70ª Settimana Musicale Senese. L'opéra comique di Gounod

Articolo di: 
Daniela Puggioni
La colombe foto di insieme Foto Studio 56

La 70ª edizione della Settimana Musicale Senese dell’Accademia Musicale Chigiana è stata inaugurata, al Teatro dei Rinnovati il 9 luglio 2013, da La colombe di Charles Gounod, una deliziosa opéra-comique, un'operina raffinata ed elegante.

Il direttore artistico Aldo Bennici, nelle passate stagioni, con grande sensibilità aveva già proposto questo tipo di composizioni, spesso ingiustamente dimenticate. Le operine stanno ai grande-opéra ottocenteschi come gli acquarelli, con tinte delicate e lievi nuances, dotati del fascino di una realtà più familiare, ma non per questo meno preziosi e raffinati, stanno alle grandi pitture ad olio drammatiche e a tinte forti.

La colombe fu composta tra il 1859 e il 1860 da  Charles Gounod come opéra-comique, cioè con parti parlate, e debuttò a Baden Baden il 3 agosto 1860 con successo, successo che si rinnovò nella ripresa parigina del 7 giugno 1866, che ebbe alcune modifiche. Fu Djagilev, mitico creatore dei Ballets Russes, a riportarla in scena, ma senza successo, a Montecarlo il 1gennaio 1924, dopo l'oblio in cui era caduta, proponendola con i parlati trasformati in recitativi da Francis Poulenc; in questa versione l'abbiamo ascoltata a Siena.

Il libretto de La colombe, opéra-comique, in due atti, è di Jules Barbier e Michel Carré, un testo liberamente ispirato a Le Faucon, un racconto in versi di La Fontaine, che lo trasse da Federigo degli Alberighi, novella 9 della V giornata del Decameron di Boccaccio. Il libretto vivace ed elegante e la musica fresca ed raffinata di Gounod si uniscono per creare questa deliziosa composizione.

La trama è semplice: la superficiale e viziata Sylvie, nella competizione con una rivale mondana, che possiede un loquace pappagallo, vuole ottenere la preziosa colomba da Horace. Horace, che tempo prima era stato uno sfortunato innamorato di Sylvie e per questo si era rovinato finanziariamente, si è ritirato in campagna con il servo Maizet e la colomba, che ha chiamato come la donna, che lo ha respinto e su cui ha riversato il suo amore non corrisposto. Dopo il rifiuto di venderlo al suo maggiordomo, si presenta la stessa Sylvie e vedendo la positiva reazione di Horace, si invita a cena. Lo sfortunato Horance, non avendo nulla da offrirle a parte la frutta dell'orto, ordina a Maizet, di sacrificare la colomba. Quando Sylvie, dopo la cena viene a saperlo si rende conto della profondità dell'amore di Horace e capisce di essere anch'essa innamorata di lui. Sorpresa finale: non la colomba è finita in tavola ma il pappagallo dell'odiosa rivale e tutto finisce nella generale allegria.

La musica ci descrive perfettamente i personaggi: è tenera e sentimentale nel canto di Horace, vivace e lieve, ma poi malinconica e dolce nella mutata Sylvie, ironica e frizzante in quello di Maizet, che nel suo couplets echeggia il beffardo Mefistofele del Faust, e infine compunta e sardonica quello di Maître Jean, il maggiordomo. I pezzi di assieme sono perfetti per il tono leggero della commedia, briosi, lievi e adatti ai tempi teatrali, fanno sorridere e ridere al momento giusto e sonomusicalmente incantevoli. Gli interventi di Poulenc sono brevi e limitati, salvo nel lungo recitativo del dialogo tra Sylvie e Maître Jean, in cui aleggiano echi de Les Biches.

I bravi musicisti dell'Orchestra della Toscana, che hanno sostenuto anche impegnative parti solistiche, sono stati diretti da Philipp Von Steinaecker. Denis Krief ha creato uno spettacolo deliziosamente perfetto con pochi elementi: raffinati, come le riproduzioni di vedute campestri in bianco e nero e l'uso delle luci impiegando opportuni e anche spiritosi oggetti, utili e divertenti nel brioso gioco scenico. Una regia curata in cui i cantanti sono stati attori bravi e spigliati: una deliziosa e incantevole Laura Giordano (soprano) ha dato vita a Sylvie e ai suoi eleganti vocalizzi, Juan Francisco Gatell (tenore) si è calato nei panni di Horace, rendendo puntualmente il canto morbido e sentimentale del personaggio e Filippo Polinelli (basso) è stato uno spiritoso Maître Jean. Una menzione speciale per  Laura Polverelli (mezzosoprano), una vera cantante attrice, a suo agio sul palcoscenico come nel canto, che già  abbiamo apprezzato da lungo tempo per la sua bravura, ha recitato e cantato perfettamente nel ruolo di  Maizet ed è stata il fulcro dell'azione teatrale. Il pubblico ha lungamente applaudito tutti gli interpreti.

Pubblicato in: 
GN36 Anno V 16 luglio 2013
Scheda
Titolo completo: 

70^ SETTIMANA MUSICALE SENESE
Martedi 9 Luglio
Teatro dei Rinnovati

La Colombe
opéra comique in due atti di J. Barbier e M. Carré
Musica di Charles Gounod
Prima esecuzione italiana nella versione con i recitativi di FRANCIS POULENC

Casa Editrice Choudens (Parigi) - rappr. in Italia Casa Musicale Sonzogno (Milano)
Trascrizione e integrazione con i recitativi di Francis Poulenc di Bruno Moretti

Orchestra della Toscana
Philipp von Steinaecker direttore

Denis Krief regia, scene, luci e costumi

Personaggi e interpreti

Sylvie, una ricca contessa
Laura Giordano soprano
Mazet, servitore di Horace
Laura Polverelli mezzosoprano
Horace, povero ma innamorato di Sylvie
Juan Francisco Gatell tenore
Maitre Jean, maggiordomo della contessa
Filippo Polinelli basso