La grande bellezza. L'amaro nella "dolce vita"

Articolo di: 
Eleonora Sforzi

L'ultimo film di Paolo Sorrentino, presentato in concorso al Festival di Cannes due settimane fa, ha inizio, proprio come accade nei romanzi e nelle opere letterarie in genere, con un esergo: la citazione della poesia dell'autore francese Céline, dal titolo “Viaggio al termine della notte”, dove il tema del viaggio non è tanto inteso nell'accezione concreta e fisica, quanto esistenziale, che sembra anticipare una pellicola incentrata su un uomo e sul suo percorso interiore.

Infancia Clandestina. L’importanza di chiamarsi Ernesto

Articolo di: 
Stefano Coccia

L’importanza di chiamarsi Ernesto. Non come un Ernesto qualsiasi, ma come il grande Ernesto Che Guevara! Questa è la missione che si vede affidare un ragazzino molto sveglio, Juan, quando i genitori decidono di porre fine al temporaneo esilio cubano, tornando così nel paese d’origine, l’Argentina, da cui si erano dovuti allontanare per sottrarsi alla spietata e violentissima repressione dei militari.

Fedele alla linea. Ferretti: affinità e divergenze

Articolo di: 
Stefano Coccia

Già alla proiezione festivaliera svoltasi qualche settimana fa durante il Bergamo Film Meeting, cui non era purtroppo presente Giovanni Lindo Ferretti, la risposta del pubblico era stata eccellente, coerentemente coi tanti stimoli offerti dalla visione del documentario a lui dedicato. In quella occasione era stato il regista Germano Maccioni a spiegarne brevemente la genesi.

Il Grande Gatsby. L'abbagliante raggio verde del Sogno

Articolo di: 
Livia Bidoli

La scintillante girandola di personaggi sotto la luce verde di Long Island creata per Il Grande Gatsby da Baz Luhrmann dopo circa quarant'anni da quello con protagonista Robert Redford e Mia Farrow nella parte di Daisy, conferisce al romanzo di Fitzgerald - che ha modificato il percorso del romanzo americano dopo Henry James - , quella stessa dimensione mitica di cui si è ammantato per descrivere un'epoca.

No. L'arcobaleno sulla dittatura

Articolo di: 
Livia Bidoli

Pablo Larraín ha scelto un tema ostico su un evento mondiale realizzatosi dopo 15 anni di dittatura di Pinochet in Cile: un referendum che nel 1988 ha cambiato le sorti di un regime attraverso la scelta democratica della popolazione di dire NO al proseguimento della dittatura con un arcobaleno di colori. Insieme agli attori Gael García Bernal, che impersona René Saavedra, e Alfredo Castro in quella di Lucho Guzmán, assistiamo allo svolgersi degli avvenimenti in tempo reale, un biopic sull'anno e l'episodio clou che pose fine alla dittatura cilena.

Miele. Le macchie di emozioni di Irene

Articolo di: 
Matteo Brufatto

Valeria Golino si presenta al pubblico sotto le insolite vesti di regista e presenta Miele uscito nelle sale il 1° maggio. Il film narra di Irene (Jasmine Trinca) che, sotto il falso nome di Miele, accompagna i malati terminali al suicidio con dei barbiturici che ricava illegalmente in Messico. La sua attività procede all’oscuro di tutti finché non incontra l’ingegner Grimaldi (Carlo Cecchi) che chiede il suo supporto nonostante goda di ottima salute; questo sconvolge l’equilibrio della ragazza che inizia così un rapporto sempre più intimo con l’ingegnere che la porterà a liberarsi del peso della morte che respira ogni giorno.

Kiki di Miyazaki. Consegne volanti in città

Articolo di: 
Alessandro Nardis

Kiki - Consegne a domicilio è un film d'animazione giapponese del 1989 diretto da Hayao Miyazaki e prodotto dallo Studio Ghibli. È tratto dall'omonimo romanzo di Eiko Kadono del 1985, pubblicato in Italia nel 2002 da Kappa Edizioni. In Italia è stato distribuito dalla Buena Vista Pictures il 13 novembre 2002, esclusivamente per il mercato home video. Nel 2010 il film è stato presentato in versione sottotitolata con un nuovo adattamento a cura di Gualtiero Cannarsi all'interno del Festival Internazionale del Film di Roma 2010 col titolo Il servizio consegne della strega per rendere con maggiore fedeltà l'originale.

Il cecchino. Placido dirige un noir con Auteil e Kassovitz

Articolo di: 
Giuseppe Talarico

La possibilità che il cinema d’autore possiede di indagare sulle origini del male e sul fenomeno del crimine nelle società liberali attraverso la finzione e la rappresentazione di una storia, raccontata per immagini, è fonte di piacere estetico ed occasione di riflessione intellettuale. L’ultimo film di Michele Placido intitolato Il cecchino, approdato nelle sale cinematografiche in questi giorni e coprodotto in Francia e Belgio, oltre che nel nostro paese, appartiene al genere del noir poliziesco.

Nina. L'incapacità di sentirsi nell'eternità dell'attesa

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Alessandro Menchi

Nelle nuove generazioni talvolta gli spazi dell'anima sono come i luoghi di un quartiere residenziale romano nella calura agostana: svuotati, sospesi, grandi teatri di piccoli diversivi volti a ingannare l'eterna attesa di un avvenire temuto quanto desiderato. In questi luoghi, che assumono i contorni geometrici dell'Eur, si svolge il film Nina, esordio alla regia della trentaduenne Elisa Fuksas (figlia del famoso architetto Massimiliano), nelle sale dal 18 aprile. Un film che tende con carattere verso tematiche esistenziali, ma che ricade inesorabilmente in una sterile poetica estetizzante.

Effetti collaterali. Psicotropi per insider trading

Articolo di: 
Livia Bidoli

L'ultimo film girato da Steven Soderbergh, Effetti collaterali, presenta un cast di tutto rispetto: con Channing Tatum, Jude Law, Rooney Mara e Catherine Zeta-Jones. Nondimeno la trama si evolve su tematiche legate da una parte all'ultima bolla bancaria dell'insider trading, che ha legami tragici e purtroppo reali con la speculazione a cavallo dell'11 settembre 2001; dall'altra allo scandaloso abuso di farmaci piscotropi negli Stati Uniti, sia a livello di impiego da parte dei pazienti, sia rispetto alla eccessive prescrizioni dei medici.