La scoperta dell'alba. L'aura mitica degli anni di piombo

Articolo di: 
Livia Bidoli

Un tuffo nel passato di chi negli anni Ottanta era bambino, già immerso in un'atmosfera da incubo perché le prime bombe e i primi agguati già c'erano stati nel 1978 con l'uccisione di Moro firmata dalle Brigate Rosse e su cui tuttora aleggiano ombre di compromissione dello Stato. Susanna Nicchiarelli ha quindi teso a descrivere una porzione di un'epoca di “piombo” appunto, relativizzandola e rendendola in qualche modo “surreale e malinconicamente struggente” con questo suo secondo lungometraggio dopo Cosmonauta del 2009. La scoperta dell'alba è un film fantastico che si posa lievemente su anni in contrapposizione, quelli odierni di rassegnazione e quelli della lotta più caparbia e incosciente.

Zero Dark Thirty. Nel tempo della notte

Articolo di: 
Livia Bidoli

C'è il tempo della notte e quello del giorno, ed è in quello della notte che avvengono gli agguati, gli attacchi, le operazioni militari più ardite come la cattura di Osama bin Laden, il 2 maggio 2011, che ha modificato anche l'esito del film, in parte girato prima della scoperta del suo covo ad Abbottabad e della successiva uccisione in loco. Katrhyn Bigelow con Zero Dark Thirty quindi, proseguendo sulla linea di Heart Locker (2008), sempre insieme allo sceneggiatore e produttore Mark Boal, si inoltra in quella che è tuttora una delle operazioni più lunghe e tortuose della CIA, retrocedendo di almeno dieci anni.

La migliore offerta. Tornatore ed il simulacro dell'Arte

Articolo di: 
Alessandro Menchi

Cos'è l'arte se non simulazione? Specchio di un mondo più grande, simulacro di una realtà alla quale, per quanto riesca ad assomigliare, non potrà mai sostituirsi. Ma l'arte, come tutte le copie, pur essendo per sua natura un falso, svela quella verità che pur scorrendo quotidianamente davanti ai nostri occhi ci sfugge inesorabilmente, giorno per giorno.

La Parte degli angeli. L'estrema coerenza di Ken Loach

Articolo di: 
Elena Romanello

Corre il rischio di essere ricordato solo come il film non visto al Torino film festival 2012 per la defezione del regista Ken Loach per solidarietà con i precari del Museo del cinema licenziati: ma La parte degli angeli è anche molto di più, un film capace di raccontare di argomenti forti, i diritti dei disadattati, le ingiustizie sociali, scegliendo un tono leggero e irriverente. A 76 anni Loach non rinuncia certo alle sue battaglie a favore degli ultimi, ma questa volta lo fa scegliendo i toni della commedia, tra l’irriverenza di film come L’erba di Grace e reminescenze del Monicelli de I soliti ignoti, chissà se volute o  meno.

La bottega dei suicidi. Il soprendente cartoon di Leconte

Articolo di: 
Alessandro Nardis

Una città grigia dove il sole non splende più, dove la gente è triste e rassegnata, dove non si sa se è mattina o sera, se è oggi o domani. Cosa fare allora se non suicidarsi? E se la tua vita è stata un fallimento puoi sempre fare della tua morte un successo. Basta affidarsi a professionisti, come la famiglia Tuvache ed entrare nella piccola bottega oscura! Tutto scorre nel migliore dei modi fino a quando Alan, il nuovo nato, non distrugge l’equilibrio famigliare con la sua “ingiustificata” gioia di vivere. Ironico, irriverente, sorprendente, unico nel suo genere. Dopo aver visto questo film la vostra vita non sarà più la stessa!

Tutto tutto niente niente. La Santissima Trinità dell'umorismo di Antonio Albanese

Articolo di: 
Stefano Coccia

Lo avevamo lasciato alle prese coi bizzarri comportamenti di Cetto La Qualunque e con l’amministrazione clientelare, ma definirla “clientelare” è dir poco, di un paesino del meridione. Ora la comicità surreale di Antonio Albanese è tornata. Cetto La Qualunque è tornato. Ma non si è presentato da solo all’appuntamento. Quasi a comporre una santissima trinità dell’umorismo più stralunato e sfrontato, ecco accanto a lui il secessionista Olfo e il fumatissimo Frengo, protagonista quest’ultimo di un graditissimo ritorno, per chiunque ne avesse seguito le imprese nella cornice televisiva di Mai dire gol.

Asterix e Obelix al servizio di Sua Maestà in 3D. Comica parodia di galli, britanni e romani

Articolo di: 
Livia Bidoli

Una strepitosa parodia di tuttii pregiudizi su britanni, galli e romani girata da Laurent Tirard con questa pellicola dedicata ai famosi galli combattenti e forzuti: Asterix e Obelix al servizio di Sua Maestà sfodera una messe di attori comici e non: da Gerard Depardieu alla Regina “britanna” Catherine Deneuve (una rivincita anche questa sulla perfida Albione?), nonchè, udite udite, Filippo Timi e Neri Marcoré nei panni di due Decurioni di pattuglia alle prese coi due celebri galli.

Noir in festival 2012. Tulpa incorona Federico Zampaglione maestro del brivido

Articolo di: 
Stefano Coccia

Brividi ad alta quota. Tra le anteprime italiane di maggior prestigio ospitate quest’anno a Courmayer, per l’ormai tradizionale appuntamento con il Noir in Festival dal 10 al 16 dicembre 2012, vi era senz’altro Tulpa di Federico Zampaglione: attesissimo sia da coloro che avevano conservato un fondo di scetticismo, sia da quelli (e chi scrive è tra costoro) che avevano amato molto le precedenti incursioni nel cinema di genere dell’eclettico artista, già noto al grande pubblico per essere il cantante dei Tiromancino.

La regola del silenzio. Redford ed i Weathermen di Neil Gordon

Articolo di: 
Livia Bidoli

Con un cast di attori inossidabili e però tutti in età avanzata: a cominciare da Redford, regista e protagonista, a Julie Christie e Nick Nolte, e con il giovane Shia LaBoeuf invece nella parte del giornalista detective Ben Shepard, La regola del silenzio prende le mosse dal romanzo omonimo di Neil Gordon.

Ruby Sparks. La scrittura iridescente dei sogni

Articolo di: 
Livia Bidoli

Dai due registi della meravigliosa prova d'esordio Little Miss Sunshine (2006), suffragato da premi e riconoscimenti, compreso quello al miglior attore giovane protagonista a Paul Dano, che qui – sempre giovane - ha la parte principale, il nuovo film della coppia Jonathan Dayton-Valerie Faris, con Ruby Sparks presenta una pellicola assolutamente deliziosa con la sceneggiatura della nipotina di Elia Kazan, tale Zoe, che riveste anche il ruolo principale al femminile di Ruby appunto.