XIII° Festival Internazionale di Musica e Arte Sacra. Wiener eseguono il Lazarus di Schubert

Roma, 14 ottobre 2014 - Si terrà dal 22 al 29 ottobre la XIII edizione del Festival Internazionale di Musica e Arte Sacra organizzato dalla Fondazione Pro Musica e Arte Sacra che come tradizione si svolgerà – tutto ad ingresso gratuito – nelle più suggestive basiche papali romane e in alcune chiese della capitale: il grande repertorio sacro e liturgico sarà affidato a orchestre, cori, solisti e direttori di fama internazionale – più di 1.100 artisti provenienti da molte parti del mondo – a partire dai Wiener Philharmoniker, fra le compagini in assoluto più prestigiose, che da oltre dieci anni sono di questo festival ‘anima’ e orchestra in residence. Diretti da Ingo Metzmacher, i Wiener suoneranno giovedì 23 ottobre (ore 21) alla Basilica di San Paolo fuori le Mura, per uno degli appuntamenti musicali più attesi della capitale: con i Wiener Singverein e un cast di voci internazionali saranno protagonisti della rara esecuzione dell’oratorio Lazarus, partitura incompiuta di Franz Schubert fra le più toccanti della sua produzione sacra.

XIII FESTIVAL INTERNAZIONALE DI MUSICA E ARTE SACRA
Roma e Vaticano 22 - 29 ottobre 2014
Wiener Philharmoniker orchestra in residence

I Wiener Philharmoniker e l’oratorio Lazarus di Schubert a San Paolo fuori le Mura, la Capella Weilburgensis e il Saul di Händel a Santa Maria sopra Minerva, grandi capolavori della musica sacra dell’Ottocento di Bruckner e Brahms, un concerto di polifonia e una contemporanea Misa Azteca: il XIII Festival Internazionale di Musica e Arte Sacra  si presenta  con un ricco programma dal 22 al 29 ottobre nella cornice delle basiliche papali romane che ospiteranno più di 1.100 tra solisti, coristi, professori d’orchestra e direttori.

La Fondazione Pro Musica e Arte Sacra dedica il Festival 2014 alla beatificazione di papa Paolo VI

L’apertura del Festival – quest’anno dedicato alla beatificazione di papa Paolo VI – è fissata per mercoledì 22 ottobre alle ore 20 alla Basilica di Santa Maria sopra Minerva ed è affidata alla musica di un altro oratorio, di altrettanta intensità come quello schubertiano e anch’esso di rara esecuzione in Italia: Saul di Georg Frederich Händel, eseguito dalla Capella Weilburgensis e con le voci della Kantorei Schlosskirche Weilburg entrambi diretti da Doris Hagel. Saul è il quarto oratorio inglese di Händel, composto su libretto di Charles Jennens capace di integrare nel testo il racconto biblico con idee umanistiche quali amicizia, filantropia, integrità morale, magnanimità. La critica ritiene che con la messa in musica del Saul, l’oratorio veterotestamentario abbia raggiunto il suo culmine sia per l’importanza dell’argomento che per la qualità del tessuto drammatico e della musica. Händel mise il testo in musica fra luglio e settembre del 1738, alternando il lavoro con la composizione dell’opera Idomeneo. La prima assoluta  ebbe luogo l’anno successivo, il 16 gennaio 1739. L’autografo, conservato nella British Library, è uno degli spartiti più rielaborati di Händel. «Con il Saul Händel spezza tutte le regole - commenta il direttore Doris Hagel -. Non soltanto per quanto riguarda la strumentazione, ma anche per lunghezza e dispendio, questa composizione superava ogni dramma musicale inglese e ogni opera italiana mai eseguiti prima in Inghilterra. Decisive la qualità musicale dell’opera e l’enorme quantità di sentimenti, ossia la gamma delle emozioni umane, espressi nella musica di Händel. Nel Saul Händel ha trovato una nuova e geniale congiunzione tra opera, oratorio e concerto, giungendo a una nuova forma propria, che troveremo più tardi anche negli oratori Belshazzar e Messiah». Il concerto è registrato da Radio Vaticana per successive trasmissioni.
Giovedì 23 ottobre alle ore 21 alla Basilica di San Paolo fuori le Mura è in programma l’appuntamento più atteso del Festival, quello con i Wiener Philharmoniker: diretti da Ingo Metzmacher, insieme ai Wiener Singverein e un cast di voci di prim’ordine (i soprani Rachel Harnisch, Christiane Libor, Sophie Karthäuser, i due tenori Steve Davislim e Werner Güra e il baritono Daniel Schmutzhard), eseguiranno l’oratorio Lazarus, oder Die Feier der Auferstehung, partitura incompiuta di Franz Schubert, fra le più toccanti della sua produzione sacra alla quale mise mano a partire da febbraio 1820. Originariamente doveva essere in tre atti, ma soltanto il primo venne completo, interrompendosi l’opera alla deposizione di Lazzaro nella tomba, nel mezzo del secondo atto, esattamente dopo 595 battute, ossia al termine dell’aria di Marta “Hebt mich der Sterne Flügel empor vom Totenhügel”. L’oratorio venne eseguito per la prima volta nel 1830, due anni dopo la prematura scomparsa di Schubert, dal fratello Ferdinand, come cantata di Pasqua nella Chiesa di Sant’Anna di Vienna. Ferdinand tuttavia non sapeva dell’esistenza del frammento del secondo atto. Questo fu ritrovato solo trent’anni più tardi nel lascito del celebre studioso di Beethoven Alexander Wheelock Thayer e comunque anche in questo caso il ritrovamento non fu completo. Infatti l’ultimo foglio fu scoperto dal direttore dell’Opera di Corte di Vienna Johann Herbeck, che conosciamo come direttore della prima assoluta dell’Incompiuta di Schubert. Nel 1863 eseguì per la prima volta in pubblico il frammento completo del Lazarus e ne scrisse la prima riduzione per pianoforte. Sebbene, in base alle conoscenze odierne, possiamo dire che l’opera non fu mai completata, questo Lazarus è molto più di un frammento d’interesse per gli studiosi: con il suo modo di mettere in musica il testo, Schubert sembra quasi anticipare il grande dramma wagneriano.

