Jesi. Inaugurazione della 53a Stagione Lirica del Teatro Pergolesi

Rispettando tutte le regole anti-contagio e in piena sicurezza per lavoratori e spettatori, inaugura la 53esima Stagione Lirica del Teatro Pergolesi di Jesi, sabato 17 ottobre ore 20,30 e domenica 18 ottobre ore 16, con il dittico “Suite Italienne” e “Lesbina e Milo”, due prime esecuzioni per un viaggio nel ‘700 napoletano, con un Pulcinella che danza sulle note di Igor Stravinskij, e la prima moderna degli intermezzi in musica del 1707, di Giuseppe Vignola, tra scene buffe, schermaglie amorose e corteggiamenti.

In occasione dei 100 anni dalla prima rappresentazione del balletto “Pulcinella” di Igor Stravinskij, balletto costruito su arie del ‘700 napoletano, tra cui alcune di Pergolesi, il Teatro Pergolesi propone ad inizio di serata una nuova coreografia, per due danzatori, un viaggio dal tocco fiabesco che svela la figura enigmatica di Pulcinella: stupido e furbo, demone e angelo, saggio e sciocco. A danzare sulle note della celebre musica di “Suite Italienne” per violoncello e pianoforte di Igor Stravinskij del 1932, sono gli stessi coreografi Sasha Riva e Simone Repele: formatisi entrambi all’Accademia del Balletto di Amburgo, i due danzatori hanno fatto parte del Balletto di Ginevra e sono regolarmente ospiti di gala e festival internazionali dove interpretano creazioni loro e di altri autori. Di primo piano e pluripremiati i musicisti, con il violoncellista Riccardo Pes e il pianista Andrea Boscutti. Una curiosità: i costumi sono firmati di Anna Biagiotti, ma quello di Pulcinella porta la firma nientemeno che di Pablo Picasso che disegnò scene e costumi per il balletto “Pulcinella” di Léonide Massine su musica di Stravinskij per i Ballets Russes di Serghei Diaghilev (1920). Co-produzione con Daniele Cipriani Entertainment.

La seconda parte della serata vede la prima esecuzione in epoca moderna di “Lesbina e Milo” del compositore napoletano Giuseppe Vignola (1662-1712). Una serie di scene comiche, composte agli inizi del ‘700, originariamente inserite nell’opera “La fede tradita e vendicata” di Francesco Gasparini. Una partitura, quella di Vignola, che rappresenta un esempio interessante di quella che diverrà poi la forma dell’Intermezzo buffo, di cui “La Serva Padrona” di Pergolesi sarà esempio mirabile. Nella rappresentazione del cartellone lirico jesino, le scene comiche di “Lesbina e Milo” non sono proposte al pubblico nell’originale contesto del dramma serio, ma tra le pieghe di musica di autori di scuola napoletana, i Concerti per Violoncello, archi e basso continuo di Nicola Fiorenza e Nicola Antonio Porpora. Gli intermezzi sono proposti nella revisione critica a cura di Maria Chiara Olmetti. La direzione è affidata a Marco Feruglio sul podio della FORM Orchestra Filarmonica Marchigiana, la regia è di Deda Colonna, scene Benito Leonori, light designer Alessandro Carletti; cantano il soprano Giulia Bolcato nel ruolo di Lesbina, e il tenore Alberto Allegrezza – di origini marchigiane - in quello di Milo.

“Lesbina e Milo” erano originariamente inseriti nell’opera “La fede tradita e vendicata” di Francesco Gasparini, un dramma di gran successo che, dopo la prima del 1704 a Venezia, ebbe più di ottanta riprese per tutto il secolo; nel 1707 “La fede tradita e vendicata” venne allestita anche a Napoli, città musicalmente molto vivace, nella quale l’operazione di ripresa dei drammi seri già collaudati altrove era particolarmente praticata, sempre arricchita dalla presenza di scene comiche aggiunte ai libretti, adeguate alle mode del tempo e ai gusti del pubblico. Il dramma venne allestito al Teatro di San Bartolomeo e furono scritturati il librettista Carlo De Petris e il musicista Giuseppe Vignola (1662-1712), entrambi napoletani, quali autori delle scene comiche aventi come protagonisti il soldato fanfarone Milo e la serva sdegnosa Lesbina. Formatosi al conservatorio “S. Maria della Pietà dei Turchini” di Napoli, Giuseppe Vignola aveva avviato la sua carriera nell’ultimo decennio del Seicento come compositore di musica sacra e in seguito si era dedicato alla composizione di opere per i teatri di San Bartolomeo e dei Fiorentini. Egli non mancò di esprimersi anche come esecutore, ricoprendo la prestigiosa carica di organista della Cappella Reale e di primo organista della Cappella del Tesoro di San Gennaro. Della partitura di Lesbina e Milo ci resta un unico testimone, il manoscritto dell’intero dramma serio e delle relative scene buffe, conservato presso la Biblioteca del Conservatorio di Musica “San Pietro a Majella” di Napoli, fonte dell’edizione critica qui utilizzata per l’esecuzione.

INFO
Programma lirica: https://lirica.fondazionepergolesispontini.com/
PRIMA DELL’OPERA presso le Sale Pergolesiane del Teatro G.B. Pergolesi

17/10, ore 19 | 18/10, ore 15

Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria (marketing@fpsjesi.com, 0731 202944) fino ad esaurimento posti disponibili.