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Il 4 febbraio 2011, dopo una breve chiusura per restyling, ha riaperto i battenti la controversa mostra di anatomia umana "BODIES.....the Exhibition" al South Street Seaport Exhibition Centre di  New York.

La nuova edizione, rispetto alla precedente, ha perso alcuni degli esemplari più spettacolari; tuttavia, con le sue undici sale, offre sempre una sbalorditiva e sconcertante opportunità per osservare i dettagli dell'anatomia se si considera che sono in esposizione corpi ed organi umani reali.

Le pareti nere ed insonorizzate insieme all'illuminazione, fortissima sui corpi e quasi nulla altrove, favoriscono la concentrazione del visitatore conferendo nello stesso tempo agli ambienti un tocco di intimità e mistero.

Gli organi ed i corpi sono trattati con un metodo di conservazione (plastination) ideato negli anni '70 dall'anatomista Gunther von Hagens all'università di Heidelberg (Von Hagens è anche stato il primo ad organizzare mostre di questo tipo). L'effetto finale è tale che qualche visitatore più sprovveduto è uscito dall'esposizione convinto di aver visto copie estremamente verosimili. La mostra si apre sul sistema osseo e muscolare, mentre le sale successive offrono una panoramica del sistema endocrino, cerebrale, limbico e nervoso. In alcuni casi sono addirittura esposti organi colpiti da malattie.

Seguono le sezioni dedicate al sistema respiratorio, gastrointestinale e genitale. La decima sala è disposta in modo che sia possibile procedere oltre senza entrarvi poiché (come avverte un cartello all'ingresso) contiene embrioni e feti nei vari stadi del loro sviluppo.

Nella penultima sala (vasi sanguigni) è esposto uno stupefacente sistema circolatorio tutto intero, mentre l'ultima contiene sezioni sagittali e trasversali del corpo umano.

All'uscita un operatore offre l'opportunità di toccare con le proprie mani un cervello, un cuore ed un femore polimerizzati per farsi un idea della loro consistenza.

Dal sito della mostra si apprende che gli esemplari provengono da Cinesi deceduti per cause naturali i cui corpi non sono stati reclamati da nessuno.

Si esce in una condizione di stupore e perplessità. Infatti, nonostante si resti affascinati dall'osservazione così dettagliata della struttura del corpo umano, non si può non provare un sottile disagio all'idea che un tempo quelle che lì si osservano sono state persone. Rimane il dubbio (che peraltro ha dato luogo a molteplici controversie legali sia per questa che per altre mostre dello stesso genere) se sia eticamente corretto un tale utilizzo del corpo umano.