La travolgente anarchia pianistica di Fazil Say torna alla IUC

Martedì 17 gennaio alle 20.30 torna alla IUC - Istituzione Universitaria dei Concerti il pianista turco Fazil Say, che già altre volte è stato accolto con entusiasmo dal pubblico dell'Aula Magna della Sapienza, conquistato dalla sua originale e travolgente personalità.

Nato ad Ankara nel 1970, Say ha vinto nel 1995 il primo premio alla World Competition di New York ed oggi è conteso dalle principali istituzioni musicali, dal Festival di Salisburgo alla Suntory Hall di Tokyo, dalla Philharmonie di Berlino alla New York Philharmonic. Di lui il quotidiano Le Figaro di Parigi ha scritto: "Non è soltanto un pianista di genio: indubbiamente sarà uno dei grandi artisti del ventunesimo secolo". È infatti un artista completo, uno straordinario pianista classico, un appassionato di jazz (ha fondato il Worldjazz Quartet) e un compositore di grande talento. La sua musica è eseguita nel mondo intero, da Boston a Vienna e Parigi. L'esecuzione a Istanbul nel 2001 del suo oratorio Nazim su testi del grande poeta turco Nazim Hikmet ha avuto anche un grande significato politico, in considerazione del fatto che Hikmet era stato a lungo incarcerato per le sue idee.

Say è un musicista di formazione cosmopolita e il dialogo tra oriente e occidente è alla base delle sue interpretazioni, sempre molto personali ma ben motivate. Non è il tipico virtuoso interessato esclusivamente alla perfezione tecnica, perché l'unione dell'antica cultura orientale con la sua mentalità di compositore contemporaneo lo spinge a guardare sempre nel profondo della musica che esegue, alla ricerca dei suoi significati nascosti.

Inizia il suo concerto con la Ciaccona di Johann Sebastian Bach, originariamente destinata al violino e trascritta per painoforte da Ferruccio Busoni, che aggiunse al severo contrappunto di Bach lo splendore di luminose e possenti sonorità pianistiche. Seguono 7 pezzi da Enchiridion (Introduzione - Ecloga - Meditazione - Hora - Ostinato - Mattutino - Immaginazione) di Bernd Alois Zimmermann, un protagonista dell'avanguardia musicale degli anni Cinquanta e Sessanta, vissuto a lungo a Roma come Borsista dell'Accademia tedesca di Villa Massimo e morto suicida a cinquantadue anni nel 1970. Non si accodò a nessuna delle tendenze dominanti in quegli anni ma percorse una propria strada, unendo l'eredità dell'espressionismo tedesco al gusto del collage e della citazione, attingendo sia alla musica classica sia al jazz, agli spirituals e alla musica di danza sudamericana.

In conclusione Say eseguirà la Sonata n. 32 in do minore op. 111 di Ludwig van Beethoven, ultima del ciclo delle sonate pianistiche che costituisce uno dei pilastri dell'arte di Beethoven. Composta nel 1820-1822 sconcertò i contemporanei per la sua modernità ma oggi è considerata uno dei vertici della musica per pianoforte di ogni epoca. Romain Rolland descrisse il primo movimento Maestoso-Allegro come una lotta epica e definì il secondo Arietta con variazioni "una delle parole più alte pronunciate da Beethoven".

BIOGRAFIA DI FAZIL SAY

Con qualità pianistiche fuori dal normale, Fazil Say incanta sia la critica che il pubblico da più di venticinque anni. I concerti di questo artista sono diversi dagli altri. Sono più spontanei, più aperti, più emozionanti, detto in poche parole, toccano direttamente il cuore delle persone. Giudizio condiviso anche dal compositore Aribert Reimann, quando durante la sua prima visita ad Ankara, nel 1987, fu piacevolmente colpito nell’ascoltare l’allora pianista diciassettenne. Pregò immediatamente il suo accompagnatore ,il pianista americano David Levine, di andare a sentire Say al Conservatorio della capitale turca, dicendogli   “Lo devi sentire, il giovane suona come un diavolo” parole divenute proverbiali.