Oltre al concerto dei Wiener a San Paolo fuori le Mura, nella giornata di giovedì 23 ottobre la Fondazione pro Musica e Arte Sacra si ritrova alle ore 12 presso la Sala Accademica del Pontificio Istituto di Musica Sacra per l’assegnazione dei suoi prestigiosi Premi, conferiti ad artisti, cultori, sostenitori e benefattori che si siano distinti direttamente o indirettamente nel campo della musica e dell’arte sacra. Quest’anno saranno attribuiti al grande direttore d’orchestra e studioso Nikolaus Harnoncourt, a mons. Pablo Colino, al mecenate Herbert Batliner e al direttore giapponese Tomomi Nishimoto.
Venerdì 24 ottobre alle ore 21 la Basilica di Santa Maria Maggiore ospita il terzo concerto della manifestazione, con altre due imponenti pagine del repertorio sacro come la Messa n. 3 in fa minore e il Te Deum di Anton Bruckner. Ne saranno interpreti tre formazioni tedesche (Palatina Klassik Vocal Ensemble, Philharmonischer Chor an der Saar, Coro e Orchestra del Conservatorio Statale di Kazan) dirette da Leo Krämer e le voci soliste di Susanne Bernhard (soprano), Susanne Schaeffer (contralto), Oscar de la Torre (tenore) e Vinzenz Haab (basso).

Nel pomeriggio della stessa giornata, alle ore 17, nella Basilica di San Pietro in Vaticano la Santa Messa celebrata dal cardinale Angelo Comastri sarà accompagnata dal Coro e Orchestra dell’IlluminArt Philharmonic provenienti dal Giappone (e già ospiti del Festival per l’edizione passata), e il Coro della Cappella Musicale Pontificia “Sistina” diretto da Massimo Palombella.
Frutto di una lunga gestazione, dal 1854 al 1868, Ein deutsches Requiem è una delle pagine sacre più famose di Johannes Brahms, che il Festival accoglie nel suo appuntamento di sabato 25 ottobre alle ore 21 con le voci soliste del soprano Susanne Bernhard e il baritono Vinzenz Haab alla Basilica di San Giovanni in Laterano. È ancora Leo Krämer a dirigere il Palatina Klassik Vocal Ensemble, il Philharmonischer Chor an der Saar e il Coro e Orchestra del Conservatorio Statale di Kazan.

