XII° Festival del Cinema di Porretta Terme. Incontro con Giuseppe Tornatore

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Eleonora Sforzi

Si è tenuta, dal 2 al 7 aprile compresi, la XII° Edizione del Festival del Cinema di Porretta Terme, organizzata dall'associazione Porretta Cinema, che realizza ogni anno una rassegna monografica dedicata ad un regista celebre e significativo nel panorama cinematografico internazionale. Questa edizione ha dato omaggio interamente a Giuseppe Tornatore, attraverso la proiezione, nei diversi giorni, dei suoi film più importanti presso il Cinema Kursaal – tra cui la proiezione di “Nuovo cinema paradiso” per le scuole – e un incontro pubblico con lo stesso cineasta nel pomeriggio di domenica.

Un giorno devi andare e il respiro della comunità

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Alessandro Menchi

Con Un giorno devi andare, presentato al Sundance 2013 e uscito nelle sale il 28 marzo, Giorgio Diritti conclude un'ideale trilogia sul senso di comunità e sul potere della rinascita attraverso di esso. E lo fa assumendo per la prima volta il punto di vista dell'altro, del diverso, di quello straniero che ne Il vento fa il suo giro (2005) apriva le crepe di una fragile convivenza civile e che ne L'uomo che verrà (2009) ne minacciava addirittura l'esistenza. Il punto di vista di una donna, sola e forte, in fuga da un'Italia grigia come il suo passato fra le terre remote dell'Amazzonia.

Hitchcock. Il lato umano di Psycho

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Livia Bidoli

Come nacque Psycho? La diacronica storia di come Hitchcock intraprese la strada della direzione e produzione del suo più grande successo, viene rappresentata in questo film diretto da Sasha Gervasi, intitolato semplicemente Hitchcock in italianoe tratto dal libro di Stephen Rebello Alfred Hitchcock and the Making of Psycho. Protagonisti del film sono Anthony Hopkins nella parte di Hitch, l'abbreviativo più frequente usato per chiamare il Maestro della supense, e nella parte della moglie e collaboratrice Alma Reville ammiriamo The Queen Helen Mirren.

W Zappatore. Risate sataniche per il ritorno di Distribuzione Indipendente

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Stefano Coccia

Per l’ennesima volta è bello constatare come i ragazzi di Distribuzione Indipendente sappiano dar luce, visibilità, a quei progetti cinematografici più originali e spregiudicati che le grandi distribuzioni si ostinano a ignorare. In questo preciso momento stanno dando luce addirittura alle tenebre: è infatti una sorprendente “black comedy musicale”, con l’esilarante presenza di una band satanista a zonzo per gli assolati panorami pugliesi, l’ultima chicca che gli alfieri della più autarchica e libera distribuzione italiana hanno scelto di proporre, sempre all’interno del circuito di sale alternativo che li sostiene. E si rimane piacevolmente colpiti dalle tante libertà narrative e dall’insolito humour che Massimiliano Verdesca, giovane e promettentissimo cineasta, ha saputo infondere al suo W Zappatore.

Mea Maxima Culpa. L'omertà sulla pelle dei bambini

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Stefano Coccia

Alla seguitissima premiere romana di Mea Maxima Culpa: Silenzio in casa di Dio, che anche considerando il clamore generato dalla proclamazione del nuovo Papa figurava tra le più attese del momento, erano presenti altre figure degne di nota, accanto al regista Alex Gibney. La conferenza stampa è stata infatti arricchita dalla presenza di seri vaticanisti e rappresentanti della stampa estera, già intervistati nel corso del documentario, i quali hanno ribadito le loro posizioni rispondendo poi alle curiosità dei giornalisti sui temi più spinosi.

Bisio Presidente. E la satira scalfisce il potere

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Alessandro Menchi

Il 21 marzo, esce nelle sale italiane Benvenuto Presidente!, la nuova commedia di Riccardo Milani, interpretata da Claudio Bisio e Kasia Smutniak. Il tema, come nella recente pellicola di Andò (Viva la libertà), è quello attualissimo della crisi della politica. Ma stavolta a farne le spese è nientemeno che la prima carica dello Stato, a cui il film lancia un ideale e divertito richiamo a un agire meno formale e più prossimo ai problemi reali degli italiani, a loro volta tacciati di un eccesso di menefreghismo e furbizia di cui la politica non è nient'altro che il riflesso.

Ci vuole un gran fisico e l'angelo della menopausa

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Alessandro Menchi

Dal 7 marzo nelle sale Ci vuole un gran fisico, commedia (quasi) tutta al femminile interpretata da un'impagabile Angela Finocchiaro. La regia è di Sophie Chiarello, all'esordio, che nella gestione del tono narrativo, paga un eccesso stilistico, frutto anche di una sceneggiatura sovreccitata e singhiozzante, scritta a otto mani (troppe) da Angela Finocchiaro, Valerio Bariletti, Walter Fontana e Pasquale Plastino.

Sinister. Il Bogeyman in super8

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Livia Bidoli

Proveniente da un altro horror misterico come L'esorcismo di Emily Rose (2005), Scott Derrickson ha girato stavolta un prodotto a metà strada tra horror e thriller con protagonista un serial killer variamente pervertito e spaventoso, che si chiama Mr Boogie, come gli uomini neri della cultura inglese e che probabilmente nella tradizione etimologica è parente diretto di Buughul, demone che rapisce i bambini come Bogeyman.

Educazione Siberiana. C'erano una volta gli Urka

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Livia Bidoli

C'erano una volta gli Urka: che suona come c'era una volta il lupo mannaro, e di lupo ce n'è uno nel film, un lupo dei Carpazi (che giustamente sono lì, tra Romania e Moldavia), non solo, c'è proprio la fiaba, che riabilita in qualche modo un clan criminale inventato da Nicolai Lilin, appunto gli Urka Siberiani, con cui lui sarebbe venuto in contatto da bambino, ma su cui permangono vari dubbi, a detta di storici di mafia russa (o di origine come sarebbero gli Urka) e di studiosi di emigrazione da e per la Russia. Alla base quindi dell'ultimo film di Gabriele Salvatores, ovvero Educazione Siberiana, rimane nell'aria un sapore più di fiction piuttosto che di autobiografia per lo scrittore Lilin (pseudonimo) nato a Bender in Transnistria (Repubblica Moldava). 

Oscar 2013. Trionfano Argo e Vita di Pi

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Alessandro Menchi

In diretta dal Dolby Theatre di Los Angeles, domenica 24 febbraio l'85° edizione degli Academy Awards ha visto trionfare il pluripremiato Argo, acclamata opera terza del sorprendente Ben Affleck, che ha sconfitto i veterani Ang Lee, vincitore però del premio per la miglior regia con Vita di Pi (vincitore di 4 Oscar), e Steven Spielberg, che con il suo Lincoln si è dovuto accontentare di quello per il miglior attore a Daniel Day-Lewis (il suo storico terzo) e per le migliori scenografie (Rick Carter e Jim Erickson).