A dieci anni dall'ultima esibizione che abbiamo recensito su questa testata, torniamo a occuparci di The Musical Box, forse la migliore tribute band dei Genesis: anche questa volta è tornata ad esibirsi, il 20 marzo 2025, nella Sala Sinopoli dell’Auditorium Parco della Musica di Roma. I cinque musicisti, di origine canadese (Denis Gagné, François Gagnon, Sébastien Lamothe, Guillaume Rivard e Marc Laflamme), sono stati capaci di rivisitare e riprodurre fedelmente il repertorio e anche i costumi dei Genesis della Golden Age, in special modo quella con Peter Gabriel come cantante, con qualche incursione nel periodo che va fino al 1977 e conclude la fase più propriamente progressive della mitica band inglese.
Il vitale secondo film di Valerio Mastandrea parla di morte: della morte di chi si crede vivo e invece va avanti per inerzia e, metaforicamente, svela la vita delle persone in stato comatoso. Una tragedia, dunque? Niente affatto, un film dall’inizio folgorante, che mette allegria, nonostante si capisca subito che il personaggio, così libero di muoversi, non è, evidentemente, come noi, non possiede la pesantezza della quotidianità.
Il Complesso Museale di Santa Maria della Scala dal 17 ottobre al 30 marzo 2025 ospita la mostra Costellazioni. Arte italiana 1915-1960 dalle Collezioni Banca Monte dei Paschi di Siena e Cesare Brandi, a cura del Prof. Luca Quattrocchi, Ordinario di Storia dell’Arte Contemporanea dell’Università degli Studi di Siena.
Dal testo Moby Dick alla prova che Orson Welles ha riadattato dal romanzo di Herman Melville Moby Dick(Moby-Dick; or, The Whale) pubblicato nel 1851, il demiurgo Elio De Capitani ha riformulato, per il palcoscenico dell'Elfo Puccini di MIlano, questo romanzo dedicato alla relazione tra il mare ed il Capitano Achab, e tra lui e la grande balena bianca, soprannominata Moby Dick. La produzione di questo spettacolo di dimensioni corali vede associati il Teatro dell’Elfo e il Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale, ed è approdato al Teatro Vascello di Roma per un sold out dall'11 al 16 marzo.
Recensendo sul Corriere della sera questo libro di cui è autore Piero Marrazzo, intitolato Storia senza eroi, edito dalla casa editrice Marsilio, Roberto Gressi ha notato che si tratta di un’opera letteraria che aiuta a riflettere sulla natura umana di ciascuno di noi. Nella prima parte del libro, una confessione autobiografica dell’autore, con immagini letterarie indimenticabili, Marrazzo ricorda i dialoghi che ebbe, dopo che era accaduto lo scandalo da cui in modo devastante era stato investito, con la psicanalista Manuela, con cui aveva avviato un percorso sofferto e doloroso di recupero della sua identità.
Munch. La precognizione interiore
Articolo di:
Livia Bidoli
La prossima mostra di Edvard Munch, intitolata "Munch. Il grido interiore", sarà ospitata a settembre a Palazzo Reale di Milano e a gennaio 2025 a Palazzo Bonaparte di Roma. Organizzata da Arthemisia e promossa dal Comune di Milano Cultura, la mostra presenterà oltre cento opere, inclusi dipinti, taccuini, fotografie e filmati, provenienti dal Museo Munch di Oslo. La prsentazione è avvenuta presso la Residenza dell'Ambasciatore di Norvegia, Johan Vibe, in una lussureggiante villa nei pressi di Caracalla.
A 40 anni dall’ultima mostra milanese e a 10 da quella romana, - come ha ricordato Tommaso Sacchi, Assessore alla Cultura presso il Comune di Milano - l’Italia si prepara ad accogliere nuovamente Edvard Munch (Norvegia, 1863 -1944). Il titolo eloquente della mostra riflette l'intento di esplorare non solo l'aspetto artistico ma anche quello personale dell'artista norvegese. L'esposizione sarà suddivisa in dieci sezioni e offrirà un viaggio nell'immaginario di Munch, mettendo in evidenza la sua capacità di trasmettere emozioni attraverso l'uso audace del colore. In particolare, verrà esaminato il rapporto tra l'arte di Munch e le sue esperienze personali, tra cui le relazioni con familiari, donne e amici.
La mostra intende sottolineare il ruolo di Munch come innovatore nell'arte europea del XIX secolo, con particolare attenzione al suo contributo nell'esplorare le emozioni umane e nel rompere le convenzioni artistiche tradizionali. Sarà anche esaminato il legame dell'artista con l'Italia e il suo interesse per i maestri rinascimentali.
Attraverso le opere esposte e le diverse sezioni tematiche, la mostra mira a offrire al pubblico una visione completa dell'evoluzione artistica e personale di Edvard Munch, mettendo in luce la sua ricerca delle emozioni e il valore attribuito alla memoria e al mondo interiore.
La mostra è stata costruita con l'esperta Patricia G. Berman, e con il grandissimo contributo della direttrice del Museo Munch di Oslo, Tone Hansen, che interviene così in conferenza:
"Sono trascorsi 10 anni dalla mostra precedente e questa mostra contempla l'intera produzione di Edvard Munch, precognitivo artista della percezione interiore, che ha messo in discussione l'oggettività della vista, cablando nelle sue opere psicologia e psicanalisi."
Hansen cita Munch, che nel 1928, asseriva: "Quando ritraggo la natura ed i suoi doni, dipingo ciò che solo "io" vi vedo", come dire, anche in contrasto con la realtà descrittiva e figurativa.Ed in queste 100 opere, un numero massiccio per una mostra che "grida" quella Melancolia romantica che ritroviamo in Albrecht Dürer, conferendole sostanza con i colori accesi del rosso e del verde, emblemi chiari della rabbia celata a malapena dai corpi muti e fissi; oppure dai freddi eppure calmi blu e bianchi, provenienti dai panorami di gelo e neve, che si offuscano nella vasca con La morte di Marat e si accendono con le Fanciulle sul ponte. Due visioni quasi opposte si comprimono nei dipinti che scorrono e ne dà pieno conto Costantino D'Orazio, storico dell'arte, che ci incuriosisce raccontandoci delle "Bagnanti" di Munch, però al maschile.
Con trepidazione festeggeremo insieme a Jole Siena di Arthemisia, questo anniversario per Munch e per la casa d'arte che pubblica cataloghi ricchissimi e organizza esposizioni di elevato calibro come questa, nel 25° anniversario, dopo aver inaugurato la sua prima mostra in assoluto a Palazzo Reale a Milano.