teatro

  • Faust di Colasanti
    Articolo di: 
    Giulia Tacchetti

    Uno degli appuntamenti più interessanti della Settimana Musicale Senese, che permette di conoscere le ultime tendenze della musica italiana contemporanea, è l’opera teatrale nuova che l’Accademia Musicale Chigiana commissiona ormai da anni ad artisti nazionali, differenziatisi  per la qualità del loro lavoro. Quest’anno il compito è stato assegnato ad una giovane compositrice, Silvia Colasanti (1975), che si è formata al Conservatorio Santa Cecilia di Roma.

  • Immobile paziente
    Articolo di: 
    Livia Bidoli

    Il 6 e 7 luglio 2011 un doppio happening tra danza, performance, musica ed effetti sonori elettronici nei Giardini della Filarmonica Romana: il trio di ballerine-performer di Immobile Paziente, crea un vissuto intorno al Quartetto n.8 di Dmitrij Šostakovič (1906-1975), formalmente dedicato alle vittime della guerra e del fascismo, ingloba un sottofondo di contrita e nostalgica ribellione al totalitarismo russo di marca staliniana sotto il quale il compositore dovette lavorare, con il denso strascico di angoscia, che i giovani musicisti del Quartetto del Conservatorio Santa Cecilia di Roma ben coagulano nelle corde.

  • Amelia al ballo
    Articolo di: 
    Daniela Puggioni

    Amelia al ballo opera buffa in un atto, libretto e musica di Gian Carlo Menotti è stata l'unica opera presentata a Spoleto al 54° Festival dei 2Mondi ed è andata in scena dal 24 giugno al 2 luglio 2011; la recensione si riferisce alla recita del 25 giugno.

  • Rivoluzione
    Articolo di: 
    Teo Orlando

    Il 24 giugno 2011 al Teatro India di Roma è andata in scena La rivoluzione siamo noi, una sorta di lettura recitata, intervallata da brani cantati, ispirata alla Soziale Plastik di Joseph Beuys, un artista tedesco vicino all’antroposofia e alle pratiche sciamaniche, da molti considerato l’Anti-Warhol.

  • Le Cirque invisible
    Articolo di: 
    Livia Bidoli

    Un profluvio di magie ha inaugurato il Festival di Villa Adriana a Tivoli per la Fondazione Musica per Roma: Victoria Chaplin e Jean-Baptiste Thiérrée con Le Cirque invisible hanno irrorato di prestidigitazioni e cavalli fatti di pelli e tessuti dal 16 al 19 giugno 2011, ritornando in quella Roma (o poco fuori) di cui si sentono parte integrante, dove Aurélia, la loro figlia anche lei teatrante e qui a Villa Adriana lo scorso anno con il suo Oratorio e la regia della madre Victoria, nipote del celebre Charlie, star del cinema muto anni ‘20 e ’30.

  • La malattia dell'amorTe
    Articolo di: 
    Livia Bidoli

    Il testo di Marguerite Duras La malattia della morte (del 1982, pubblicato nella raccolta Testi segreti, per Feltrinelli in Italia) ha preso forma attraverso le due voci ed i due corpi di Pino Calabrese e Letizia Letza e la guida alla regia di Natachà Daunizeau, alla Casa delle Culture dal 14 al 19 giugno 2011 con il titolo quasi omonimo di La malattia dell'aMorTe.

  • Leopardi
    Articolo di: 
    Teo Orlando

    La seconda parte dello spettacolo si apre con La scommessa di Prometeo: non si tratta solamente di una rilettura del mito antico (anche secondo l’interpretazione contenuta nel Protagora di Platone) o di una ripresa del dialogo Ermotino di Luciano di Samosata, dove pure assistiamo al concorso di dèi inventori: qui il mito viene riutilizzato nella direzione di una critica radicale alla natura umana.

  • La battaglia di Legnano
    Articolo di: 
    Simone Vairo

    Il patriottismo italiano sembra essere diventato una moda grazie al quale istituire spettacoli e manifestazioni. Al Teatro dell’Opera di Roma infatti, il 30 maggio 2011, dopo il Nabucco di Giuseppe Verdi è stata la volta de La battaglia di Legnano (stesso compositore) diretta da Pinchas Steinberg con la scenografia di Ruggero Cappuccio; un’opera mazziniana e devota al collettivismo italiano: uno dei tratti che oggi, con maggiore rammarico, manca al nostro popolo.

  • Operette Morali
    Articolo di: 
    Teo Orlando

    Il successivo Dialogo di un folletto e di uno gnomo riprende il tema (già accennato da Ercole e Atlante) della condanna delle teorie antropocentriche, aggiungendovi però una serrata critica del finalismo naturale: si tratta, come ha efficacemente scritto Walter Binni, della polemica “contro le concezioni superbe e presuntuose per le quali il mondo sarebbe fatto per l’uomo, non solo centro dell’universo, ma padrone di tutte le cose del mondo”.

  • Operette
    Articolo di: 
    Teo Orlando

    Dal 3 al 15 maggio 2011 è andata in scena al Teatro Argentina di Roma, a cura di Mario Martone, una rappresentazione scenica delle Operette morali di Giacomo Leopardi.