano l'approccio dell'autore a questa forma, Yundi ha evidenziato con tocco magico e splendido suono sia l'influenza nel primo della scrittura di Field, “inventore” della forma, ma anche della immediata presa di possesso e creazione di un linguaggio personale ed inconfondibile nel celeberrimo op.9 n.2. Straordinaria l'esecuzione della sognante scrittura dell'op 15 n.2, velata di dignitosa malinconia, giustamente seguita dall'op 27 n.2 nel quale quanto anticipato nel notturno precedente sembrava avere una rassegnata conferma, in una sorta di dialogo con l'autore nel quale anche le parti più virtuosistiche non erano ostentazione di virtuosismo ma grida di dolore. Ha concluso la serie dei Notturni l'op.48 n.1, composto vent'anni dopo il primo, ideale nella sua scansione ritmica e processionale che si conclude con un tumultuoso finale, per chiudere un percorso musicale che, grazie alla splendida esecuzione di Yundi, ci ha accompagnato nella vita di Chopin dagli anni giovanili alla maturità.

Con l'esecuzione dell'Andante spianato e della Grande Polacca Brillante è comparso sulla scena lo Chopin che il grande pubblico ama: sognante e languido nell'andante e brillante e ritmicamente inconfondibile nella Grande Polacca. Ascoltando esecuzioni del genere si comprende il motivo della vittoria al Concorso di Varsavia. Il controllo assoluto, la pulizia e la bellezza del fraseggio, il suono calibrato hanno esaltato ogni più piccolo particolare della scrittura. Il programma originale prevedeva a questo punto altre forme squisitamente connotate e “polacche” come le quattro mazurche op.33, e sarebbe stato interessante ascoltare la lettura di Yundi nell'esecuzione di questi brani che, nella brevità e nella fugacità delle idee musicali, contengono spesso l'essenza stessa dell'estetica chopiniana.

Nonostante la mancanza delle mazurche, Yundi ha voluto regalare un altro straordinario momento con l'esecuzione della Sonata op.35. Con questa esecuzione il pubblico ha compreso che i brani precedenti rappresentavano una sorta di preparazione ed anticipazione di quanto era possibile trasmettere suonando musica di Chopin. La sonata op.35 non è solo la Marcia Funebre, è un un intero universo di idee e stati d'animo, la rappresentazione sonora delle nostre inquietudini e della difficoltà di affrontare l'esistenza senza apprensioni, che Yundi ha materializzato per il pubblico che ha ascoltato concentrato e partecipe.

Dopo emozioni così forti non c'è stato il commiato con la prevista Polacca op.53, ma una piacevole sorpresa con una serie di folksongs cinesi, con titoli suggestivi come “Nuvole colorate inseguono la luna”, “Girasoli”, “In quel luogo del tutto lontano”. Una serie di brani senza dubbio affascinanti, di notevole difficoltà tecnica, modali e pentatonici, ricchi di fioriture, trilli ed arpeggi, e che richiamavano nello stile autori come Debussy, Prokofiev, Stravinsky o Ravel, dimostrando quanto la musica occidentale del '900 non sia stata esente da influenze. Al termine del concerto, nonostante gli applausi scroscianti ed entusiastici e le ripetute chiamate in scena l'artista non ha concesso neppure un bis. Peccato.

Pubblicato in: 
GN17 Anno IV 5 marzo 2012
Scheda
Titolo completo: 

Genova - Teatro Carlo Felice ore 21
Giovine Orchestra Genovese
lunedì 27 febbraio 2012
YUNDI pianoforte

Fryderyk Chopin
Nocturne in si bemolle minore op. 9 n. 1
Nocturne in mi bemolle maggiore op. 9 n. 2
Nocturne in fa diesis maggiore op. 15 n. 2
Nocturne in do diesis minore op. 27 n. 2
Nocturne in do minore op. 48 n. 1
Grande polonaise brillante précedée d’un Andante spianato in mi bemolle maggiore op. 22
Sonata in si bemolle minore n. 2 op. 35
Folksongs cinesi
Pi Huang
Nuvole colorate inseguono la luna
Girasoli
In  quel luogo del tutto lontano