Santa Cecilia. Kazuki Yamada dirige Mendelssohn

Venerdì 25 novembre alle ore 20.30 (repliche sabato 26 novembre e domenica 27 novembre ore 18, Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone), farà il suo ritorno sul podio dell’Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia Kazuki Yamada, fresco di nomina a Direttore Principale e Consigliere Artistico della City of Birmingham Symphony Orchestra e attualmente Direttore Principale e Artistico dell'Orchestre Philharmonique de Monte-Carlo, recentemente nominata orchestra dell’anno e che sta raccogliendo numerosi riconoscimenti proprio grazie alla direzione del direttore giapponese.

Yamada, classe 1979 e in passato allievo di Seiji Ozawa, alzerà la bacchetta per dirigere due lavori nati a distanza di pochi anni, la Quinta Sinfonia di Franz Schubert composta nel 1816 (l’autore aveva allora solo diciannove anni), e la Seconda Sinfonia “Lobgesang” di Mendelssohn (all’epoca trentunenne), eseguita per la prima volta a Lipsia nel 1840. Con la Sinfonia n. 5, che appartiene alle cosiddette sinfonie giovanili del compositore viennese, Schubert torna a ispirarsi a Haydn e soprattutto a Mozart, modello di questa sinfonia e del quale cita (nel secondo movimento Andante con moto) il Rondò della Sonata per violino e pianoforte K. 377 e il Minuetto della Sinfonia K 550 (nel terzo). A differenza della Quarta soprannominata “Tragica” e composta solo pochi mesi prima, la Quinta, quasi “cameristica” per la leggerezza dell’organico (senza clarinetti, trombe né timpani), è la sinfonia più intima di Schubert e non sfiora mai i lati oscuri della vita, né tocca accenti drammatici e malinconici, ma vi predomina vivacità e brillantezza.

La Sinfonia n. 2 “Lobgesang” (Inno di lode), op. 52, per soli, coro e orchestra, fu eseguita per la prima volta da Mendelssohn, definito da Schumann il “Mozart” del diciannovesimo secolo, il 25 giugno del 1840 alla Thomaskirche di Lipsia (la chiesa di Bach), con l’Orchestra del Gewandhaus di Lipsia, in occasione del quarto centenario dell'invenzione della stampa a caratteri mobili di Gutenberg. Lipsia da molti anni era il centro più importante del mercato librario, e commissionò al compositore amburghese un nuovo lavoro che doveva essere eseguito in occasione della inaugurazione di una statua raffigurante proprio Gutenberg. In una lettera del 1840, Mendelssohn descrisse così la sinfonia: «Prima tre movimenti sinfonici, ai quali si uniscono 12 sezioni solistiche e corali; le parole sono dei Salmi, e propriamente tutti i pezzi, vocali e strumentali, sono composti sulle parole “Ogni creatura che respira lodi il Signore”; capisci bene che prima sono gli strumenti a lodare nel modo a loro congeniale, e poi il coro e le singole voci», proseguiva più avanti. Le parti solistiche verranno interpretate da Masabane Cecilia Rangwansaha e Ann Hallenberg, tra le più affermate ed amate cantanti della sua generazione e ospite abituale dell’Accademia, e dal tenore Werner Güra, affiancati dal Coro di Santa Cecilia istruito da Piero Monti.

Accademia Nazionale di Santa Cecilia
Stagione Sinfonica

venerdì 25 novembre ore 20.30, sabato 26 novembre ore 18, domenica 27 novembre ore 18
Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone – Sala Santa Cecilia

Orchestra e Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia
direttore Kazuki Yamada
soprani Masabane Cecilia Rangwansaha, Ann Hallenberg
tenore Werner Güra
maestro del coro Piero Monti

Schubert Sinfonia n. 5
Mendelssohn Sinfonia n. 2 “Lobgesang”, per soli, coro e orchestra

www.santacecilia.it
Biglietti da €19 a €52