Fazil Say ha ricevuto la prima lezione di pianoforte con Mithat Fenmen, un pianista che aveva studiato a Parigi con Alfred Cortot. Fenmen, forse intuendo l’enorme talento del giovane , chiedeva ogni giorno al suo studente di improvvisare sui temi del quotidiano, prima di  dedicarsi agli  abituali  esercizi e studi  pianistici. Dal contrasto tra il libero processo creativo e la forma trae origine l’ enorme talento di improvvisatore e la visione estetica di Say , caratteristiche del pianista e compositore. Come compositore Fazil Say ha scritto opere commissionate dal Festival di Salisburgo, dalla WDR di Colonia , dalla Konzerthaus di Dortmund ,dallo Schleswig- Holstein Musik Festival, dal Festspiele Mecklenburg-Vorpormmern e dalla Biennale di Monaco. Le sue opere comprendono composizioni per pianoforte solo, musica da camera, concerti solistici e importanti brani per orchestra.

Il completamento della formazione del pianista classico, Fazil Say  lo raggiunge con David Levine e successivamente alla Musikhochschule “Robert Schumann” di Duesseldorf e a Berlino. Le sue interpretazioni di Mozart e Schumann derivano da questi studi la loro prima causa estetica. La tecnica eccellente gli ha permesso di dominare con stupefacente sovranità i cavalli di battaglia della letteratura pianistica. La miscela di raffinata sensibilità ( in Haydn, Mozart e Bach) e di brillante virtuosismo (in Liszt, Mussorgsky e Beethoven) lo hanno portato, nel 1994, alla vittoria nel concorso Internazionale “ Young concerts Artist in New York. In seguito a ciò Fazil Say ha suonato con tutte le orchestre americane e europee più rinomate e con importanti direttori elaborando un vasto repertorio: dalle composizioni di Johann Sebastian Bach attraverso i classici Haydn, Mozart e Beethoven e i romantici fino alla musica contemporanea, comprese le sue proprie composizioni per pianoforte.

Oggi Say è invitato regolarmente come solista in numerosi paesi dei cinque continenti  non trascurando tuttavia la musica da camera: con la violinista Patricia Kopatchinskaja  forma da anni un duo fantastico; altri importanti partner sono la  violoncellista argentina Sol Gabetta, il Quartetto Borusan di Istanbul e altri solisti turchi . Dal 2005 al 2010 Fazil Say è stato artista  “residente” alla Konzerthaus di Dortmund, ruolo che  ha ricoperto recentemente nella stagione 2010/11 alla Konzerthaus di Berlino. Il Festival dello Schleswig- Holstein gli dedica, nell’ estate del 2011, un ampio ritratto. Altre Residenze e festival a lui dedicati  hanno avuto luogo a Parigi, Tokyo, Merano, Amburgo e Istanbul.

Le sue incisioni di Bach, Mozart, Beethoven, Gershwin e Strawinskij sono state lodate dalla critica e premiate molte volte . Dal 2003 Fazil Say ha firmato un contratto in esclusiva con la casa discografica francese Naive. Vive a Istanbul e ha una figlia.

Istituzione Universitaria dei Concerti
Martedì 17 gennaio ore 20.30

Aula Magna – Sapienza Università di Roma - Piazzale Aldo Moro 5

Fazil Say pianoforte

Bach/Busoni  Ciaccona
Zimmermann   7 pezzi da Enchiridion (1949/51)
Beethoven    Sonata n. 32  in do minore op. 111

 
BIGLIETTI:    Interi: da 15 euro a 25 euro (ridotti da 12 euro a 20 euro)
                       Giovani (under 30): 8 euro
                       Bambini (under 14): 4 euro
 
INFO per il pubblico: 06 3610051     
                                     www.concertiiuc.it
                                     botteghino@istituzioneuniversitariadeiconcerti.it