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Carlo Felice di Genova. Zȇna, da Genova a Buenos Aires
Alla programmazione maggiore di lirica e balletto molte Fondazioni affiancano spesso spettacoli di giovani artisti per i giovani spettatori con lo scopo di avvicinarele giovani generazioni alla musica e al teatro musicale. Singolare, ad esempio, l’iniziativa del Carlo Felice di Genova che nell’Auditorio Eugenio Montale, adiacente al teatro, ha presentato per ben tre settimane una commedia musicale in un atto espressamente commissionata dal Carlo Felice e destinata principalmente alle scuole e ad un pubblico di teenagers.
Zȇna (ossia Genova in dialetto genovese) è il titolo della pièce su un apprezzabile libretto di Mauro Graiani, che ne cura anche la regia, e con musiche espressamente composte da Fabrizio Lamberti (funzionali nella loro semplicità) che dirige anche il sestetto strumentale che accompagna dal vivo. In via eccezionale, poi, è stata presentata per quasi due mesi, ossia dall'8 marzo fino al 23 aprile, proprio per renderla fruibile al maggior numero possibile di spettatori.
Il tema di fondo è l’immigrazione, ma non quella drammatica dei giorni nostri, bensì quella degli italiani che più di un secolo fa emigravano in America in cerca di miglior fortuna. La vicenda racconta infatti di un ragazzo genovese (tale Bacci), una simpatica canaglia, che negli ultimi anni dell’Ottocento lascia Genova, gli amici e il suo primo amore (una avvenente prostituta), per cercare fortuna tra disperazione e speranza nientemeno che a Buenos Aires, dove fa fortuna grazie all'industria del basilico (ingrediente principe del pesto alla genovese). Dopo alterne fortune (il negozio che prosperava va in fiamme e la giovane novia argentina gli muore tra le braccia), è assalito dalla nostalgia e si troverà in età avanzata a tornare nella nativa Genova, simbolizzata dalla canzone Ma se ghe penso.
I giovani attori possiedono il polso giusto della narrazione e dei ritmi adeguati con trasformismi da manuale (interpretano anche più ruoli). Accanto al ventiseienne Rosario D’Aniello (il suddetto Bacci) si apprezzano il fregoliano Danilo Ramon Giannini (quattro ruoli tra cui nientemeno che Edmondo De Amicis compagno nel viaggio transoceanico); il poliedrico Andrea D’Andreagiovanni (5 ruoli), Elisa Dal Corso (le due donne amate). Un cammeo poi la presenza in video dell’attore Corrado Tedeschi, il Bacci maturo che rivede ed evoca come in un flashback la sua vita di emigrante.
Sulla stessa falsariga di un capitolo di storia genovese portata a teatro sarà Il monumento a Fieschi, un melologo di e con Pino Petruzzelli e musiche di Philip Glass sulla figura del cardinale Luca Fieschi. Figura di spicco della storia cittadina del Trecento, di Fieschi è esposto il monumento al Museo diocesano dopo che la salma aveva riposato nel Duomo di San Lorenzo.