68° Settimana Senese. La fede ne' tradimenti di Attilio Ariosti

Articolo di: 
Daniela Puggioni

Al Teatro dei Rozzi di Siena il 12 e 13 luglio 2011 è andata in scena la prima ripresa italiana, in forma scenica, in epoca moderna, dell'opera La fede ne' tradimenti di Attilio Ariosti (1666 – 1729) su libretto di Girolamo Gigli (1660-1722),  la recensione è riferita alla recita del 12 luglio.

68° Settimana Musicale Senese. Silvia Colasanti e l'onirico Faust di Pessoa

Articolo di: 
Giulia Tacchetti

Uno degli appuntamenti più interessanti della Settimana Musicale Senese, che permette di conoscere le ultime tendenze della musica italiana contemporanea, è l’opera teatrale nuova che l’Accademia Musicale Chigiana commissiona ormai da anni ad artisti nazionali, differenziatisi  per la qualità del loro lavoro. Quest’anno il compito è stato assegnato ad una giovane compositrice, Silvia Colasanti (1975), che si è formata al Conservatorio Santa Cecilia di Roma.

Giardini di luglio. Tanzui Dimitri Tanzui

Articolo di: 
Livia Bidoli

Il 6 e 7 luglio 2011 un doppio happening tra danza, performance, musica ed effetti sonori elettronici nei Giardini della Filarmonica Romana: il trio di ballerine-performer di Immobile Paziente, crea un vissuto intorno al Quartetto n.8 di Dmitrij Šostakovič (1906-1975), formalmente dedicato alle vittime della guerra e del fascismo, ingloba un sottofondo di contrita e nostalgica ribellione al totalitarismo russo di marca staliniana sotto il quale il compositore dovette lavorare, con il denso strascico di angoscia, che i giovani musicisti del Quartetto del Conservatorio Santa Cecilia di Roma ben coagulano nelle corde.

La rivoluzione siamo noi. Impegno sociale e identità smarrita

Articolo di: 
Teo Orlando

Il 24 giugno 2011 al Teatro India di Roma è andata in scena La rivoluzione siamo noi, una sorta di lettura recitata, intervallata da brani cantati, ispirata alla Soziale Plastik di Joseph Beuys, un artista tedesco vicino all’antroposofia e alle pratiche sciamaniche, da molti considerato l’Anti-Warhol.

Villa Adriana apre con Le Cirque invisible. Pillole rosse ed un coniglio bianco

Articolo di: 
Livia Bidoli

Un profluvio di magie ha inaugurato il Festival di Villa Adriana a Tivoli per la Fondazione Musica per Roma: Victoria Chaplin e Jean-Baptiste Thiérrée con Le Cirque invisible hanno irrorato di prestidigitazioni e cavalli fatti di pelli e tessuti dal 16 al 19 giugno 2011, ritornando in quella Roma (o poco fuori) di cui si sentono parte integrante, dove Aurélia, la loro figlia anche lei teatrante e qui a Villa Adriana lo scorso anno con il suo Oratorio e la regia della madre Victoria, nipote del celebre Charlie, star del cinema muto anni ‘20 e ’30.

Le Operette morali di Leopardi. La perenne infelicità umana. Parte terza

Articolo di: 
Teo Orlando

La seconda parte dello spettacolo si apre con La scommessa di Prometeo: non si tratta solamente di una rilettura del mito antico (anche secondo l’interpretazione contenuta nel Protagora di Platone) o di una ripresa del dialogo Ermotino di Luciano di Samosata, dove pure assistiamo al concorso di dèi inventori: qui il mito viene riutilizzato nella direzione di una critica radicale alla natura umana.

La battaglia di Legnano. Un'anonima opera verdiana

Articolo di: 
Simone Vairo

Il patriottismo italiano sembra essere diventato una moda grazie al quale istituire spettacoli e manifestazioni. Al Teatro dell’Opera di Roma infatti, il 30 maggio 2011, dopo il Nabucco di Giuseppe Verdi è stata la volta de La battaglia di Legnano (stesso compositore) diretta da Pinchas Steinberg con la scenografia di Ruggero Cappuccio; un’opera mazziniana e devota al collettivismo italiano: uno dei tratti che oggi, con maggiore rammarico, manca al nostro popolo.

Le Operette morali di Leopardi. La perenne infelicità umana. Parte prima

Articolo di: 
Teo Orlando

Dal 3 al 15 maggio 2011 è andata in scena al Teatro Argentina di Roma, a cura di Mario Martone, una rappresentazione scenica delle Operette morali di Giacomo Leopardi.

Aspettando Godot a Torino. Il monotono monodiare di Dio

Articolo di: 
Gianni Maria Saracco

Al Teatro Carignano di Torino fino al 15 maggio 2011 c'è stato Aspettando Godot con Ugo Pagliai e Eros Pagni per la regia di Marco SciaccalugaLo sfuggivo, Aspettando Godot. Anzi, per il vero, avevo forzato me stesso a fuggire da Beckett tout court, da parecchio tempo. Con la sola eccezione di quell’immaginifico e inimmaginabile Finale di partita che Franco Branciaroli ha portato in giro per l’Italia pochi anni addietro. Ma, trattandosi di Branciaroli, si e’ trattato, verosimilmente, di un’altra storia.

Il canto di amore e morte di Rilke. Neoromanticismo nella Torretta Valadier

Articolo di: 
Teo Orlando

Mercoledì 20 aprile 2011 alle ore 21.15 presso la Torretta Valadier di Ponte Milvio, simbolo del XX municipio di Roma Capitale, che ha patrocinato l’iniziativa, l’attrice Gabriela Corini ha concluso il ciclo di rappresentazioni di una delle opere pià significative di Rainer Maria Rilke, Il canto di amore e morte dell’alfiere Christoph Rilke (Die Weise von Liebe und Tod des Cornets Christoph Rilke). È stata l’ultima di una serie di repliche che hanno visto un piccolo ma assorto pubblico, dopo il successo ottenuto lo scorso anno presso il Castello di Sarteano, in provincia di Siena.