Uwe Eric Laufenberg. Teatro, pandemia, libertà dell'arte

Articolo di: 
Teo Orlando
Uwe Eric Laufenberg

In Germania il teatro cerca di riavviare la sua attività per il dopo covid. Il  direttore artistico dello Hessisches Staatstheater Wiesbaden, vicino a Francoforte, Uwe Eric Laufenberg, ha sintetizzato in alcuni video la sua posizione.

Con il suo teatro, il regista vuole toccare il pubblico, stimolare la mente e le emozioni in egual misura. È questo che lo interessa del teatro, ossia che il pubblico rida, pianga e soprattutto sia sorpreso. Di conseguenza, i suoi programmi non seguono le mode di breve durata ma neppure risultano completamente convenzionali.

Nel discorso per augurare il Natale 2020, Laufenberg si è richiamato al filosofo, massone, poeta e autore teatrale Gotthold Ephraim Lessing, una delle personalità più eminenti dell'illuminismo (Aufklärung) tedesco, di cui aveva diretto il classico Nathan il saggio già nel 2006, quando era direttore del Teatro Hans Otto di Potsdam, alle porte di Berlino (sul lago Tiefen See fino al parco Babelsberg con i suoi pittoreschi edifici).

Nella pièce Nathan il saggio (Nathan der Weise) si mostra una Prussia ben diversa da quella degli stereotipi, ossia quella della ragione, della tolleranza e dell'umanità. Per Laufenberg, si tratta sì di un vecchio testo, scritto ben 250 anni fa, ma molto vivo. Ambientato a Gerusalemme durante la terza crociata, quella in cui perì l'imperatore Federico Barbarossa, nel dramma si spiega come il saggio mercante ebreo Nathan, il sultano Ṣalāḥ al-Dīn Yūsuf ibn Ayyūb e un cavaliere templare riescano a colmare il divario tra Ebraismo, Islam e Cristianesimo, promuovendo un dialogo interreligioso, in nome della tolleranza e del relativismo culturale ed evitando in tal modo che una delle tre religioni possa sopraffare le altre (non a caso il dramma fu proibito dalla Chiesa cattolica e durante il regime nazista).

Laufenberg ricorda anche la disputa tra Lessing e il pastore protestante Johann Melchior Goeze, in seguito alla quale il duca proibì al grande scrittore la pubblicazione di opere filosofiche, motivo per cui preferì tornare al teatro. Oggi con il confinamento nelle proprie case usato a scopo preventivo per evitare o limitare il contagio da covid-19 (lockdown) Lessing non potrebbe rappresentare le sue opere – così argomenta Laufenberg – ma potrebbe tuttavia esprimersi liberamente.

In altri discorsi precedenti, Laufenberg aveva manifestato l'opinione per cui le regole igienico-sanitarie vanno senz'altro rispettate, ma aggiungendo che le misure di distanziamento sociale della sua città e del Land dell'Assia differivano, per il rigore, da quelle di altre regioni tedesche, e domandandosi se ciò fosse giusto. Ad ottobre scorso ha quindi auspicato una maggiore uniformità tra le varie città tedesche nel permettere l'afflusso contingentato di spettatori, osservando che per molti cantanti, attori, orchestre, artisti l'attuale situazione costituisce un autentico rischio e una vera sofferenza esistenziale. Molti artisti, musicisti e performer vari hanno la sensazione che la loro arte abbia perso rilevanza rispetto alla preservazione del sistema sociale a cui appartengono.

Laufenberg paragona la sua situazione attuale a quella in cui si trovavano i tedeschi dell'Ovest che aderivano a partiti di ispirazione comunista e che per questo non potevano lavorare come funzionari pubblici (il cosiddetto Berufsverbot). Infine, prendendo le mosse da una celebre sentenza di George Bernhard Shaw (La vita non cessa di essere divertente quando le persone muoiono più di quanto non cessa di essere seria quando la gente ride [Life does not cease to be funny when people die any more than it ceases to be serious when people laugh]), si interroga sulla relazione che vita e morte intrattengono tra di loro, auspicando che alla fine la prima trionferà e che l'umanità possa riprendersi facendosi carico anche di quest'ultima e devastante esperienza della pandemia da covid-19.

Pubblicato in: 
GN11 Anno XIII 18 gennaio 2021
Scheda
Titolo completo: 

Laufenberg. »Solo-Diskurse« Weihnachten 2020
Laufenberg. "Discorsi solisti", Natale 2020
Uwe Eric Laufenberg
16 dicembre 2020

Zum zweiten Mal ist Deutschland in einem strengen Lockdown. Die Kunst im Theater ist eingestellt, die Kunst darf jedoch nicht stillstehen:
Uwe Eric Laufenberg möchte hiermit einen Anstoß zu einer unerlässlichen, hoffentlich kontroversen Diskussion geben und setzt im Dezember seine »Solo-Diskurse« mit weiteren fünf Teilen zuzüglich eines Vorworts fort.
(Per la seconda volta, la Germania è in un rigido regime di lockdown. L'arte in teatro è stata sospesa, ma l'arte non può rimanere ferma:
Uwe Eric Laufenberg vuole con il presente contributo dare un impulso a una discussione indispensabile e auspicabilmente controversa, e continua i suoi "Discorsi solisti" a dicembre, con altre cinque parti più un'introduzione).

»Solo-Diskurse« sind ein künstlerischer Beitrag und keine Ansprache des Intendanten.
Aufnahmedatum: 4. Dezember 2020
(I "Discorsi solisti" sono un contributo artistico e non un discorso del sovrintendente.
Data di registrazione: 4 dicembre 2020).