La scoperta dell'alba. L'aura mitica degli anni di piombo

Articolo di: 
Livia Bidoli
La scoperta dell'alba

Un tuffo nel passato di chi negli anni Ottanta era bambino, già immerso in un'atmosfera da incubo perché le prime bombe e i primi agguati già c'erano stati nel 1978 con l'uccisione di Moro firmata dalle Brigate Rosse e su cui tuttora aleggiano ombre di compromissione dello Stato. Susanna Nicchiarelli ha quindi teso a descrivere una porzione di un'epoca di “piombo” appunto, relativizzandola e rendendola in qualche modo “surreale e malinconicamente struggente” con questo suo secondo lungometraggio dopo Cosmonauta del 2009. La scoperta dell'alba è un film fantastico che si posa lievemente su anni in contrapposizione, quelli odierni di rassegnazione e quelli della lotta più caparbia e incosciente.

Distribuito da Fandango in questi giorni e realizzato con il contributo del Ministero dei Beni Culturali – Direzione Cinema, in associazione con BNL – Gruppo BNP Paribas ai sensi delle norme del tax credit ed il sostegno della REGIONE LAZIO, Fondo regionale per il cinema e l’audiovisivo, in collaborazione con Lifegate Radio, La scoperta dell'alba è tratto dall'omonimo primo romanzo di Walter Veltroni, rivestendosi di un'aura mitica che rende la ricerca di un nesso col passato un mordente per lo spettatore, ed allo stesso tempo un piano parallelo per la realtà. Il film infatti, presentato nella sezione Prospettive Italia dell'ultimo Festival Internazionale del Film di Roma, narra di un evento al passato, la scomparsa del padre di due bambine, Caterina e Barbara, appena eletto Preside alla facoltà di Diritto dell'Università di Roma, seguita alla morte di un altro professore, Mario Tessandori, padre di Marco, impersonato da adulto da Lino Guanciale. I figli delle vittime dei brigatisti si conoscono e così Caterina adulta (splendida ed efficace Margherita Buy), si incontra con lui per condividerne il dolore ed i dubbi per una perdita mai pienamente accettata e su cui vari aloni si stagliano costantemente, rimandando ad una valigetta perduta dal padre.

Una casa al mare dove le bambine andavano da piccole, unirà le due storie: il 1981 con l'attuale visita di Caterina nella villetta dove trova un telefono di quelli vecchi, grigi, e sui cui compone il numero dell'appartamento dove abitavano loro da bambine, e che insolitamente prenderà a squillare.

Ciò che stupisce di più di questa delicata pellicola di Susanna Nicchiarelli è la linearità lirica di questi piani temporali che nella loro coerenza si incontrano sempre, inserendo tasselli di vita quotidiana, insieme alle melanconiche nostalgie postrock di Gatto Ciliegia Contro il Grande Freddo (in particolare L'irréparable) e della omonima title track che i Subsonica hanno scritto appositamente per il film e che recita: “Vedrai puoi ricominciare se tornerai/ Vedrai sulle schegge del passato camminerai/ Vedrai la tua voce in bianco e nero riascolterai/ Saprai dove si infrange ciò che è stato e ciò che sarà/ Aria, guariremo il tempo con l’aria”. Un'aria che tutti vogliamo respirare, insieme a quei tanti segreti che lo Stato si porta insieme ai nostri morti, a quello e a chi è svanito nel nulla, tanti desideri peregrini di cui erano pieni gli anni Ottanta, insieme a quei 99 Luftballons (palloncini) che suonava la radio con la voce di Nena.

Pubblicato in: 
GN10 Anno V° 14 gennaio 2013
Scheda
Titolo completo: 

La scoperta dell'alba
GENERE: Drammatico
REGIA: Susanna Nicchiarelli
SCENEGGIATURA: Susanna Nicchiarelli, Michele Pellegrini
ATTORI:Margherita Buy, Sergio Rubini, Lina Sastri, Susanna Nicchiarelli, Gabriele Spinelli, Lino Guanciale, Renato Carpentieri, Sara Fabiano, Anita Cappucci Scudery

Uscita al cinema 10 gennaio 2013

FOTOGRAFIA: Gherardo Gossi
MONTAGGIO: Stefano Cravero
PRODUZIONE: Fandango
DISTRIBUZIONE: Fandango
PAESE: Italia 2012
DURATA: 92 Min
FORMATO: Colore

NOTE: Presentato al Festival di Roma 2012 nella sezione Prospettive Italia

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