Come ogni anno, sarà dato spazio anche alla musica sacra contemporanea. I lavori scelti per questa edizione del Festival sono la Misa Azteca di Joseph Gonzalez e il Requiem di Mark Hayes. L’appuntamento è per domenica 26 ottobre alle ore 16 alla Basilica di Sant’Ignazio di Loyola in Campo Marzio con The Continuo Arts Festival Chorus, direttori Teresa Russell e Mark Hayes. In particolare la Misa Azteca si avvale di un’orchestra, un coro, solisti e una serie di strumenti a percussione pre-colombiani. È basata sull’ordinario della Messa cattolica integrato da versi tratti dal manoscritto conosciuto come “Cantares Mexicanos”, una collezione di testi poetici aztechi risalenti al periodo della conquista degli spagnoli. La Misa Azteca è cantata in latino, spagnolo e nahuatl, la lingua della popolazione azteca.

Nella stessa giornata, in collaborazione con la Fondazione Sofia ONLUS, alla Basilica di San Paolo fuori le Mura alle ore 21 la monumentale Messa da Requiem di Verdi sarà affidata all’Orchestra e Coro dell’IlluminArt Philharmonic diretti da Tomomi Nishimoto e le voci soliste di Bunya Sayuri (soprano), Takako Nogami (mezzosoprano), Gianluca Sciarpelletti (tenore) e Tsutomu Tanaka (baritono). Questi complessi, provenienti dal Giappone, tornano così al Festival dopo il successo ottenuto lo scorso anno. Si tratta di una presenza dall’estremo Oriente che nasce dall’idea di fare della musica lo strumento per il dialogo interreligioso e per sostenere rapporti di amicizia tra i popoli. Nata nel 2012, la IlluminArt Philharmonic Orchestra è formata da talentuosi e giovanissimi interpreti vincitori di premi internazionali. Un nuovo tipo di orchestra che non ha confini nazionali ed è sorretta da tre principi, che contraddistinguono tutta la sua attività artistica: creare insieme al pubblico, diffondere programmi educativi, sostenere attività globali. Proprio per la giovane età dei musicisti, e seguendo l’esortazione di papa Francesco, il concerto sarà all’insegna della Solidarietà per i più poveri ed emarginati. Grazie alla collaborazione con la Fondazione Sofia Onlus, verranno raccolti fondi per il progetto “Niños Abandonados nelle baraccopoli di Caracas” per dare strumenti scolastici e assicurare cure mediche ai bambini del barrio di Catia a Caracas (Venezuela), un immenso ammasso di baracche in cui risiedono circa un milione di persone senza servizi di base, e dove si vive un’infanzia all’insegna della povertà, abbandono e violenza.

Martedì 28 ottobre un appuntamento speciale e che la Fondazione Pro Musica e Arte Sacra offre a tutti i suoi benefattori in modo riservato: alle ore 21.00 nella Cappella Corsini della Basilica di San Giovanni in Laterano il Coro della Cappella Musicale Pontificia "Sistina" diretto da Massimo Palombella esegue brani di canto gregoriano e capolavori della polifonia sacra di Palestrina, Ludovico da Vittoria, Orlando di Lasso e Gregorio Allegri.
Polifonia che torna protagonista per la chiusura del Festival mercoledì 29 ottobre alle ore 21, di nuovo alla Basilica di Sant’Ignazio di Loyola, con il coro vincitore del concorso riservato ai cori femminili e della gioventù in Germania: il Mädchenchor am Kölner Dom diretto da Oliver Sperling eseguirà una serie di Mottetti Sacri nello specchio delle culture musicali, opere polifoniche di diversi autori ed epoche.


Modalità di accesso

Per il pubblico tutti i concerti e la Santa Messa sono a ingresso libero e gratuito, fino a esaurimento dei posti disponibili.
Saranno riservati alcuni settori per i sostenitori e gli ospiti della Fondazione Pro Musica e Arte Sacra.

Il pubblico potrà accedere ai concerti fino ad esaurimento dei posti disponibili previa prenotazione online.
Questa è un’importante novità che consentirà al pubblico di munirsi di un coupon cartaceo che riceverà via e-mail e che potrà essere stampato dal computer per essere presentato all’ingresso delle Basiliche o Chiese.
Basta compilare il modulo online scegliendo il concerto al quale si intende partecipare che si trova sul sito:
http://promusicaeartesacra.lineamenta.org/
Cliccando PARTECIPA AI CONCERTI si apre una pagina con tutti i concerti e si può scegliere quello a cui partecipare. Automaticamente arriverà all’indirizzo di posta elettronica registrato una mail di conferma al concerto.
 
Per informazioni su come diventare sostenitore, partecipare alle attività istituzionali della Fondazione e per ogni altra informazione si può contattare la Segreteria della Fondazione Pro Musica e Arte Sacra:
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